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FRANCE 2... EN
ITALIE! La storia della
comparsa in Italia dell’emittente transalpina, dalle origini fino al
suo dissolvimento. Il propiziatore dell’arrivo in
Italia di France 2 (che all’inizio, come è noto, si chiamava “Antenne
2”) ha un nome e un cognome; si tratta di Mauro Montagni, celebre anche
per avere fondato, pochi anni più tardi, TeleCentroToscana. Nel 1970,
questo imprenditore toscano decise di installare, sul Monte Secchieta,
un ripetitore che diffondesse nella sua Regione (in particolare nella
zona di Firenze e Arezzo) le partite dei mondiali di calcio di Messico
’70 a colori. In Italia, pur essendo arrivati i primi televisori a
colori, la tv di Stato emetteva programmi soltanto in bianco e nero
(come è noto, nello Stivale si arrivò alla tv “cromatica” solo un
quinquennio più tardi); di conseguenza, una delle poche strade
praticabili era quella di convogliare oltre confine il segnale di
Antenne 2. Poco contava se il commento alle gare non era in italiano;
per quello, si poteva sempre accendere la radio ed avere il racconto in
italiano di quanto il canale transalpino trasmetteva. Il ripetitore di
Montagni, che operava sul canale 57 UHF, riceveva il segnale
direttamente da un impianto di France 2 situato a Bastia, in Corsica;
l’indovinata “trovata” di ripetere in Toscana la tv francese incontrò
subito il plauso del pubblico, nonchè il sostegno da parte del
quotidiano “La Nazione”. Per quanto riguarda le
caratteristiche tecniche che contraddistinguevano la diffusione del
segnale di A2, la potenza di emissione dell’impianto del Secchieta non
superava i 200 watt; tale valore rimase immutato per anni, rimanendo in
stretta ottemperanza delle norme vigenti all’epoca in materia. Le
immagini francesi erano trasmesse in Secam, ma il pubblico toscano
poteva vederle normalmente, proprio come se fossero in Pal; Montagni
ebbe infatti la non indifferente abilità di togliere la modulazione
contraria, che se mantenuta avrebbe portato i telespettatori a ricevere
i programmi in negativo. Inoltre, all’inizio gli spazi pubblicitari
proposti dal canale d’Oltralpe non venivano trasmessi sul suolo
italiano, nel rispetto della legge nr. 103/75; al loro posto veniva
inserito un singolare monoscopio multicolore con la scritta “A2 –
intervallo”. Dalle origini all’espansione. L’iniziativa di Montagni non
passò inosservata all’Ambasciata francese in Italia; l’interessamento
della legazione transalpina nel nostro Paese diede il “la” alla nascita
della “Aifratef”, acronimo di “Associazione per l’ascolto della Tv
francese”. Aifratef, nata nella seconda metà degli anni ’70, seguì le
orme dell’imprenditore toscano, e promosse la costruzione di numerosi
altri impianti per la diffusione del segnale di Antenne 2. Tra i
ripetitori più potenti, urge annoverare quelli di Monte Amiata (che
trasmetteva sul ch. 41), Valcava Funivia (ch. 53), Monte Cimone (ch.
43) e Monte Guadagnolo (ch. 51); A2, per un consistente periodo di
tempo, trasmetteva soltanto in Secam, quindi anche tutte le postazioni
Aifratef erano strutturate in modo da rimuovere la modulazione
contraria e permettere così una visione senza intoppi di sorta. Dal 1°
agosto 1983, i ripetitori francesi in Italia non attinsero più il
segnale dall’impianto di Bastia, bensì dal transponder satellitare; si
trattava di immagini già in Pal, e quindi la necessità di convertirle
scomparve completamente. A metà degli anni ’80,
l’espansione massiccia di tante emittenti private in Italia minacciò,
in misura consistente, la qualità della visione di Antenne 2 sui
teleschermi nostrani; i canali transalpini iniziarono man mano ad
essere interferiti, e la situazione urgeva sicuramente un intervento
deciso. Tale intervento venne operato, in maniera puntuale e molto
precisa, da Aifratef; l’Ente per la diffusione di A2 sostituì, tra il
1985 e l’86, tutti i vecchi impianti di emissione con altri molto più
moderni ed efficienti. In questo modo, l’emittente francese fu in grado
di mantenere e consolidare il proprio pubblico in Italia. Nel 1989, la diffusione di
Antenne 2 sul suolo italico conobbe un ulteriore slancio;
TeleCentroToscana, canale di proprietà di Mauro Montagni, smise di
avere una vita a sé stante, e si dedicò esclusivamente, 24 ore su 24,
alle ripetizione della seconda rete d’Oltralpe. L’operazione permise di
arrivare alla copertura di tutta la Toscana e dello Spezzino; l’anno
seguente, anche TeleRiviera di Alassio (Sv) prese ad essere un “relay”
di Antenne 2, convogliando il segnale parigino da Ventimiglia fino a
Sestri Levante. Nei primi anni ’90, la copertura
di Antenne 2 (che in questo periodo assume il nuovo e attuale nome di
“France 2”) si presenta molto estesa; i programmi francesi sono
ricevibili in Toscana, Emilia, Basso Veneto e gran parte di Lombardia e
Liguria. Tutto ciò senza dimenticare la Valle d’Aosta, Regione in cui
l’emittente transalpina era ricevibile fin dal 1975 grazie ad una
sperimentazione attuata dalla Rai a seguito di un accordo presente
nella convenzione con lo Stato. Fino al 1998, la ricezione risulta
essere ancora soddisfacente in tutte le Zone interessate dal segnale di
F2; tuttavia, dal ’99 la situazione cominciò ad essere meno rosea,
visto che il Governo francese iniziò a ridurre in modo progressivo i
finanziamenti indirizzati al servizio. Nel 2000, TeleCentroToscana,
TeleRiviera e Aifratef divennero un’unica Società, e Montagni, dopo un
trentennio, scelse di smettere di occuparsi del progetto da lui
lanciato nel 1970. Sempre nel 2000, F2 in Italia ottenne la concessione
come tv commerciale in svariate Regioni, ma questo non fu sufficiente
ad arrestarne il declino, dovuto a una potenza di emissione sempre
minore e a canali man mano più interferiti. Nel 2003, una tappa
decisiva nel lento ma inesorabile tramonto di France 2 nel nostro
Paese; Aifratef si vede costretta a cedere il canale 43 dal Monte
Cimone, che peraltro già da tempo aveva diminuito fortemente la propria
potenza. La postazione modenese passa sotto il controllo di Serenissima
Tv (oggi Canale Italia), che vince una causa con Aifratef in atto fin
dal 1990. Nel 2004, la decisione del
Governo di Parigi di cancellare le risorse economiche destinate a
diffondere France 2 nello Stivale; il resto è storia di oggi, con
l’emittente transalpina che scompare dalla vista dei telespettatori
italiani. Gran parte delle frequenze che furono di F2 vengono
acquistate quasi tutte da Canale Italia, e attualmente quei canali
convogliano i programmi dell’emittente padovana; il canale francese,
oggi, continua ad essere visibile solo in Valle d’Aosta e, per naturale
sconfinamento del segnale, in alcune aree di Piemonte, Liguria e
Sardegna a stretto ridosso del confine di Stato. Una
annotazione: il segnale francese è ancora presente a Roma, in modalità
digitale, sull'Uhf 51 da Guadagnolo, comune di Capranica Prenestina, e
risulta essere di Tele Centro Toscana; sarebbe bello se questo segnale
entrasse in qualche pacchetto digitale nazionale (e se tornasse anche
TCT da sola). |
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