Una
proposta per le televisioni estere, perchè le stoppano ed un modo per
cercare di risolvere la situazione.
Antefatti.
Nell'autunno 2004 il sito Inforadio.ch riportava come la proposta della televisione della
Svizzera Italiana di entrare nel pacchetto digitale della Rai fosse
stata respinta dalla stessa Rai e dal Ministro delle Comunicazioni Gasparri. Si ricordava
un tradizionale ostacolo alla ripetizione della TSI in Italia, ovverosia il come la TSI
paghi i diritti su sport, film e telefilm trasmessi ma "solo per il proprio
bacino d'utenza", ossia la Svizzera. Si proponeva allora di oscurare
temporaneamente il segnale là dove non si avessero i diritti per l'Italia.
La proposta.
A mio parere si potrebbe porre una nuova questione: invece di oscurare il segnale durante
la trasmissione di tali programmi, si potrebbe cercare una soluzione che consenta di
trasmetterli, ossia il pagamento di "sottodiritti". In sintesi, si
potrebbe fare alle controparti italiane una proposta del tipo: le radiotv estere
(Svizzera, Capodistria, San Marino) trasmettono in Italia (in digitale terrestre, via
cavo, via satellite, via internet), le loro concessionarie di pubblicità raccolgono la
tale cifra per la trasmissione del tal programma, e la tv estera paga agli aventi diritto
una percentuale congrua, non esagerata, del fatturato pubblicitario sul singolo evento,
pagando così su quanto effettivamente guadagna. Esempio pratico:
Tele Capodistria trasmette i mondiali di sci in diretta, la concessionaria
Vivaradio raccoglie una cifra x per la pubblicità tabellare e le
sponsorizzazioni durante l'evento sportivo e su quella cifra x paga
la percentuale y a chi di dovere. Ciò è possibile?
Si porrebbe così fine ad una situazione paradossale secondo la quale
qualunque tv in qualunque lingua può essere irradiata sull'Italia, come accade col
satellite (e là dove si ha la tv via cavo arrivano canali in più lingue, nel Canton
Ticino ad esempio trasmette persino il primo canale croato), ma si sbarra la strada a tv
in lingua italiana concorrenti delle altre tv in italiano, statali e private.
E non solo:
trovando un accordo su questa vicenda si porrebbe un importante precedente che potrebbe
essere utile per risolvere analoghi problemi per le tv italiane che trasmettono via
satellite. E se paradossalmente fosse proprio questo il problema?
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Gli eventi camminano. Nel frattempo la TSI (ex-RTSI) ha abbandonato l'etere, rimanendo solo su cavo, satellite (totalmente criptato) ed internet Nell'estate del 2006, come riportò il 21/8/06 il periodico "News Line", diverse televisioni locali fecero
richiesta alla TSI di poterne ripeterne i programmi, integralmente e senza loro
inserimenti pubblicitari nei pacchetti digitali, ma anche nel palinsesto analogico.
Risultato: una diffida svizzera
alle emittenti italiane a ritrasmettere le reti TSI. Una selezione di programmi svizzeri va in onda attualmente su TeleCampione. Tele e Radio Capodistria sono state sul satellite fino al 9 novembre 2019, ora più neanche quello ....
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