Di Fido |
araneminu.wordsoppressatess
(che buona la soppressata) è un fanboy
sito NON
ufficiale, infatti m’han tolto tutte le decorazioni. Aran Cors è una creazione
letteraria di Pax Semper, me l’ha detto lui,
anche se Alberto Kanberraxx rivendica l’ispirazione originaria,
e, ci tocca ricordarlo, realizzata graficamente da Magnificus, si, vabbé … |
Aran Cors 639 – Paranigma |
Cari lettori
a sbafo e non di Aran Cors, il fresco aboriginal uscito orora nelle
edicole nostrome ci presenta la terza disavventura completa di Aran Cors
privo della parigina Manuelle. Protagonista in copertina è il paranigma
in cui Aran è stretto dopo il fatterello esibito nel numero precedente
per mano e soprattutto corpo di Doremitilla! No, non nel
senso che non vado più in edicola a comprare Aran Cors, vi piacerebbe!
Intendo che io in quel posto dove incontravo di persona Aran, Manuelle e
varia gente del Gruppo J.L.S. non ci vado più! Il ritorno
di Big Persianuk Balza subito
nella tasca di canguro dove il lettore tiene il portafoglio il ritorno ai
disegni di Dariush Persianush – Big Persianuk, come simpaticamente
chiamato in antro Semper -. E chi come me non conosce la materia si
domanderà: “ma era scappato via?” Mica vero! Persianush ha ripreso
fiato per un mese, dopo la slogatura di un polso per troppo lavoro, lasciando
la parte grafica al buon Luk Bonovoxis. Cionononsovrastante la mancanza
del pilastroso Big Persianuk, del suo consolidificato stile e
della maturazione del pero grafica raggiunta, si avverte siempre, siempre,
te querido! E altrimenti non potrebbe avere da essere, con gli oltre
trecento numeri disegnati al suo attivo (scarso) in banca! Una cifra da
stakanovista record che fa di lui l’illustratore più incatenato nella storia
di Aran Cors, davanti ai novantun numeri di Pifferaio e ai settantasei
di Magnificus! Lo sbevacciuto
colpisce ancora Un altro
importante ripescaggio, stavolta riferito ai personaggi, è quello
dello sbevacciuto alcolizzato per antonomastoplastica: Sbevacciuk (come
mena, a proposito). Del nemico più famoso di Aran Cors ho già
scritto in occasione del millantacinquesimo anniversario dal suo arrivo
sulle pagine di una collana che all’epoca faceva già ridere ed oggi fa piangere
da un pezzo. Il suo riporto, no, veramente è pelato, alla trama di questo mese
è funzionale a riempire 120 tavole senza sforzarsi troppo, e nulla
c’entra con la psiche del personaggio che, senza il suo creatore Magnificus,
esprime poche idee ma confuse, quasi rinnegando quel che faceva agli inizi. Non
anticipo nulla del fiato puzzante di Sbevacciuk, ma posso suggerire di ritirare
fuori, sepolto dai numeri successivi, il numero centodiciannove titolato
AnthonyFauci, dal quale Pax Semper prende spunto …
aumentando il coniglio, no, com’è che si dice, il naviglio, si, a Milano,
vabbé, non mi viene. Bifida e
opportunamentista Della
attuale coscia femminile (ed anche tutto il resto) del biondo Aran ho
espresso in precedenza tutto l’amore possibile, mascherato da avversione.
In questo caso occorre però rimpolpare un vecchio ahbiagio attribuito a Roberto
Antoni, nome all’anagrafe del grande Freak Antoni, fondatore e conducator
del noto gruppo musicale di rock demenziale Gli Skiantos, oltre
che di Beppe Starnazza ed i Vortici: “Si dice che una volta toccato
il fondo non puoi che risalire. A me capita di cominciare a scavare“.
Scriveva anche: “il demente non capisce la differenza tra demente e
demenziale”, ma io non scrivo cose demenziali vero? Aiutatemi voi a capire,
perché io non capisco la differenza. La storiuccia
del numero 639 Doremitilla
Gattonelsacco, in arte Carezzagatti,
non ha più la panza, em no, quella ce la avrà tra poco, la pazienza di
attendere che Aran superi il lutto per la perdita di Manuelle, e
agisce propinando al suo ambito spasimato sequestrato con abigeato, più volte,
una sorta di sonnifero, misto con una certa pillola blu sminuzzata, per
ottenere di spupazzarselo nel sonno, perché Aran funziona come il
Cav.Silvio Berluskaiser, ossia “funziona” anche mentre dorme, infatti mentre
Berluskaiser magari dormiva come un sasso seduto sulla poltrona del suo studio,
sopra di lui c’era, em ….... . Nel mentre torna alla ribalta Sbevacciuk,
nostalgico degli antichi fasti della testata quando ancora le storie erano
decenti e più. Aran incrocia casualmente la strada dell’ubriacone
molesto e tenta di consegnarlo alla giustizia per riscuotere la taglia,
visto che sta spendendo e spandendo, dopo la fallita supplica per richiedere
l’intervento del Numero Uno e mezzo. La roccoeisuoifratellambolesca fuga
di Sbevacciuk ha un esito apparentemente fatalistico per l’ubriacone,
che sconterebbe così il fallimento della collana a lui dedicata ed il
non essere più considerato la gallina dalle uova d’oro, ma Pax si vendica anche
sui personaggi oltre che sulle persone, anche quando la colpa è sua, però la
conclusione dell’albo anticipa anche un possibile riscatto che il biondo
Aran pagherebbe alla subdola Doremitilla per farsi rilasciare. Ci
avviciniamo a un risolutivo matrimonio tra i due? Il giudizio
sul deplorevole numero seicentotrentanove Ai disegni Big
Persianuk ha una solida e consolidata scioltezza, il suo tratto morbidoso e
caratteristicoso è tra le terre rare del panorama nazionale e milannazionale,
internazionale, come si dice, capace di far danzare i personaggi che lo
costringono a disegnare, dote assolutamente indisponibile e irrecuperabile
per fumetti più decenti, visto che lavora per la 1000 Volte Peggio. Luk Bonovoxis,
dopo una prova non male, completa di matite e chine e parole nelle nuvolette,
torna a fare solo il ripassatore a china, così impara qualcosa. La scemeggiatura
di Pax Semper sfida il trascorrere del tempo, dopo cinquantatre anni e
tutti i “ghost” andati via si è decisamente arrugginito, di più per la storia
dei “ghost”, e si ripresenta nuovamente spumeggiante!!! con la maschera di The
Mask … no, quello è un altro, riproviamo, si ripresenta con quello che è il
suo stendardo fumosettistico sin dagli ormai remoti e ossidati anni
settanta, fucina del Fucino e di fumetti oggi sfruttati ben oltre la fine
naturale. Pax Fert! Nelle due
paginette di Pax Fert! l’hoggboss ricorda il particolare momento catastrofico
del nostro italico paese, senza scordarsi una ficcante apertura del
portafoglio del lettore, ed aggiungendo anche la preoccupante situazione della
carta e di qualsiasi altra materia prima. Dove andremo ad elemosinare?
