L’Iron Skull del tempo che fu
Posted on Dicembre 7, 2017
Allora, i problemi tecnici sono superati, ma non ho potuto preparare l’aggiornamento in tempo, così, siccome la pausa natalizia si avvicina, rimando la prosecuzione della storia a gennaio. In sostituzione vi posto un paio di cose a tema goldenage, e si comincia con pagina 18 del n.2 di Anacanapana, con una tavola di una storia dell’Iron Skull di Carl Burgos uscita nel 1940 (ma disegnata già l’anno prima). La rivista è ancora disponibile.
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P.S.: un mio disegno a matita è finito su Facebook a questo link, ma non si riferisce a nuovi numeri di “Anacanapana” come scritto nell’articolo, ma al n.2 di ZeroZeroAmici che vado (ri)disegnando …
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Ma quindi è un supereroe fatto di acciao che si fa chiamare “teschio”?
(Sono ignorante)
Si tratta di un cyborg, un soldato ricostruito con parti meccaniche dopo delle gravi ferite di guerra, il cui nome alla lettera vuol dire “Teschio di Ferro”, perché il ferro ce l’ha in testa, e non solo. Creato da Carl Burgos (1916-1984), più noto per aver creato la Torcia Umana originale, è caduto nel pubblico dominio così come altri personaggi.
Ma appunto, perché hanno tradotto “pugni d’acciaio”? Mah 😀
Il testo originale suona “The Skull lashes out with his steel fists”, allora l’ho tradotto come puoi leggere 😉 .
Ah ok, allora era metaforico 🙂
Fantastico. Mi colpisce molto il fatto che quasi ogni scena sia narrata, cosa che è del tutto sconsigliata nei fumetti moderni.
Certo che queste storie mi fanno sospirare e anche far sentire vecchia, perché ci vedo molto di buono, soprattutto in confronto a quelle schifezze ripetitive dei manga di oggi. Qualche giorno fa ho riletto i primissimi episodi di Popeye, era veramente avanti!
Si, un tempo si usavano molto le didascalie, forse perchè ancora abituati ai racconti scritti, bò? Leggendo in rete storie come queste di buono si trova parecchio, anche se non in tutta la produzione della goldenage. In fondo non c’è da sentirsi vecchi, poichè i fondatori delle varie branche fumettistiche (umorismo, avventura, westwern, supereroi, ecc.) finiscono con il creare degli “standart”, con l’inventare tutta una serie di cose che poi vengono riprese dagli autori successivi, per cui anche andando a rileggere gli “originali” si possono trovare delle cose interessanti come negli autori successivi.
Riguardo a Popeye/Braccio di Ferro sfondi una porta aperta: qui in Italia lo sta ristampando la Gazzetta dello Sport, ed è una cosa che mi leggo avidamente; Segar era un genio.
Ma magari anche tra i manga si trova qualcosa di decente, specie in quelli vecchi, Lamù (l’unico che io conosca bene) in testa.
Segar era decisamente un genio, non c’è dubbio. In effetti una volta c’erano dei manga migliori (tra cui anche Lamù di sicuro), ma anche gli anime erano a un altro livello. Parte del problema è senz’altro che molto è stato scritto e pubblicato, quindi è difficile essere originali. Però, guarda, io penso anche che ci sia proprio poco talento in giro ?
Bè, si, penso anche io; c’è da dire che non ci sono più le “botteghe” di una volta, ma non solo: come han fatto notare anche degli esperti come Gianni Brunoro, gli autori odierni hanno un retroterra un pò limitato, solo manga e/o supereroi, mentre una volta c’era una pluralità di ispirazioni (ed era più variato il panorama editoriale, aggiungo) che aveva dei benefici effetti. L’ho visto anche di persona ad un corso di fumetto, con gli “anziani” che seguivano varie correnti, mentre i più giovani erano tutti mangofili.
Eh, hai ragione su tutta la linea. Mah
Purtroppo. Non resta che fare del proprio meglio; da parte mia cerco di portarmi dietro la bandiera di Supergulp. Buone Feste 🙂