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Koper-Capodistria La tv della minoranza italiana d'oltreconfine, familiarmente conosciuta come Tele Capodistria, trasmette sugli Uhf 58 da Croce Bianca e sull' Uhf 27 da Monte Nanos, longitudine 1403, latitudine 4547, azimut 31 (dati presi dal sito OTG Tv), all'interno del pacchetto digitale della Radiotelevisione slovena . Tante immagini dell'emittente nel sito "Radiomarconi". |
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Dov'è
e come riceverla Indirizzo: Centro Regionale Rtv Koper-Capodistria Ul./Via O.F. 15, 6000 Koper-Capodistria (Slovenia). Sito ufficiale: http://www.rtvslo.si/capodistria/modload.php?&c_mod=rnews Posta elettronica: tv.koper@rtvslo.si e info@rtvslo.si Frequenze: Uhf 58 (Croce Bianca) e 27 (Monte Nanos). Per il satellitare: Hotbird -13 gradi est Frequenza: 12.250 Mhz Polarizzazione: Verticale Symbol Rate: 27.500 FEC: ¾ Codice di identificazione: TV K-C Aggiornamento: la ripetizione satellitare è stata spenta il 9 novembre 2019. Per riceverla via internet: https://stari.rtvslo.si/tvcapodistria/in_onda. Per ricevere Radio Capodistria recarsi in questa pagina o in questa pagina. |
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Ultime
notizie: Tele e Radio Capodistria senza satellite. |
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Palinsesti della settimana, dal sito ufficiale. | ||
La storia in breve. Gli anni settanta Le origini di questa emittente risalgono alla trasmissione quindicinale "La costiera", partita il 15 maggio 1968 sulle frequenze di Tv Lubiana e rivolta agli italiani di Jugoslavia ed agli sloveni d'Italia. Il riscontro ottenuto da questa trasmissione, unitamente al successo di Radio Capodistria, in onda dal 1949, convinse a fare partire una vera e propria emittente, con tre ore di programmazione quotidiana tra cui il "Notiziario". Le prime emissioni partono il 1° febbraio 1971, come prove tecniche; il 6 maggio 1971 inizia la programmazione regolare. Le frequenze sono gli Uhf 27 (Monte Nanos) e 58 (Croce Bianca), e la diffusione è limitata al Capodistriano e parte di Istria, Friuli-Venezia Giulia ed all'Italia affacciata sull'Adriatico, almeno sino al nord delle Marche. Dal 1974 lo Studio Televisivo di Capodistria non dipende più da Radio Capodistria ma ha studi e strutture autonome. Le trasmissioni sono da subito a colori, in sistema PAL, in un momento in cui la RAI, Televisione di Stato italiana, era ancora in bianco e nero: questo porterà ad un incremento nella vendita di televisori a colori in Italia. Tele Capodistria, i cui spettatori arriveranno sino al livello di sei milioni, viene talvolta ricordata per essere stata la prima a trasmettere in Italia film come "Il brigadiere Pasquale Zagaria ama la mamma e la polizia", con Lino Banfi, ossia, per aver portato per prima sul piccolo schermo i film di una certa commedia all'italiana, non privi di una certa arditezza. Si trasmette più o meno dalle 20 alle 23, con un notiziario, film (anche vecchi di pochi anni), telefilm, sceneggiati, cartoni animati, documentari, musica ed attualità, e non mancano, in una emittente legata sia all'Eurovisione che al suo corrispettivo orientale, l'Intervisione, le dirette di sport come calcio (Mondiali compresi), pallacanestro, tennis, sci, hockey e pattinaggio, senza dimenticare Olimpiadi (l'edizione del 1976 porta ad una prima impennata negli ascolti dell'emittente) ed Olimpiadi invernali; molto seguito anche in Italia, il sabato alle 17, era il campionato jugoslavo di pallacanestro. Tra i nomi passati per l'emittente Daniele Piombi e Luciano Minghetti. Alcuni programmi saranno sponsorizzati da "Tv Sorrisi e Canzoni". Da notare la sigla dello spazio pubblicitario "Zig Zag" (al giorno d'oggi purtroppo non più in onda, e da non confondersi col gioco di Canale 5 presentato da Raimondo Vianello), un vero e proprio cartone animato con protagonista un coniglio che giocava a fare il prestigiatore con un enorme cilindro dal quale fuoriusciva il "ZIG ZAG" della trasmissione. Alla fine dello spazio si metteva a dormire sotto la luna, steso sul cilindro che