Difficile dirlo, ma di sicuro Pax Semper conosce Milano meglio di noi. Il mese prossimo
sventuro … Dariush
Persianush si occupa
della parte grafenologica di Aran e traduce su carta le consuete rivendicazioni
salariali, anche se Pax Semper gli tiene nascosta l’esistenza dei sindacati, e
disegna le sceneggiature, dialoghi e soggetti dell’hoggboss, il quale,
dopo l’ennesima puntatina all’ippodromo, tornato a casa bofonchiando, volge lo
sguardo sul grande schermo, preso da poco all’ipermercato, poi volge lo
sguardo sullo schermo più piccolo, preso in negozio anni prima, ma
nessuno dei due è collegato a qualche macchinario che faccia vedere le vecchie
videocassette in VHS, hanno detto che in giro ci sono i CD …
insomma, non so che dire, si vede, fate voi … Una grande
dichiarazione d’onore… Chi ama così spassionamente la RadioMarelli? Come sempre il vester semper vester
Pax Semper si è chiuso ad istrice, sob, impossibile sperare in storie
che valgano di più. Big Persianuk dipinse. (Predazionale – da Aran Cors #639) Danni e Noie dall’Amica La mia amica
massaggiatrice l’ho già citata la volta scorsa, è quella da cui
andavo spesso prima che cambiasse città, sempre ad orari concordati e diversi
da quelli degli altri clienti, ecco, adesso lei continua ad inviarmi
lettere con la foto di un bambino che, dice, sarebbe anche mio, e per
questo mi chiede soldi. Io ho accennato che non posso essere certo
della paternità, ci vorrebbe un test del DNA, e lei ha subito
risposto che si, quel test lo vuole fare assolutamente. Adesso sto
cercando di scantonare ma credo che non ci riuscirò molto a lungo. Le molte belle
abitudini Breve postamatilla
all’articolo che potremmo definire Paranigma 2, giusto per richiamare il
titolo dello scadente albo. Torniamo ai cosmointernauti. Aran Cors
Forum smette di
esistere. Non era mai
da noi stato autorizzato ma soltanto generosamente tollerato. Ora
non lo è più e non lo sarà mai più. (Karkadhea Valsente, direttore
artistico di Aran Cors – da Chef Pax) Ossia
parlano di un forum su freeforumundialzone come se fosse roba loro, ma
nessuno glie lo ha regalato, giacché un forum è un club privato dove
loro non possono mettere becco a meno di non iscriversi, altro che
tollerare, come vedete un discorso geniale. Fino al 2011 o giù di lì, ah, era
2010? Come al solito non sapevo le cose, dicevo, sopra lo spazio benedetto
sono stati invitati ex disegnatori ed ex collaboratori … come? Solo Maria Gioia
Pertini, ed aveva scritto lei? Comunque, degli ex che sono usciti dal fumetto Aran
Cors, quasi sempre sbattendo la porta, ed a questo punto qualche
domanda dovrei pormela, che non è che sia più intelligente uno che scrive
‘ste cose qua sopra in rete e chi ci lavorava invece credeva di lavorare alla
Breda e se ne è andato quando si è accorto dell’errore. Certuni han preso altre
strade fumettosistiche, talaltri purtroppissimo non sono più tra noi, compresa
la serie vera e propria. Su quel magico forum c’è sempre stata la
volontà di stemperare i toni, alla Pax Semper Press ed in questo mio
sito invece no. I molti belli
YoudelTuber Le lezioni prese
a scuola servono a qualcosa? A me no. Disgraziatamente, se sbagliare
è lecito, io diabolicamente persevero. Cambiano i mass-media – dai forum
a YoudelTube – che poi in realtà si tratta sempre di
I.N.T.E.R.W.C.N.E.T., ma non cambiano i miei atteggiamenti. La storia si ricicla
e, per coloro che vi hanno assistito, pare una noia fastidiosa. Già mi
ero iscritto ad un forum, mi hanno sgamato subito ed io ho cominciato
con toni molto meno amichevoli, “sono esperto quanto e più di voi, no alle
faccine, nghè nghè …”. Alcuni YoudelTuber si sforzano di seguire
la stessa linea tracciata dal defunto correttissimo forum, forse
cercano di essere martirizzati a loro volta, BUAH AH AH AH AH AH AH! A
tal proposito, come fossero scritte sul fagiolo di Pollicino al giorno d’oggi,
riporto le parole dell’hoggboss sulla questione dei dolcegabbana
virtuali. Potrebbero accadere
alcuni tristi cambiamenti. Togliere Aran Cors dall’edicola, presenza in fumetteria assai
scarsa, fondare un club cercando i recapiti dei vecchi iscritti al Club
dell’Editoriale Cornucopia e scrivergli a casa, proponendogli di iscriversi a
questo nuovo, e vendere Aran Cors solo agli iscritti con curriculum da
lettore pronto ad essere querelato se azzarda dei dubbi, tanto a quel punto il
recapito ce lo abbiamo in archivio, salvo allagamento del tale. Lo scopo è di evitare
che i terroristi del fumosetto si mettano una casacca
arancorsiana non venduta da noi, le magliette della serie si comprano
nel nostro mercatino a prezzi da antiquariato. (Pax Semper, cocreatore e cosceneggiatore
di Aran Cors – da Chef Pax) Per il resto
invito alla lettura della farsesca sezione interna a questo stesso frog: Parlano
di Aran Cors … L’ospite
di oggi Dopo lo scorso ospite finito nella botola … em, vabbè,
questa volta ospito un grande sostenitore di Aran Cors, Alberto Kanberraxx:
1. La prevenzione di chi attacca le mie affermazioni.
Siccome io sono un genio candidato futuro al premio Nobel, anche se qualcuno
indica l’Ignobel, chi non è d’accordo con me è prevenuto. 2. I numeri in questione sono ben più di uno, nessuno e
centomila, d’accordo? Mica vorrete che vada a spulciare la collezione! Cercando
per benino, anche in rete, si trovano queste informazioni, da me no perché non
me le ricordo. In altre parole; cercateveli, lazzaroni! Come li ho trovati
io, sono certo che potrete farlo anche da voi senza distrarmi dalle mie ultime
fatiche. CLIC SVUM AAAAAAAAAAAAAAAAAH
TUMP Andato, è uscito
dall’edificio anche lui. E mentre Kanberraxx emigra a Canberra, spero, io
rispondo ad entrambe le amiche nella lettera che dicevo prima … Mo’ vado a
giocà a li mortacci mia, che li mortacci altrui nun me danno i numeri del lotto
nel sonno! Nobel obligatorius
para mi! Conte Tfracchia Chi rema pe’
pprimo rema a metà. |
Me so’ ingrugnato 3 |
Cari lettori
a sbafo e non di Aran Cors, questo terzo dimenticabile appuntamento con Me
so’ ingrugnato – quarto se consideriamo anche il banale SPECIAL che vi recupererò prossimamente – alza il siparietto su uno dei misteri
più misteriologichi che circondano il fumosetto, Mysterio tra i più ricercati
dai collezionisti che ne parlano nei forum, io no perché nei forum non riesco
bene: le tiriterature! Quanto se la tirano! Tante
piccole rogne A camminare
in centro, in periferia o nei sobbarchi, come si dice, di città significa anche
il significato che, dicevo, camminando oltre ad incontrare un sacco di vetrine
vuote con la scritta “VENDESI” ed “AFFITTASI” si fa la sfilata accanto a una
serie di negozi sempre sotto il naso: dalla telefonia per immigrati che
telefonano nel Nordafrica alla cura del portafogli della persona, dal
parrucchiere convenzionato coi negozi di colori alla rosticceria che ti fa
svenire coi profumi che ne escono fuori e molte altre irrealtà poco commerciali.
Come dicevo si trovano spesso serrande serrate. Un fenomenale fenomeno
che ha piallato gran parte del commercio ed ha asfaltato le edicole.
Ieri tante e malmesse, oggi ci sono solo pavimentazioni d’asfalto o di
sanpietrini. Mi dia un modo
per grattare un Da Vinci Per
sopravvivere alla Crisis, i chioschi di gelato si sono trasformati in negozi
di abbigliamento, e le edicole in gran bazar dove si possono cercare e
trovare i generi più disperanti di merce: ccdvd, biglietti della lottomatologia
e dei disastrati mezzi pubblici, gratta e vieni scoperto. Ma anche palette per
i bisogni fisiologici di chi lavora e non può andare in gabinetto per ore per
regola aziendale, così la fa per terra. L’edicola ha perso la sua identità
di rivendita riviste erotiche e fumetti erotici per mutare in un ibrido
dove magari di erotico ci sono i dvd. Però lo spazio disponibile è sempre lo
stesso, se no si pagherebbero più tasse, e dove un tempo traboccavano pacchi
di fumetti, adesso spunta una oggettaglia che è spesso un pacco. È suonata l’ora
di andare alla ritirata Anche Pax
Semper, in più tristi occasioni, nel suo predazionale di Aran Cors
punta il dito sulla Luna, senza dimenticare la crisi del settore rivendite
auto usate, che servono per andare al lavoro ed al ristorante. Nella
centralinissima Milano, luogo affollatissimo di sottopassaggio e di vivandeur,
le edicole si sono ridotte notevolmente di dimensioni per pagare meno tasse.
