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FRANCE 2... EN ITALIE!

La storia della comparsa in Italia dell’emittente transalpina, dalle origini fino al suo dissolvimento.france2.jpg (1453 byte)

 Nel 2004, i programmi di France 2, canale televisivo pubblico d’Oltralpe, sono scomparsi dalla vista dei telespettatori italiani. O meglio: la tv transalpina è uscita dall’etere del Belpaese, dopo una permanenza durata oltre un trentennio; chi la volesse vedere sul suolo italico deve ripiegare sul satellite, ponendo tuttavia la parabola in una posizione che renderebbe impossibile la ricezione dei programmi italiani. La dipartita di France 2 dagli schermi italici (una dipartita pressochè totale, se si considerano le difficoltà satellitari) non è certo passata sotto silenzio; infatti, i dati d’ascolto sostenevano che l’emittente francofona venisse seguita quotidianamente, nel nostro Paese, da un pubblico di ben 400000 unità. Mica male per una rete che non parla la lingua di Dante; i suoi spettatori italiani erano infatti persone che volevano tenere in allenamento la loro conoscenza del francese, semplici appassionati di cultura d’Oltralpe o addirittura francesi residenti in Italia. Contro la scomparsa di France 2 ci sono state delle “levate di scudi” piuttosto consistenti da parte dei tanti telespettatori; non per niente, il canale ha sempre proposto interessanti offerte televisive, dalla cultura all’intrattenimento, dai film ai programmi d’informazione. Per darne l’idea, basta citare alcuni nomi di celebri trasmissioni come i giochi “Des chiffres dis lettres”, “Pyramid” e “Motus” quest’ultimo presentato da Thierry Beccaro; inoltre, non vanno affatto dimenticati programmi quali il culturale “Bouillon de culture” (diventato poi “Apostrophes”, con Bernard Pivot), il musicale del pomeriggio “La chance aux chanson” (condotto da Pascal Sevran), l’emissione di teatro “Studio Gabriel”, il famoso telefilm “Maguy” (in onda in seguito anche su reti italiane). Si potrebbe andare avanti per pagine intere; quelli menzionati sono solo alcuni dei titoli divenuti nel tempo familiari al pubblico. Tuttavia, l’esperienza di F2 nelle nostre contrade è giunta di recente al capolinea, per ragioni piuttosto valide che analizzeremo non senza prima avere ripercorso il vissuto in Italia della rete parigina.

 In principio fu Montagni.

Il propiziatore dell’arrivo in Italia di France 2 (che all’inizio, come è noto, si chiamava “Antenne 2”) ha un nome e un cognome; si tratta di Mauro Montagni, celebre anche per avere fondato, pochi anni più tardi, TeleCentroToscana. Nel 1970, questo imprenditore toscano decise di installare, sul Monte Secchieta, un ripetitore che diffondesse nella sua Regione (in particolare nella zona di Firenze e Arezzo) le partite dei mondiali di calcio di Messico ’70 a colori. In Italia, pur essendo arrivati i primi televisori a colori, la tv di Stato emetteva programmi soltanto in bianco e nero (come è noto, nello Stivale si arrivò alla tv “cromatica” solo un quinquennio più tardi); di conseguenza, una delle poche strade praticabili era quella di convogliare oltre confine il segnale di Antenne 2. Poco contava se il commento alle gare non era in italiano; per quello, si poteva sempre accendere la radio ed avere il racconto in italiano di quanto il canale transalpino trasmetteva. Il ripetitore di Montagni, che operava sul canale 57 UHF, riceveva il segnale direttamente da un impianto di France 2 situato a Bastia, in Corsica; l’indovinata “trovata” di ripetere in Toscana la tv francese incontrò subito il plauso del pubblico, nonchè il sostegno da parte del quotidiano “La Nazione”.

Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche che contraddistinguevano la diffusione del segnale di A2, la potenza di emissione dell’impianto del Secchieta non superava i 200 watt; tale valore rimase immutato per anni, rimanendo in stretta ottemperanza delle norme vigenti all’epoca in materia. Le immagini francesi erano trasmesse in Secam, ma il pubblico toscano poteva vederle normalmente, proprio come se fossero in Pal; Montagni ebbe infatti la non indifferente abilità di togliere la modulazione contraria, che se mantenuta avrebbe portato i telespettatori a ricevere i programmi in negativo. Inoltre, all’inizio gli spazi pubblicitari proposti dal canale d’Oltralpe non venivano trasmessi sul suolo italiano, nel rispetto della legge nr. 103/75; al loro posto veniva inserito un singolare monoscopio multicolore con la scritta “A2 – intervallo”.

Dalle origini all’espansione.