lo cullava. L'immagine più in alto si riferisce evidentemente ad una versione precedente di questa sigla, con un papà coniglio che spuntava da un televisore per dare insegnamenti ai tre figlioletti. Bisogna ricordare che anche in Italia si sono visti pregevoli cartoni animati di produzione est-europea (oggi purtroppo scomparsi quasi del tutto dai nostri schermi), ed in quegli anni gli studi di animazione locali debbono avere avuto il loro lavoro (così come accadeva un tempo anche in Italia). Wikipedia riporta come i film di Tele Capodistria andassero in onda in lingua originale, con sottotitoli divisi in due parti, in alto la versione slovena ed in basso quella italiana. Là dove si vedono Tele Capodistria e le altre televisioni estere costituiscono una seguita alternativa alla Rai, ma non è tutto: diversi soggetti divengono ripetitoristi di queste emittenti in varie parti d'Italia, salvo poi magari riconvertire tutto in una emittente locale propria. Negli anni settanta è comunque possibile seguire con alterne vicende le emittenti estere in varie parti d'Italia, sino nel profondo sud. Tra i maggiori ripetitoristi della tv la Antre e la famiglia Marcucci, mentre la DP (Diffusione Pubblicità), società italo-svizzera con sede a Milano che aveva in concessione la pubblicità italiana dell'emittente: ad un certo punto parte un circuito di tv locali che ripete Tele Capodistria, promosso proprio dalla concessionaria DP, che raccoglie la pubblicità italiana dell'emittente; nel 1978 DP raccolse 4 miliardi ed 800 milioni di lire. Ma l'esperienza durerà solo tre anni. Il sito Siciliamedia elenca una parte delle emittenti del circuito: Telemontoso, Telelombardia, Triveneta, Teleradio Express, Telecentro, Canale 39, Teleregione Toscana, TVA Telecentro (Ascoli Piceno), TVAQ42, GBR, Telemare, CRT, Telelibera63, Telespazio, TP1, Tele Radio Civica, e Telesakura (Palermo). Non ho mai trovato traccia di programmi di Capodistria su Telexpress e elecentro a Bologna (a meno che non intenda delle omonime toscane), e manca dalla lista la cesenate Tele 6 Adriatica. I ripetitoristi bolognesi di Tele Capodistria nel sito RadioMarconi. I primi anni ottanta Le Olimpiadi del 1980, seguite dalla tv con 65 ore di diretta, portano Tvkc al picco degli ascolti. Nel frattempo però cominciano ad emergere le grosse tv private nazionali, e l'emittente, impossibilitata anche a farsi vedere in modo stabile in tutta Italia, comincia a perdere pubblico. E dopo il 1980 del circuito della DP si perdono le tracce, presumibilmente chiude i battenti sabato 6 o domenica 7 dicembre 1980, o almeno Tele 6 Adriatica di Cesena si separa in quella data. Al posto della DP troveremo la Ponteco di Trieste. In più tanti ripetitoristi grandi e piccoli hanno già da qualche tempo cominciato a sostituire i programmi delle "estere" con trasmissioni proprie, se non a vendere le frequenze alle tv private. Da autunno '80 le trasmissioni iniziano alle 17,30, da autunno 1981 alle 16, e nel palinsesto aumenta la presenza dei programmi di attualità, oltre al programma musicale "Alta pressione", con le classifiche dei dischi più venduti, al quale si aggiungerà "Videomix", con video musicali a richiesta. Ogni estate a chiusura dei programmi abbiamo "Il tempo in immagini-Zeit im bild", telegiornale in lingua tedesca per i turisti, mentre il programma in lingua slovena "Confine aperto-Odprta meja" diventa temporaneamente quotidiano nel 1982-84 (articolo preso da "ll Giornale-tv, pagina di martedì 6 febbraio 1980). L'accordo con la Rai Nel 1983 viene firmato un accordo tra la Ponteco, società che rappresentava l'emittente istriana e la ritrasmetteva nell'Italia nordorientale, e la Rai (che così oltre ad aiutare la tv degli italiani in Jugoslavia chiude il cerchio dopo un accordo ancora più impegnativo con TeleMonteCarlo nel 1982): su Tele Capodistria cominciano ad apparire l'anno successivo, il 1984, programmi di magazzino della tv di Stato italiana: sceneggiati, operette, varietà, la rubrica medica "Check-up", perfino una selezione del Festival di SanRemo; la pubblicità passa nelle mani della Sipra-Publicitas della