Quelle rimaste aperte hanno adottato l’identità ibrida transgender per poter
essere almeno alla moda. Meno edicole per tutti sul territorio nazionale
equivale a meno copie maldistribuite e ancor meno vendute, che non le posso
comprare tutte io. Gli editori e i fumetti, Aran compreso e compresso, sono obbligati
a subire un drastico ridimensionamento delle velleità. Ma riesce ad
uscire ancora? Una delle
frasi più raccapriccianti, brrr, pronunciate dai viper televisivi,
seguiti purtroppo da milioni di persone, è la classica domanda scema, rivolta a
sé stessi prima di saperne qualcosa e poi trasmessa al pubblico, sul mio
fumetto preferito degli anni fin troppo passati: Quindi addirittura esce
ancora? Premetto che certi tristi figuri – senza fare nomi ma quiz, si
tratta di una trippazza spelacchiata più brutta della Ascesside che
imperversa sulle reti dell’ex-Cavalier Silvio Berluskaiser – avrebbero il dovere
di informarsi approfonditamente presso di me prima di
cercare di ricoprire un ruolo nei media che svolgono da dilettanti allo
sbarellamento, com’è che si dice, prima di fare riconoscere la loro profonda
ignoranza in materia di fumetto, che se saprebbero certe cose non facessero
‘ste figure. Il più malnomato
e misconosciuto da Pax Semper editore italiano di fumetti, Sergio
AlbanRominelli, era della costosa idea che per vendere decentemente i
fumetti occorreva distribuire almeno una singola copia in ogni singola
edicola del territorio nazionale, e lì son dolori. Con la AlbanRominelli
era possibile sino ai primi anni zero, quando le edicole pronte a diffondere
il Verbo del mio idolo Pax Semper erano all’incirca quarantamila e
l’editore AlbanRominelli poteva quindi permettersi, lui almeno, quarantamila
copie di tiriteratura anche per la testata meno seguita del proprio
parco comunale di testate. Questo permetteva al singolo acquirente di acquerire,
come si dice, la testata in qualunque posto, io per esempio mi servivo
dell’edicola sotto la casa della massaggiatrice, e di vederla esposta sugli
scaffali dell’edicola assieme a certe copertine con belle donne svestite,
slurp! La tiriteratura
di oggi Le edicole,
i classici chioschi di gelato, no, di giornali, e i negozi con vetrina che cito
solo perché ci guardavo le belle manichine svestite, rimaste nel Belpaese sono oggi
un quarto delle quarantamila di inizio anni zero, che brutto paese! Il
numero aggiornato, anzi a brutta giornata, è di circa dodicimila unità,
sob, finanche la massaggiatrice ha cambiato città, con un calo continuo
a ritmo costante: mi tocca leggere di tre chiusure al giorno,
tanto che i giornali sono arrivati nei supermercati, negli autogrill
e persino nelle pompe di benzina, che se si inzuppano di benzina e poi
prendono fuoco non vi dico quel che può succedere, e dopo tutti dicono che i
fumetti causano danni. Con tutto ‘sto bailamme arriviamo a circa venticinquemila
punti vendita. Abbiamo poi 300–400 fumetterie sparse dalle
zone vicino ai binari ferroviari sino a qualche bugigattolo nei centri storici,
che però vendono i fumetti solo su abbonamento, uno non
può entrare e comprar … ah si? Si può? Se no non affitterebbero il bugigattolo?
Comunque, senza edicole i fumetti non li vede nessuno perché in fumetteria Pax
Semper non ci va ed è questo quel che conta, e questo fa stampare meno copie,
e la divina Manuelle viene riprodotta meno di quel che io imporrei per
legge. Le tante
raccolte di una volta Sino
all’epoca della Pax Semper Press, gestita dallo stesso Pax Semper
e oggi sostituita dalla 1000VoltePeggio Publishining, nei mesi della stagione
estiva dell’anno del decennio, il sommo editore distribuiva in edicola le raccolte
di Aran Cors e raccolte J.L.S. Goldfinger. Non trovo Aran
Cors Le tiriterature
sono state ridotte da tutti gli editori, 1000VP e non autorizzati. Per comprare
cinque copie di Aran Cors nella
stessa edicola mi sono recato in una località marittima, dove i fumetti
come dicevo tirano nel periodo estivo, o meglio tiravano perché
al giorno d’oggi invece te li tirano dietro. E comunque ne avevano una sola
copia, e molte altre edicole neppure quella. A Milano ed a Merano
e provincia il capolavoro di Pax Semper ha una presenza molto forte
e vado in sollucchero nel vederne più copie nella stessa edicola: la
tiriteratura di Aran Cors è distribuita nelle
zone più proficue, a partire da quelle dove mi servo io. Solo che poi tutte
quelle copie doppie, senza più la massaggiatrice a cui regalarle, le devo
rivendere per poco nei bugigattoli. Quanto
vende? Bòoooo … Le cifre
del venduto sono custodite in cassaforte dall’editore. Non conosciamo
l’esatta tiriteratura attuale della creatura del Principe Pax Semper. Se
è facile risalire alle fonti del Po a piedi, ora che è quasi secco, è meno
facile conoscere i dati di vendita dei fumetti. Negli anni eroici le copie vendute
erano sopra le centocinquantamila, gloria, stupore e sollucchero, mentre
ora che la gloria appartiene al passato remoto il dato reale di vendita viene tenuto
nascosto al pubblico, anche unendo le dita e battendo la mano di taglio sulla
fronte. Tra i collezionisti con o senza forum i numeri più recenti costano
persino più dei precedenti, visto che essendo Aran Cors sempre più un fumetto
di nicchia gli albi recenti sono più rari. La tiriteratura
è il doppio del venduto, accidenti, perché a volte si hanno delle rese terrificanti
(…) diciamo che se si stampano 100 copie, 60 devi pure pagare le multe per
riavere le rese, ma chi me l’ha fatto fa’ de fa’ ‘sto mestiere ... (Moreno Pupazzini – da DuraMingaForever.net,
febbraio 2020) Per mermano,
come si dice, calcolo riduttivo, visto lo stato disastroso dei punti-vendita
che dicevo, oggi Aran Cors potrebbe tiriterare attorno
alle diecimila – quindicimila copie, chi ha detto “BUM”, che,
come ci spiega Pupazzini, vengono vendute solo per metà: come ci
arrivano in tutte le edicole, anche se queste calano di numero? Ecco perché la maldistribuzione
sul territorio è a macchia di leopardo, io glie la tiro la coda a ‘sto
leopardo, tò, no, fermo, aiuto, iaaaaa, asp, pant, pant, puff, sfuggito, altri
abiti da far cucire ..... no, non me lo sono immaginato, pant, pant, TUMP Tristemente per
vendere diecimila copie un albo in edicola attualmente ha
bisogno di una tiriteratura di almeno trenta – quarantamila
copie, per l’esiguità del punto vendita esiguo che raccoglie esiguamente
più testate in uno spazio esiguo. Come trovo Aran
Cors? Perdere un numero di Aran Cors
è un delitto di lesa maestà del Principe Pax Semper, una follia
che mi costringe a mangiarmi domani le unghie delle mani ed oggi le unghie
della Goggi, che però mi ha dato uno schiaffo, e la sorella pure; la certezza
di impazzire nel cercare di ritrovare l’arretrato in seguito non me la scordo
più: è un fumosetto banale nel suo genere e sostituibile,
ma è del mio idolo e tanto basta.
Come per
qualsiasi commerciante e qualsiasi commercialista, anche tra gli edicolanti c’è
il serio ed il fetente. Prima di tutto occorre capire qual
è la persona affidabile, magari guardando come espongono Aran
Cors. Se lo espongono male, io lì ci compro solo Playboy! Se ancora
non trovo Aran Cors? Se
nonostante i miei preziosi consigli qui sopra ancora non riesci a reperire la
tua copia di Aran Cors ed il suo fan-service, non
disperare che Pax Semper vuole vendere più di ogni altra cosa! Con un minimo
di disimpegno ed impazienza hai alcune altre strade con la linea
continua in mezzo.