L’iniziativa di Montagni non passò inosservata all’Ambasciata francese in Italia; l’interessamento della legazione transalpina nel nostro Paese diede il “la” alla nascita della “Aifratef”, acronimo di “Associazione per l’ascolto della Tv francese”. Aifratef, nata nella seconda metà degli anni ’70, seguì le orme dell’imprenditore toscano, e promosse la costruzione di numerosi altri impianti per la diffusione del segnale di Antenne 2. Tra i ripetitori più potenti, urge annoverare quelli di Monte Amiata (che trasmetteva sul ch. 41), Valcava Funivia (ch. 53), Monte Cimone (ch. 43) e Monte Guadagnolo (ch. 51); A2, per un consistente periodo di tempo, trasmetteva soltanto in Secam, quindi anche tutte le postazioni Aifratef erano strutturate in modo da rimuovere la modulazione contraria e permettere così una visione senza intoppi di sorta. Dal 1° agosto 1983, i ripetitori francesi in Italia non attinsero più il segnale dall’impianto di Bastia, bensì dal transponder satellitare; si trattava di immagini già in Pal, e quindi la necessità di convertirle scomparve completamente.

A metà degli anni ’80, l’espansione massiccia di tante emittenti private in Italia minacciò, in misura consistente, la qualità della visione di Antenne 2 sui teleschermi nostrani; i canali transalpini iniziarono man mano ad essere interferiti, e la situazione urgeva sicuramente un intervento deciso. Tale intervento venne operato, in maniera puntuale e molto precisa, da Aifratef; l’Ente per la diffusione di A2 sostituì, tra il 1985 e l’86, tutti i vecchi impianti di emissione con altri molto più moderni ed efficienti. In questo modo, l’emittente francese fu in grado di mantenere e consolidare il proprio pubblico in Italia.

Nel 1989, la diffusione di Antenne 2 sul suolo italico conobbe un ulteriore slancio; TeleCentroToscana, canale di proprietà di Mauro Montagni, smise di avere una vita a sé stante, e si dedicò esclusivamente, 24 ore su 24, alle ripetizione della seconda rete d’Oltralpe. L’operazione permise di arrivare alla copertura di tutta la Toscana e dello Spezzino; l’anno seguente, anche TeleRiviera di Alassio (Sv) prese ad essere un “relay” di Antenne 2, convogliando il segnale parigino da Ventimiglia fino a Sestri Levante.

 Il declino.

Nei primi anni ’90, la copertura di Antenne 2 (che in questo periodo assume il nuovo e attuale nome di “France 2”) si presenta molto estesa; i programmi francesi sono ricevibili in Toscana, Emilia, Basso Veneto e gran parte di Lombardia e Liguria. Tutto ciò senza dimenticare la Valle d’Aosta, Regione in cui l’emittente transalpina era ricevibile fin dal 1975 grazie ad una sperimentazione attuata dalla Rai a seguito di un accordo presente nella convenzione con lo Stato. Fino al 1998, la ricezione risulta essere ancora soddisfacente in tutte le Zone interessate dal segnale di F2; tuttavia, dal ’99 la situazione cominciò ad essere meno rosea, visto che il Governo francese iniziò a ridurre in modo progressivo i finanziamenti indirizzati al servizio. Nel 2000, TeleCentroToscana, TeleRiviera e Aifratef divennero un’unica Società, e Montagni, dopo un trentennio, scelse di smettere di occuparsi del progetto da lui lanciato nel 1970. Sempre nel 2000, F2 in Italia ottenne la concessione come tv commerciale in svariate Regioni, ma questo non fu sufficiente ad arrestarne il declino, dovuto a una potenza di emissione sempre minore e a canali man mano più interferiti. Nel 2003, una tappa decisiva nel lento ma inesorabile tramonto di France 2 nel nostro Paese; Aifratef si vede costretta a cedere il canale 43 dal Monte Cimone, che peraltro già da tempo aveva diminuito fortemente la propria potenza. La postazione modenese passa sotto il controllo di Serenissima Tv (oggi Canale Italia), che vince una causa con Aifratef in atto fin dal 1990.

Nel 2004, la decisione del Governo di Parigi di cancellare le risorse economiche destinate a diffondere France 2 nello Stivale; il resto è storia di oggi, con l’emittente transalpina che scompare dalla vista dei telespettatori italiani. Gran parte delle frequenze che furono di F2 vengono acquistate quasi tutte da Canale Italia, e attualmente quei canali convogliano i programmi dell’emittente padovana; il canale francese, oggi, continua ad essere visibile solo in Valle d’Aosta e, per naturale sconfinamento del segnale, in alcune aree di Piemonte, Liguria e Sardegna a stretto ridosso del confine di Stato.

Una annotazione: il segnale francese è ancora presente a Roma, in modalità digitale, sull'Uhf 51 da Guadagnolo, comune di Capranica Prenestina, e risulta essere di Tele Centro Toscana; sarebbe bello se questo segnale entrasse in qualche pacchetto digitale nazionale (e se tornasse anche TCT da sola).

Articolo del sig.Nicolò Rinaldi del "Giornale di Reggio".

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