Rai. Non solo: parte una nuova e più robusta versione del circuito di tv locali che ritrasmette Capodistria in tutta Italia (mancherà all'appello la sola Sardegna; il nome "Teleconsorzio" è da attribuirsi a questo circuito, non a quello del 1978/1980). I telegiornali sono ora quattro: 14-19,30-20,25-22,10. Le trasmissioni iniziano adesso alle 14, ed in palinsesto arrivano anche le telenovele e due programmi medici, "Medico e paziente" e "Medico e bambino", realizzati in collaborazione con una società di Milano; nel 1985 appaiono rubriche di rugby, pallavolo ed altro, in collaborazione con le Federazioni italiane dei relativi settori. In occasione dei mondiali di calcio del 1986 oltre alle dirette di numerose partite va in onda quotidianamente un programma di due ore, "Dentro il Mundial", condotto dal giornalista Gianni Cerqueti, con il commento sportivo dell'allenatore Ilario Castagner e con collegamenti telefonici coi quotidiani sportivi italiani. Ma, contrariamente al contemporaneo "Galagoal" di TMC, l'esperienza finisce coi Mondiali. L'accordo con la Fininvest Purtroppo nel 1987 la situazione vede una netta inversione di rotta: dall'accordo con la Rai si passa in novembre ad un accordo con la Fininvest di Silvio Berlusconi, proprietario di tutte le maggiori televisioni private italiane, alla cui concessionaria, Publitalia '80, viene affidata la raccolta pubblicitaria di Tvkc, subentrando alla Sipra-Publicitas della Rai (che quell'anno fino ad ottobre aveva raccolto per la tv un miliardo di lire, lontano dai livelli del 1978), la quale non rinnova l'accordo con la tv istriana, che scadeva il 31 dicembre 1987, e di conseguenza anche la fornitura di programmi Rai si interrompe. Nel programma di Capodanno di quell'anno il presentatore è il comico Enzo Jacchetti, assieme al duo Veronica-Malandrino, tutti visti poco tempo prima in Rai (nel varietà "Proffimamente ... Non Stop"); nel nuovo anno però non li si rivede nel palinsesto dell'emittente (a meno che non partecipino al nuovo programma musicale "Solid Gold", che non ho avuto modo purtroppo di vedere), e dopo pochi mesi il cambio di programmazione è drastico: la tv viene trasformata in un canale specializzato in eventi sportivi, compresi quelli statunitensi, realizzati dalla società fininvestiana Videonews. Cambiano anche il logo e le sigle, quest'ultime rimpiazzate con altre meno belle. Della vocazione originaria dell'emittente rimane in parte la fascia 20-20,30, per il resto la tv è simile a certi canali specializzati via satellite. Il solo Uhf 27 trasmette una programmazione differenziata tra le 19 e le 20. Non solo: le tv che ritrasmettevano l'emittente vengono passate dopo le Olimpiadi del 1988 al circuito Tv Italia (a propria volta appena finito in area Finivest), e l'emittente si ritrova su parte delle numerose frequenze doppie della Fininvest, ampliando la sua copertura alla maggior parte del Paese. Il momento del crollo Col nuovo decennio questo breve intermezzo dà i suoi frutti; per intanto, nel luglio 1989, dopo delle proteste della Rai, Tele Capodistria viene espulsa senza preavviso dall'Eurovisione dalla casa-madre JRT, dalla quale dipende Tv Lubiana, nonostante il fatto che la Fininvest si fosse detta pronta a pagare qualsiasi aggravio di canone per i diritti dei programmi (per la cronaca, dai 2 si sarebbe passati ai 6 miliardi di lire l'anno). Si rischia a quel punto anche con l'Intervisione. I giornalisti dell'emittente scioperano per protesta. In agosto viene costituita la "Telecapodistria srl", 45% Tele Capodistria, 30% Aegida, finanziaria del gruppo etnico italiano in Jugoslavia, 30% Adit, casa editrice della stessa minoranza. Non è chiarissimo di chi sia il 45%: "Il Giornale" indica Tele Capodistria mentre "Prima Comunicazione" spiega più verosimilmente che nella società è entrata anche RTV Lubiana (del resto proprietaria degli Uhf 27 e 58), che in tal caso cercherebbe di separare Tv Koper-Capodistria dalla JRT. Scopo della società, rilevare il contratto della Ponteco con Publitalia (Fininvest) e chiedere una nuova iscrizione all'Eurovisione senza più il controllo delle