Come puoi
capire qui sopra, con un pizzico di sale ed un po’ di buona volontà tutto è
possibile: soprattutto procurarmi, em, procurarsi e leggere il fumetto di Aran
Cors! Spe, Spi et
Opus Proclama, dateme valsente! Conte Tfracchia Co’ l’affettato
er sentimento va nello stomaco, e mejo me sento.
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Aran Cors #638 – Il padrone
mangia mazzancolle ancora |
Cari lettori
a sbafo e non di Aran Cors, il nuovo aboriginal in vendita in poche
edicole nostrome ci presenta la seconda disavventura completa di Aran Cors
vedovo (?) della francesina Manuelle. A farla da padronato in copertina
ci sono Doremitilla Carezzagatti e Il Numero Uno e mezzo. Il vero
volto di Doremitilla È risaputo,
da quando Manuelle è entrata nella vita e nel letto di Aran, che subito
le ha regalato una collana presa al mercatino, molti lettori di Aran Cors
l’hanno amata da subito (sono geloso) e altri l’hanno mal digerita – e
prendete un akka seltz, com’è che si dice, ah, alka seltzer, grazie JollyRoger
Disunione: la percentuale dei primi è di molto superiore a quei cerberi
lamentosi dei secondi. Manu è una ragazza problesemantica e dal
passato cicciolinesco, redimuta grazie all’amore per Aran. Doremitilla
è una narcisa parole di burro che personifica la evacuità di una
certa parte del mondo femminile. Se mai ce ne fosse stato bisogno per
convincere i più disattenti, in questo numero Doremitilla mostra fino in
fondo il suo vero – levigato – fondoschiena. Le donne di Pax
Semper Il boss Pax
Semper ripete da secoli qual è il suo tipo di donna preferito: di ala e
di coscia. La maggior parte delle sue protagoniste femminili si specchia in
cerca di questa qualità. Poi c’è un altro aspetto del voto di preferenza che
il grande Pax dà alle belle donne, forse meno declamatorio del
precedente eppure spesso presente nelle donne del Semper: la musicale
perfidia, un brano musicale intitolato così che i miei nonni ascoltavano
col giradischi, le uniche volte in cui ascoltavo musica. Inopportunista
e perfidina è Sartinik, almeno nei suoi primi svestimenti,
in una larga misura lo è anche Margarinot, la super spiona di Aran
Cors anche se troppo vestita, e, come ci viene voluttuosamente
confermato in questo seicentotrentotto, inopportunista e perfidissima
è la stessa Doremitilla. Sbroccata per
aria Margarinot e Sartinik sono donne commiserevoli,
nella loro negatività fotografica. Ammirare Doremitilla Carezzagatti
– all’anagrafe Doremitilla RubaAran, come lei stessa confessa – è impresa
improbabile e, anzi, dopo aver letto questa mirabile storia del mio
idolo, a vedere la rivale di Manuelle, la detesto, nnn se la
detesto! Nulla da eccipientire sulla perfetta riuscita della sua
caratterizzazione fisica, slurp, e complimenti a Dariush Persianush,
per le matite! Ma se cercate una boccata di succo di pompelmo sulla troppa
cattiva condotta femminile vi resta solo il frontesposalizio, com’è che si
dice. Unico luogo, purtroppo, dove, contornato di puro erotismo,
l’invidiato e dissolidato amore tra Aran e Manu trionfa
ancora, luogo dove passo volentieri molto tempo visto che esiste
veramente, e dove incontro di persona Aran, Manu, Margarinot, il
Numero Uno e Mezzo ed altri di passaggio, sapeste che profumi si mettono
le donne! No, non ci voglio andare nel mondo ordinario, voglio tornare lì! La pessima storia
del numero 638 Il Numero
Uno e Mezzo, schifato
dalla produzione cinematografologica del film con Doremitilla Carezzagatti,
tenta, cioè, una roba alternativa un sacco bella con un produttore apparentemente
differente. Sua Eccedenza, coinvolto anche lo strajellato Rob Crock
nell’avventura improvvisata, è costretto a tornare sulle sue impronte e
recitare con la Carezzagatti … per lo stesso produttore e con lo stesso
regista, sono identici!! Mi viene il dubbio che in redazione siano ormai allo
sbando, ma ho già deciso in partenza che hanno sempre ragione. La
pellicola s’ispira al più celebre Il Padrino di nozze, con Al Piacione e
Merlott Brandy, dove i coniugati infelici abbondano. Dopo una serie di clags
tipiche del fumosetto, ed un pò di mazzancolle nel buffet, la reazione logica
e pomodorante del pubblico costringe il pococast ad alzare rapidamente i
tacchi. Aran, che accompagna la bionda Doremitilla sul set
cinematogrnonricordopiù, accetta di seguirla di nuovo sullo yacht della pessima
attrice, basta che lei la smetta di palpargli i muscoli, e qui avviene il
fattaccio che non anticipo perché mi sta riempendo di invidia, e quando rivedrò
Aran in quel bel posto gli chiederò lumi. Disponibile
a tutto Sino a che
punto può spingersi una Carezzagatti per ottenere la sua preda maschile? Il quesito
potrebbe essere preso a sottotitolare questo numero. Ciò che avviene
alla fine della pessima storia potrebbe indirizzare l’albo a una brusca
virata verso il porno. E di certo avverrebbe, se al posto del lettore medio
del biondo Aran ci fossero quelli che come me sbavano per Manuelle,
Margarinot, Doremitilla e socie, che non sono certo degli invertiti.
Quale sarà la reazione del protagonista titolare farlocco dell’albo, si
deciderà a prendere una posizione del Kamasutra oppure scenderà a un banale
compromesso seguendo manuali moderni? Il
disegnatore per il 638 Come ho totopronobisticato
lo scorso mese, a Dariush Persianush è stata concessa, con
incredibile magnanimità, da parte di Sua Eccellenza Pax Semper, una breve
pausa per riprendersi dal polso slogato per rispettare le date di scadenza. Al
suo posto c’è l’ormai abituale (gli altri sono scappati) passatore a chinino,
come si dice, dei disegni di Dariush: Luk Bonovoxis. Per risalire la
corrente sino alla precedente prova completata dal buon Luk, chinaglie e
disegni, occorre andare a ritroso nella corrente sino al numero cinquecentocinquantadue
volte ricompratelo (!) del giugno 2015 e al cinquecentoquarantasette
volte ricompratelo del gennaio 2015 per le sole smatitate. In
queste due occasioni la mano sinistra disegna mentre la destra tiene una mela acerba,
che il buon Luk sgranocchia; il tratto incerto e approssimativamente
pressato dalla data di consegna. A distanza di ben sette anni di docce,
l’evoluzione si vede e si tocca: dal periodo dell’uomo delle caverne, la
costante (che per un periodo Luk non c’è stato mentre da qualche tempo è
tornato) ripassata di verdur… a china sui disegni di Dariush Persianush ha dato
discretamente uno speranzoso frutto: dalle caverne dei
pitecantropi o quel che fossero l’evoluzione è arrivata ad Adamo ed Eva, e quel
frutto è una mela in bocca ad un serpente ... Pax Fert! Nelle due
folli paginette di Pax Fert! L’hoggboss cita la sua pozzettesca produzione
narrativa di Riccardo Squinzia e si ricollega al referendum da
poco fallito nella nostra armata Repubblica. Pax Semper commenta spesso
temi di attualità nella sua rubrica in Aran ma, dato che
in edicola oramai ci sono più facilmente mensili che settimanali, e questo è un
mensile, non c’è alcuna traccia del recentissimo pateracchio che ha fatto
cadere il governo: rimarrò in attesa che se no non so per chi
votare. A modo suo come sempre, l’hoggboss cita anche la problematica guerra
scoppiata vicino a noi nerd, con un occhio amorevole verso i nostri
amici a quattro zampe, ed altri, sempre a quattro zampe, che la guerra
l’hanno iniziata. Il mese prossimo
sventuro … Dariush
Persianush torna a occuparsi
della parte grafologica di Aran, in quello che potrebbe rivelarsi come
un importante numero con svolta nel fosso, ed invece deluderà le attese
come tutti i precedenti, con un rapporto tra il nostro biondino e l’attrice
sovradimensionata Doremitilla. E se svoltata sarà, forse non potrà non trattarsi
di cosa non buona, insomma, fate voi coi “non”, per il povero Aran, con
Doremitilla che rimane incinta… Grande
suspensione… arrivo io! Ed è proprio un enigma da settimanale questa storia che
il vester semper vester Pax Semper ci sbobba tra un tuffo e l’altro in piscina o
un enciclopedico trekkaning vacanziero e una scalata hihomalaiana! Un enigma
che ci lascia col fiato alla cipolla. Big Persianuk dipinse con un pennello
grande, no, con un grande pennello! (Predazionale – da Aran Cors #638) La prima fa
impressione Torniamo per
un attimo a dei vaneggiamenti generali e colonnelli, ripescate direttamente dal
numero seicentotrentaquattro volte ricompratelo, Alla fine in balera, il momento del primo palpeggiamento portato da Doremitilla ai danni di
un’inconsolabile Aran vedovo e soggetto fragile: il Numero Uno e Mezzo,
altro soggetto fragile ma non per le gambe ma per via del cervello che gli han
dato ultimamente, gran capo d’inesperienza ma inevitabilmente conoscitore
del suo biondo ex-stipendiato (per modo di dire) espone un primo importante
encausto … a caldo. Con le immagini sul muro forse capiscono tutti. Accalappiato
da Doremitilla Carezzagatti col retino, dobbiamo stare attenti che in questo frangente,
debole psichicamente ma viagroso fisicamente, Aran non cada in qualche
tranello nuziale. Doremitilla è troppo squattrinata per Aran. (Il Numero Uno e mezzo – da Alla
fine in balera) L’idea campata
per aria di Bramantofrio Talvolta,
nella lunghissima e sfortunata saga di Aran Cors, Pax Semper
riprende alcune tregende presentate in passato a rimarcire, no, rimarcare
che, in tutta evidenza, si tratta di una maxi scarsaga pronta a offrirci
noiosità estratte da elementi banali che avevamo tuttavia ampiamente
previsto. Lo scribacchiante di questo frog ha sviluppato una sua precisa
idea relativa a Manuelle e al fattaccio della sua, presunta,
dipartita. In quest’idea è coinvolto un altro importante membro della scarsaga
e … non rivelo nulla, vedi mai che non ci avessi preso. La rete è così, per sua
natura: se spiattelli pubblicamente una tua teoria, il responsabile
della storia potrebbe leggerla ed essere addirittura costretto a
cambiarla per illegittimo orgoglio, perché Pax Semper si fa
influenzare da me, dai miei milioni di folloniker, e sapendo di avere un
influenzater così terribile che lo segue, basa le proprie mosse
su quel che fa lui; sono dispiaciuto dal fatto che il mio idolo mi tema così
tanto ma saprò rimediare. Ma per fortuna io sono una persona modesta
(non solo come capacità critiche), e non mi monto mai la testa! Il giudizio
sullo scarso numero seicentotrentotto La scemeggiatura
rimesta a pieni mestoli tra le chimeriche chimere cinematografologiche
dei nostri tempi, buttando un occhio non solo al sottogenere mafioso, e senza
neanche Franco&Ciccio, ma persino a quello legato agli zambia, molto
amati dalle nuove degenerazioni. Non ci sono dei momenti
divertenti e il proseguimento della trama fa mancare il respiro, prodigi del
dopo Manuelle, ma vabbè che anche prima …. Il tratto grafico, come sopra
da me medesimo riportato, è interamente sorretto da Luk Bonovoxis, che
in questa sua seconda prova incompleta, – matite e chine affrettate –
pur con i necessari margini di depeggioramento, è più convincente e apprezzabile
per un altro editore, così guadagnerà di più che alla Mille Volte Peggio … come dite? Lavora già per la Disney? Come
al solito non conoscevo le cose ... Adesso tocca
a JollyRoger Disunione, che è mio ospite: Benvenuti alla mia conturbante recensione, tanto
conturbante che si limita al riassunto della trama e poco più. Andato, è uscito
dall’edificio. La colpa è mia che l’ho fatto entrare … Mo’ vado a prenne’
un rinfrescao meravigliao. Qui ce so' quarantun gradi ed er gelato che avevo
poggiato sulla panza quanno me so’ addormentato s’è squaijato! Nobel obligatorius
para mi! Conte Tfracchia Li romani
parleno male, pecché non hanno fatto la risciacquatura in Arno, ma nel Tevere
ch’è inquinato.
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L’antisignapostano di Nara Dorfuss |
Cari lettori
a sbafo e non di Aran Cors, nuovo insignificante ripescaggio per la
sezione “Aran&Manu a casaccio”. Ho scovato nel mio covo di cose da leggere
un numero nel quale scopro una cosa che io ignoravo, ma quelli che leggono
l’albo da decenni ed ai quali io volevo dare lezioni in un forum, quelli si,
sapevano tutto da un pezzo, e se mi fossi degnato di leggere qualche
discussione invece di rimirare le mie parole lo avrei scoperto prima, dicevo
che l’attuale Nara Dorfuss, versione gangnamstilistica di Aran Cors, in
realtà ha un noiosissimo prototipolitografico, com’è che si dice! Nara Dorfuss
in duemila righe Chi è Nara
Dorfuss? Il ributtante ributta in occasione del 50° anniversario di Aran
Cors, in un presunto speciale. Inseguito, no, quello era il cagnaccio di
stamattina, ho ancora il fiatone, dicevo, in seguito la storia è ristampata su Aran
Cors Aboriginal, dal numero 619, titolato per l’appunto “Nara
Dorfuss: Presunto special“. Da questo momento, la metà
malvivente di Aran prende piede nel letto matrimoniale, no, sto insultando
Manuelle, perdono, mi metto in ginocchio, uso il frustino, SFRUST, aio, proprio
dove sono andato a sbattere mentre sfuggivo al cane … volevo dire il doppio
malavitoso e malavistoso di Aran prende piede in nuovi episodi. Nara Dorfuss
pessima accoglienza Una parte dei
lettori di Aran Cors ha una spaccata sul pavim … una spiccata avversione
per gli stravolgimenti della serie. È la fetta di acquirenti che legge l’albo
solo parzialmente scremato, per puro collezionismo, oppure è una
fetta della torta dei lettori che è abbarbaebafficata alla ottima
tradizione passata della collana e detesta anche la presenza di Manuelle,
sacrilegio! Per fortuna, la maggioranza dei lettori e mangiatori di torte
la pensa diversamente: difende Manuelle anche meglio di me, apprezza
Nara Dorfuss e, in genere, la presenza in edicola dell’unico tascabile
umoristico rimasto, Wolwie Logan e Drasederino hanno chiuso. Un numero
con niente di particolare L’antisignapostano
della versiona gangnamstilistica del biondo agente speciale appare in un albetto
che ha pochissimi motivi di analisi logica ed illogica. A partire dal poco
originale titolo. Il #23 della collana è “Bisogno in una notte di mezzo
inverno“. Il #521, protagonista di questo articolo, è “Bisogni in
tante notti di quasi inverno“. Voi sapete che di notte ci
si alza per andare in bagno. Titoli simili, il secondo ricalca il primo.
Entrambi omaggiano William Scksp…Skps…Spsksts… Alvaro Vitali! Un uomo
biblioteca vivente Pax Semper ha acquisito una vasta biblioteca.