tv jugoslave. Non so che fine abbia fatto questa società e come vada a finire con l'Eurovisione (anche se bisogna ricordare che la Jugoslavia è in seguito scomparsa, e che gli stati risultanti dalla disgregazione si sono ritrovati ognuno con una propria televisione di Stato senza più la "supervisione" della JRT). La batosta finale arriva martedì 16 ottobre 1990. Andando per ordine: in agosto in Italia è stata approvata la "Legge Mammì" sull'emittenza, che regolamenta la figura dei ripetitoristi di programmi esteri: negli anni questa figura si andrà estinguendo quasi del tutto. Oltretutto si fa pressante la questione dei diritti di trasmissione dei programmi (vedi in merito questa proposta). Berlusconi decide allora di creare tre reti a pagamento, denominate Telepiù, e la seconda, Tele+2, eredita la pubblicità, la programmazione sportiva e le frequenze italiane di Tele Capodistria. Anche le frequenze Ponteco, come il 47 a Milano o il 56 nella Romagna settentrionale, che trasmettevano Capodistria da molto prima l'accordo con la Fininvest. Non so come siano stati gli accordi, ma evidentemente sono state vendute, eccetto qualche frequenza in Friuli. I giornalisti di Tvkc protestano. Addirittura molti in Italia sono convinti che in quell'occasione Tele Capodistria sia scomparsa, trasformata in Tele+2, ma non è così, ed anzi l'emittente evita di fare la fine di TMC, trasformata purtroppo in La7 nel 2001. Tv Koper-Capodistria continua a trasmettere dagli Uhf 27 e 58, più il 53 da Piancavallo. Nel frattempo lo stato jugoslavo si dissolve, la Slovenia si separa, seguita dalla Croazia, e seguono eventi bellici sempre più gravi in tutto l'ex-paese. Il 26 giugno 1991, alle 15,30 circa, nel corso di una trasmissione che segue proprio le vicende della guerra civile, quasi tutti i trasmettitori dell'emittente sono bombardati dall'esercito serbo; fortunatamente la sede viene risparmiata. I tralicci verranno subito ricostruiti, con ingenti spese. I problemi degli anni novanta Bisogna ricostruire la programmazione con risorse limitate, qualche film pare arrivi da Tele+, comunque mano a mano, anche se visti nella sola area di origine (in Italia il segnale proveniente da oltremare è coperto da tv private da tempo), col passar degli anni si riprende quota. Nel 1992 l'emittente ottiene dal Ministero delle Comunicazioni italiano la concessione ad operare come emittente al servizio della comunità nazionale italiana e di quella del nuovo stato della Slovenia in Italia e delle minoranze italiane in Croazia e in Slovenia. Manca adesso qualcosa che la ritrasmetta in Italia (possibilmente senza criptaggi). Nel dicembre 1992 il Consigliere Rai Sergio Bindi propone di risolvere la questione del debito che Tvkc ha con la Rai (che riprenderà a fornire qualche programma a condizioni di favore) prevedendo un compenso di pari importo per la ripetizione dei segnali sloveni nelle zone di confine. Il nuovo Stato croato rifiuta di concedere a Tele Capodistria un ripetitore sul Monte Tricorno per coprire l'Istria (anzi, le frequenze di Raiuno e Raidue a Fiume verranno passate ad una tv in croato). Si parla di possibili collaborazioni tra Tv Koper-Capodistria e Tv Nova, emittente di Pola che trasmette in croato, sloveno ed italiano, ma i programmi in italiano della tv di Pola verranno sospesi dopo pressioni politiche (negli ultimi palinsesti per la verità si trova un programma di 25 minuti intitolato "Comunità": "Emisija namijenjena pripadnicima talijanske nacionalne manjine (...)", http://www.tvnova.hr/produkcija.php). Nel 1993 a Tele Capodistria i programmi in sloveno vengono portati da mezz'ora ad un'ora quotidiana, dalle 18 alle 19, e vengono aggiunti altri due appuntamenti alle 22,30, il lunedì ed il giovedì. Questo perchè mentre la scissione in due della radio tra Radio Koper e Radio Capodistria è avvenuta già nel 1979, la tv è sempre rimasta un tutt'uno. Ma non solo: si vorrebbero ridurre sempre di più i programmi in italiano, a tappe, e ridurli pure a Radio Capodistria, nonostante abbia una frequenza propria. Per fortuna le minacce non vengono attuate e ci si ferma qui. I