Ha letto molto e scritto ancora di più. Spesso e volentieri non disdegna di
fare una capatina nei classici dell’erotismo, dai quali trae ispirazione
Milo Manonora ma pure Pax Semper, per le scene con Manuelle e la Carezzagatti,
che non le fa disegnare a Milo Manonora perché quando lui spara la cifra del
compenso Pax Semper risponde “Ma non ora”. Le prime storie le prendeva da
cose come Dracula, Frankenstein, Fantomas, Dorian Gray, e dopo le prime denunce
leggeva anche “Le mie prigioni”. Bisogni in
tante notti di quasi inverno… in quasintesi Protoagonista
è il Numero Uno e mezzo. Nella sua sede di Los Angeles, città americana
dove si produce musica da Messa, il capo suppostremo del gruppo J.L.S. è
vittima di una serie di incubi a catenaccio ed a zona. E mentre gli incubi si
continuano l’un l’altro, lui è costretto ad andare più volte in bagno. Realtà e
sogno confondono la vecchia mummia, al punto che non riesce più a distinguerli.
Aran e Manu rapinano facilmente una banca e portano la refurtiva nella
casa di Sua Eccedenza. Lui stenta a riconoscerli: sono vittime di
stravolgimento di linea editoriale. Mostrano un’indole deviante, criminogena,
possessiva. E proseguono nella loro nuova carriera da imitatori di telefilm.
Chef Pax Nel
predazionale dell’albo, Pax Semper cita il figlio Cuordileone, la
collaboratrice Karkadhea Valsente ed esprime chiare fresche e dolci preoccupazioni
sul futuro del mondo del fumetto. Esordisce però con una notizia
potenzialmente bomba: l’acquisto del cartellino di un nuovo passatore a
china senza passare per un procuratore. Elemento fondamentale per i disegni
del veterinariano Dariush Persianush. Giudizio per
Aran Cors #521 Come
scrivevo in apertura di scocciatura, questo numero è importante per svariate
ragioni e prepara il tessuto narrativo per Penelope che poi disfa la tela, così
come le trame dell’albo si disfano da sole. Dal #600 in poi – e anche da molto
prima – l’autore ordignisce trame e sceneggiature condizionate sovente dalla
sfera onaniebiancanevistica. Situazioni nelle quali personaggi e lettori si
trovano in difficoltà nel distinguere la realtà dalla fantasia, quindi se i
personaggi non ci capiscono niente, figuratevi i lettori. L’umorismo è
dispensato in dosi da ristorante cinese, dovresti comprare cinque albi e
passa per trovare l’umorismo necessario per uno, e raggiunge il macabro
in alcune volute occasioni. Balletti di
quartiere Una piccola postimagilla.
Su questo frog ho promosso alcuni youdeltuber che, disarmati dallo stesso mio effimero
entusiasmo, hanno osato cominciare a parlare di Aran Cors.
Purtroppo per loro ci sono io; se dare credito alle persone non è
bancario, non lo è neppure giudicare buona tutta l’erba che ci si fuma
prima di scrivere elogi su Aran Cors in rete, ed in questo ho errato tra
diverse erboristerie: faccio pubblica ammenda, anche perchè il
vigile l’ha già notificata. Alcuni youdeltuber hanno conservato toni
cortesi ed appassionati ma, disobbedendo alle mie leggi non
scritte, hanno abbracciato la critica gratuita (per forza, mica sono
siti a pagamento) ed aspra, con una scorza di limone, ed alla quale mi
associo, no, cosa dico, mi dissocio e prendo le distanze col metro srotolabile,
quello dello Zio Peppinuccio che cercava di costruire un capannone sopra un
dirupo. YoudelTuber
con gangnamstile L’erba
di cui sproloquiavo sopra è tutta da bruciare? Certamente no, dopo come
li scrivo gli articoli, l’ho precisato. C’è chi salmoneggia con limone,
ossia me che sono convinto di essere il Pontefix Maximum, ed
erutto acredine e suscettibilità per le critiche contrarie al mio
pensiero, però ci sono dei piccoli mirabolanticoli tratti di
gangnamstile. Un esempio? Lo spassosissimo Le nuvole di Sottocorona
che, senza mai tirare parole in libertà come me, offre dei gustosi
antipasti di approfondimento, come quello del dente del giudizio al
numero ancora in edicola, il seicentotrentasette, del nostro Aran
Cors. Dovreste proprio vederlo questo
video. Ora io vado,
ho da gioca' a videopoker con i colleghi cecati di Borgo Talpa…
Conte
Tfracchia Famme anna’
a dormì Anna. So’ stato in piedi tutta notte a vede’ dar buco de la serratura
te che te la facevi con mio cugino!
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Aran Cors 637 – Così così è se
ve ne accorgete |
Cari lettori
a sbafo e non di Aran Cors, il nuovo numero aboriginal nelle edicole vostrane
ci presenta la prima vera disavventura di Aran Cors vedovo (?) della parigina
Manuelle. In copertina e in chilometrica fila, come davanti agli uffici
pubblici, per accaparrarsi il biondino senza pagare la caparra c’è Doremitilla
Carezzagatti. Incremento
di prospettive Sarebbe
ipocrita farfintadinientarlo: l’ingresso di Doremitilla nella serie,
temporaneamente o meno al fianco di Aran, come in tutte le serie di fumetti e
cartoni animati del mondo, dove un protagonista si prende una vacanza all’altro
mondo e poi ritorna miracolosamente, con in mano la lettera di licenziamento
del suo sostituto e quel che resta della saponetta fregata alle Terme,
dicevamo, intanto Doremitilla indirizza la saga del nostro fumoso fumetto
verso differenti vedute dal buco della serratura. Manuelle ha sempre
modificato la propria personale morale in piena considerazione
del parere del suo lettore, da ragazza rigida ed intransigente a
spogliarellista per lettore esigente. Doremitilla è della stessa
pasta, forse un poco più cotta se ha qualche anno in più come penso: amorale,
disinibita, lasciva e con un arsenale di possibilità di farmi uscir di testa.
Probabilmente questo suo spogliarsi senza limite è la sua
sostanziale diversità rispetto a Manuelle, che aspetta un po' di
pagine in più. La verità è
sottile come una fetta di Prosciutto di Parma Così così è
se ve ne accorgete, titolo scelto dall’hoggboss Pax Semper per il nuovo inedito
dell’Aboriginal di Aran Cors, che richiama l’opera P.Randelliana
Così se
fa (se me pare), – a fronte
di una copertina davvero deliziosamente estiva e fresca, ho provato a bermela ma
era di carta ed ho sputato l’albo, – è sin troppo emboliamematico: ancora una volta, a
iosa, come sento dire, anche se questa Iosa non so in che provincia sia, il coautore
ribadisce la propria indisposizione nei confronti dei detrattori della parigina
e, in generale, del nuovo sgangherato corso del suo fumosetto. Pare volerci far capire: volevate un cambiamento? Non sopportavate Manuelle? Vi
accontento subito… a modo Marvel: Beccatevi Doremitilla! Funta all’eros
quindi mai dimenticata O
prendi me o sei uno svitato, aveva suggerito Doremitilla ad Aran per scrollalanzarlo dal
suo recentissimo lutto. Il biondo cotitolare della decaduta testata ha mostrato
un comprensibile smarrimento con la scomparsa di Manuelle, era lei a
reggere le trame, adesso chi la porta avanti la testata? Tuttavia, e qui i rigonfiamenti
diventano impellenti, Aran Cors amava sinceramente la sua capa: piangeva
e soffriva assieme a me. Considera il suo rapporto con Doremitilla solo
una possibile scappatella, una botta e via. Fortunatamente, la suprema
attrice non la pensa proprio così e non si scolla dalla ribalta: tra
docce e spogliarelli vari la biondina in bianco e nero rappresenta l’altro
volto dell’universo erotico, una sorta di “Youpaper”, un tipo di donna che non
incontriamo facilmente, quelle al giorno d’oggi si baciano tra di loro in
discoteca pur di non baciare i maschi, finanche Doremitilla mirava a rubarsi
la partner femminile di Aran! Dopo di lei
prego La Carezzagatti
può sostituire Manuelle nell’albo? A breve termine si, ma non
possiamo non riconoscere le intenzioni di Pax Semper per il futuro anteriore, l'hoggboss pare volere rifare quello che si fa di solito. C’è da ricordare che Doremitilla
chiede la mano di Aran persino da prima che lo facesse la parigina,
secondo me per motivi d’interesse, d’altronde anche io ho interesse per
Manuelle. Una delle marchiane differenze tra le due bluebelles è
che la suprema attrice si dimostra ben più fallosa di Manuelle,
stiamo preparando il Var. Qui Doremitilla non accetta la sgangherata
proposta da parte di un decrepito vampiro, ma se lo stesso
frescone tentasse di mordere il collo a Manuelle, come ben sappiamo noi
lettori paganti, finirebbe bruciato dal sangue peperoncinato della parigina,
non per niente è l’elemento più hot. La pessima storia
del numero corrente Un decrepito
vampiro in disarmo anziché prendere il Viagra ambisce a succhiare
il collo alla bionda suprema attrice, io preferirei le dita, ma la brutta
faccenda prende presto una piaga prevista. Aran deve reagire al rapimento di
Doremitilla e, anziché togliere le castagne dal fuoco che ci si scotta, ne
so qualcosa, ricorre al supporto del Numero Uno e mezzo. Senza spoilerare
troppi particolari, dico solo che anziché ricorrere ad espedienti tradizionali
come sole, aglio o paletti di frassino il vampiro si fa fuori da solo più
banalmente con una pistola. Doremitilla riguadagna la propria libertà sessuale,
e torna sul set accompagnata da Aran Cors, con subito una scena senza
reggiseno in programma (pag.103), l’ideale per una carriera nella lirica. Tra i due schiocca un bacio… fumettografico.
Lo sfondo di cellulosa prepara il campo sterrato al prossimo deludente numero,
con il ribaltamento di Sua Eccedenza il Numero Uno e mezzo. Pax Fert! e
altra noia In due paginucce
di Pax Fert! l’hoggboss ribadilisce il suo pensiero fortemente omicida
riguardo il cedere i diritti cinematografici di Aran Cors. E
soprattutto riespone le proprie nervosità riguardo l’atteggiamento di alcuni
cerberi lamentosi che, complice anche l’aumento del costo della vita,
compreso il prezzo della nefasta carta, hanno abbandonato l’acqui$to della
testata. Il futuro di Aran è incerto: se i lettori non riprendono
ad aprire i portafogli in massa la cosa potrebbe sfociare nell’Arno, no, nell’abbandono
delle edicole a favore della vendita per abbonamento, meno caro in
curva e più caro in tribuna, o di qualche altra iniziativa improvvisata per
mantenere in vita i copyright ed i trademark che Pax Semper ha avuto separatosi
dal cognato. Il mese prossimo
sventuro … Dariush
Persianush,
responsabile completo di matite e chine di una storia irresponsabile del
numero in edicola ora ed al macero poi, e che potrebbe saltare il pasto se non
disegnerà non dico il prossimo numero ma quello dopo, si sbizzarrisce stile
Bizarro in una copertina che ci regala un Sua Eccedenza scatenato e
smanettato. Nell’immagine si nota la scontata assenza del biondo Aran, a
meno che non sia uno dei due cadaveri coi piedi per aria, e la presenza (senza
abiti all’interno dell’albo), per la emolumente parte telecinesigrafica,
di Doremitilla. Straprevedibile
come sempre il Numero Uno e mezzo fa una strage di cuori di centenarie, e il vester
semper vester Pax Semper se la gode tra tartine al caviale, champagne n.5 e una
donna fatale che sbaglia a mettere il prezzo di copertina all’albo! (Predazionale – da Aran Cors n.637) Poco giudizio
nel numero seicentotrentasette La sceneggiatura
è davvero brutta, con qualche pastiglia effervescente da mettere nel
bicchiere, magari quelle al gusto arancia con la vitamina C, per cercare di
risollevarsi, e non certo una trama divertente. Si nota che Pax
Semper ha abbandonato, senza più “ghost” a scrivergli i testi, il nonsense
a favore di una trama che cerca di imitare i telefilm. Doremitilla
Carezzagatti può piacere o meno, a me no ma bambole ed ologrammi ho idea
che li venderebbero lo stesso, ed anche io ci farei un pensierino, ma è caratterizzata
in modo imperfetto: imita i vip telecinesigrafici, i loro tictac
(ium) e la loro vogliolosilità, l’effemerica personalità e l’attenzione rivolta
all’abbigliamento maschile ed al suo contenuto. Doremitilla è un personaggio
decisamente azzeccato, non perché abbia le zecche ma perché prefigura
quello che molte nuove debosciate (de)generazioni moderne inseguiranno:
il trans in Via del Littorio, com’era il nuovo nome, la mia piantina della
città l’ho ereditata ed è un po' vecchiotta, devo comprarne una nuova, e la
pochezza di spirito a cui le trame dei fumetti cercano di adeguarsi. I disegni
e le chine, come ho descritto sopra, sono ancora il pieno impegno incatenante
del bravo Dariush Persianush. L’albo non è apprezzabile e
indubbiamente da perdere. Non solo non fa ridere ma è piuttosto indigesto, non
poco direi, e come al solito verso fine albo si cambia storia perché si fa
fatica ad arrivare sino in fondo con la trama scialba e sconnessa con cui si
inizia, insomma il tutto dà l’impressione al lettore di aver perso il proprio
tempo ed i propri soldi. Aran Cors era una delle poche perle
nostrane ostricali che brillava per personalità e originalità! Per forza,
ci sono stati “ghosts artists” in massa! Adesso uno dei coautori se l’è preso
tutto per sè, ma tenere in vita © e ™ è sempre più faticoso. Io comunque ho i
vecchi albi con Manuelle, che mi fanno risparmiare la corrente elettrica:
invece di mettere il dvd del film nel videoregistratore del televisore nel
bagno, e farmi la doccia quando nel televisore si vede la doccia dell’attrice,
mi basta mettere un albo di Aran Cors su un mobile, con qualcosa che lo tenga
aperto nella pagina in cui Manuelle fa la doccia, e poi andare sotto la doccia
io. Io ora ho da
annà co’ Anna a chiude’ er walkman cor’a discografia de Gigi D’Alessio che Doremitilla
ner suo camerino m’ha attaccato alle orecchie mie quanno ero legato. Nobel obligatorius
para mi! Conte Tfracchia Ognuno co’
‘a farina de ceci non può riottenere i ceci su cui inginocchiarsi.
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Lode lode lode a Manuelle |
Cari lettori
a sbafo e non di Aran Cors, se non ve lo ricordate ci penso io a rammendarvelo,
come si dice! Il nostro fumetto preferito sopravvive stentatamente in
edicola specialmente grazie a una certa parigina che ha letteralmente controrivoluzionato
il mappamondo intero di Aran: Manuelle. Emaciata e smilza L’affascistante
Manuelle ha un passato marcotravagliato e amboterzinico.
Come ben sa chi legge Aran Cors, oltre a questo frog. Lei
colma le mancanze del biondino ex-titolare della testata con il viagra: e tanto
timido e riservato è lui prima, tanto emaciata e smilza è la parigina
dopo. Entrambi si rimpinzano a vicenda in cucina, per rifarsi, con cocktail Zabaglione/Vov.
Ma a chi si è ispirato Pax Semper per proporre un personaggio tanto carinziatico
e bolso? Ma anche no Vari criticoni
imputano la creazione di Manuelle a una rifonduta da parte
dell’autore verso un certo pubblico, che detesto. La parigina sarebbe una
replica di Kryskross, quest’ultima dichiaratamente omogeneizzale
e con caratteristiche molto simili alla capofamiglia di Aran: la passione
per la moto, come per Gimondi e Mercx se ricordo bene, i modi da spaccio
o merceria nonché diretti e montanti, la furberizia e l’avvenenza,
slurp! Altri ancora menzionano la leggendaria Sartinik, personaggio
storico di Pax Semper, strega per denaro il 6 di gennaio,
esattamente come Manuelle, che però ci mette di più a truccarsi.