guai non finiscono qua: le frequenze residue in Friuli vengono cedute alla Rai quando la Ponteco andrà in liquidazione, per una nuova tv in sloveno, Tv Trst, e le frequenze italiane in FM di Radio Capodistria vengono cedute ad una radio italiana. Nel 1995 addirittura la RTV Lubiana spegne i 1170 in Khz in onde medie di Radio Capodistria, a cui rimane solo qualche frequenza in FM, ma per fortuna il trasmettitore viene riacceso dopo poco tempo. Nel 1997 un progetto elaborato dalla Rai e dal Corecom regionale propone un piano per la ritrasmissione di Tvkc in tutto il Friuli, e la ritrasmissione di parte del palinsesto su Tv Trst, in alternanza con le ripetizioni di segnali sloveni, trasformando alla fine la tv degli italiani in Slovenia in un canale italo-sloveno-tedesco-friulano. Fortunatamente anche questo progetto non va in porto, limitandosi alla ritrasmissione, dal parte di Tele Capodistria, del tg Rai per il Friuli-Venezia Giulia alle ore 14 in italiano ed in chiusura di programmi in sloveno. Nel frattempo il palinsesto si arricchisce di autoproduzioni, perlopiù rubriche con vari servizi ed ospiti in studio, con replica il pomeriggio del giorno dopo. Il 6 febbraio 2003 muore a 68 anni dopo una malattia Luciano Minghetti, storico volto di Tele e Radio Capodistria (ed ex-componente del "Clan-Celentano"). Una nuova diffusione? Radio Capodistria sale sul satellite per qualche ora al giorno già dagli anni novanta; dal 1° settembre 2006 TeleCapodistria viene parzialmente diffusa via satellite, su Eutelsat Hot Bird a 13° est, nel pacchetto di Tv Lubiana ed in coabitazione con il canale parlamentare sloveno, e nell'indifferenza dei mass-media italiani. La tv si può vedere ora in tutta Europa; per i soliti problemi di diritti però parte dei programmi è criptata. Le tv lombarde TRS di Vailate (Cremona) e Videostar di Treviglio (Bergamo) approfittano del segnale satellitare per inserire Tvkc nel proprio pacchetto di tv digitale. Nel 2008 questo comunicato di Antonio Rocco, direttore dell'emittente: "A partire da mercoledì 21 maggio 2008, sono iniziate le trasmissioni regolari del Programma parlamentare di TV Slovenia. In conseguenza di ciò cessano le trasmissioni satellitari di TV Koper-Capodistria. La coabitazione dei due programmi sullo stesso canale non è più possibile. L’avvio delle trasmissioni del Programma parlamentare rappresenta per la Radiotelevisione Slovenia un obbligo di legge. A questo scopo, però, non sono state concesse all’Ente pubblico, da parte dell’Autorità per le telecomunicazioni, le frequenze necessarie per la diffusione del segnale su tutto il territorio nazionale. La soluzione del problema, nell’attesa dell’avvio delle trasmissioni del digitale terrestre, è stata trovata nell’uso del satellite e nell’obbligo, da parte degli operatori via cavo, di inserire nella loro programmazione il nuovo Programma parlamentare. Si esaurisce, così, lo spazio a disposizione della RTV Slovenia sul trasponder satellitare noleggiato dal servizio pubblico sloveno su Hot Bird di Eutelsat. Nuovi spazi dovrebbero essere disponibili a partire dal mese di settembre del 2009". Di conseguenza, scompaiono anche i programmi di Tvkc dai pacchetti digitali delle 2 tv lombarde, TRS e Videostar, che la ritrasmettevano dal satellite. I vertici dell'emittente cercano di rimediare alla situazione, nonostante le difficoltà tecniche ed economiche, ed alla fine si riesce a trovare un finanziamento attraverso l'Unione Italiana, organo rappresentativo degli italiani d'oltreconfine (la vignetta soprastante, forse opera di Franco Iuri, è tratta dal sito ufficiale dell'emittente). Si parla di un ritorno sul satellite dal 1° settembre, poi dal 1° luglio, alla fine si fa a metà e così Tv Koper-Capodistria ritorna sul satellite dal 1° agosto 2009, sulla medesima frequenza occupata in precedenza. Purtroppo il 19 novembre 2019 l'emittente è costretta a sospendere la diffusione satellitare. Fonti: "Millecanali", "Prima Comunicazione", "La Repubblica", "Il Giornale", gr di Radio Capodistria, storiaradiotv.it ed altre. |
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