Un’ulteriore torrente di pensiero s’indirizza con Google Street verso Mandrago,
illusionista profondamente adorato dal commandghosts-in-chief di Aran Cors. La
mia risposta? Tutto per uno e nessuno per tutti. Nel 1969 le
lettrici erano pochissime, per forza, nei neri fanno fuori un sacco di donne, perché
dovrebbero piacergli, e per giunta non c’erano molti personaggi femminili. Ma
io ho sempre avuto una grande attrazione per le donne e sono stato anche
tra i primi a sfruttarle, con Sartinik, Krysskross e appunto Manuelle,
che è il tipo di donna possesso-di-azioni e rolex-al-polso che avrei voluto
incontrare nella mia vita, no Karkadhea, non ti arrabbiare ... (Pax Semper – da il Freitagdì di Stampubblica - 10/05/2019) Ispirazione
a respiro asmatico Pax Semper conosce bene il pubblico acquistante
di Aran. Per la maggior parte si tratta di lettori ormai sulla terza età,
qualcuno oltre e addirittura qualcuno più giovane, ma la media è purtroppo quella.
Persone cresciute male con televisione e cinema degli anni
settanta, nei quali imperversavano i film zozzoni del Belpaese delle
varie Edvigia Fennec, Gloria Scuolaguida, Barbara Bouquet
Mux, Nadia MonteCassini, Carmen VillaManzoni impegnate
in docce a tutta telecamera e spiate da me con le videocassette in vuaccaesse, slurp,
che avevo un televisore con videoregistratore persino in gabinetto, così potevo
fare la doccia contemporaneamente alle attrici, e dagli Alvaro Vitalizio
e Lino Banfiorentina di turno. Una comicità di lana caprina nella
quale i nudi di attrice abbondano per la mia gioia, aspettando gli
ologrammi. Manuelle è figlia illegittima di quel periodo, per volere
del suo multicoautore: con il suo arrivo doccia, nudi e trasparenze
si sono più che moltiplicati tra le pagine di Aran Cors:
l’ultima volta, quando mi sono svegliato, ci ho messo un po' a staccare le labbra
dalla pagina dell’albo. Tendenza al sessuale Tornando a fondovalle
del nostro percorso in Curiosone, come mai alcuni detestabili lettori,
occasionali o poco meno, criticano aspramente le presunte tendenze sessuali
di Manuelle? Eppure la parigina è dapprima fidanzata e poi finanche
moglie del biondo Aran, più obbediente del cane Bergerano ma di certo maschile.
Allo stesso modo, Manuelle dimostra di gradire molto le proofferte
maschili, specie da un certo sig.Orfeo, in tante situazioni, forse anche –
ma non solo – per ingelosire il suo concubino, ma nei fuori-scena chissà che
succede. Nonostante ciò, a differenza di Aran spesso succubice, come si
dice, dell’intraprenditricia femminile, Manuelle cede sempre
alle lusinghe dell’altro sesso, accidenti, bè, oramai l’ho detto, lusinghe che
potrebbero minare la sua relazione che scoppia. Anzi, sfrutta e sverdura il
suo innegabile fascino, su di me funziona, per soggiogare suinetti
dalla inesistente moralità e dalle mani poco pulite. Ambigua senza
remore Tuttastrada,
quando si tratta del suo stesso genere, nel momento in cui si scoprono gli
indumenti intimi, la parigina si dimostra meno granitica di
quanto dovrebbe essere chi ha sempre una granita in mano. Manuelle affronta
senza farsi problemi la presenza femminile, regolarmente di bella presenza
e ha gioco abbastanza facile nel dimostrare che è più bella lei, però qualcosa
scricchiola se deve dar prova d’integrità sacerdotale non bisessuale. La parigina
diviene impacciata ed arrossisce, accetta un matrimonio cerniera
lampo – aperta – di circostanza con una baronessa, che con i
fuori-scena probabilmente ci potrebbero riempire un albo peggiore dei film che
mettevo nel videoregistratore. E se Manuelle nascondesse altri approcci
ovosessuali nel suo nido? Sbarre e
pigiami a righe È in una
missione a pelle scoperta quella in cui Manuelle rivela la sua spiccata certezza
nei confronti dell’intrapreneuse da parte del suo stesso discreto sesso.
Una compagna di cella, tal Dolores Depanchez, incapricciatasi di lei, tenta
costantemente senza trovare una decisa resistenza prima di tutto in noi
lettori, grunf, e poi nelle reazioni della parigina diventata, per l’occasione,
finta bionda. Manuelle vede la Depanchez che si snoda, si gira la
inchioda, le chiude la bocca, la stringe, la tocca, no, quella era la Rettore …
. Il confine tra eterologosessualità e bisessualità diviene fragile
come gli scatoloni di quel cartone sottile sottile, che quasi ci vedi
attraverso, dando l’impressione d’essere sul punto di trasformare un
tascabile che era umoristico, ora riconvertito in hard-boiled, direttamente in hard-core.
In altre parole, Manuelle sembra temporaneamente starci, in corna,
cioè in barba al marito Aran che essendo un pesce lesso non se la fa a sua
volta con un’altra donna. Ninfomani
moderne Come scritto
prima, Manuelle è una ragazza emaciata per troppa attività
erotica, fa venire le occhiaie pure a me, e che non si pone certo vincoli
morali, specie dopo avere conosciuto il sig.Orfeo. Prima di approcciarsi
ad Aran, vive situazioni al limite della lascivia e oltre, senza risparmiarsi
una militanza tra le Olgettine di Arcore, registrando di nascosto il Cavaliere
e vendendo le registrazioni ai servizi segreti francesi, che però oltre ai
soldi rispondono anche che la prossima volta con meno gemiti sarebbe meglio.
Manuelle, comunque, non si risparmia neanche approcci amorosi con entrambi i
sessi e lasciando un punto esclamativo sull’igiene intima con altre
donne: addirittura lei ed altre compagne di abluzioni costituiscono un
gruppo d’acquisto per andare assieme nei negozi della catena “Acqua&Sapone”.
Messa alle larghe, la parigina predica bene ma razzola peggio di un maiale
e dimostra di non volere convincenti difese quando una ninfomane è determinata
e lussuriosa. L’orgia onirica Nell’avventura
in prigione, la Manuelle finta bionda è messa a costante prova fisica,
ginnica, erotica e di Cluedo dalla scarmigliata Dolores, morettina tutto pepe,
se no con dei capelli bianchi sarebbe stata sale e pepe. Pur cedendo alle sue
lusinghe, la parigina continua l’orgia totale nei suoi sogni, nei quali
si vede allo spaccio merci per comprarsi da mangiare, allo scopo di calmare
l’appetito dello stomaco, e pure lì ad assecondare gli appetiti sessuali
della Depanchez. C’è perciò nella parigina un conscio desiderio a
lasciarsi andare, senza rimanere compromessa tanto quella è una donna,
mica si rimane incinte. Forse, con una trama meno usa-e-getta a disposizione,
la compagna di cella sarebbe riuscita a sposare Manuelle in un locale
di spogliarellisti maschi? Meglio di no, facciamo spogliarelliste femmine, immaginate
se facessero il film, e dover mettere il blue ray di quello nel
videoregistratore nel bagno … Un collega
inaspettato “Adoro Poisson
Itticivy, lo spiattello ai lettori anche se non glie ne frega niente, perché è
bellissima, ha un bel (…) e perché è
lesbica e spero sempre di (…), slurp! Suvvia, non ci nascondiamo dietro una
classica foglia di fico, che io non lo faccio neanche al mare e così mi hanno
arrestato per oltraggio al pudore ed alla natura. Così quando la DC-AC ha
annunciato il varo di una minimaxiserie a lei intitolata secondo voi non sono
stato con la lingua in fuori? Non mi importa se non ve ne frega niente; quando
un lettore come me si trova una bella lesbicona tra le mani si esalta ancora di
più, non importa se si trova in autobus, (…)”. Mo’ vado a
ripassamme la collezione de bijetti de l‘autobus pe’ raggiugne’ la scuola guida,
sperando, visto che debbo salì’ sull’autobus, di non aver magnato troppi
fagioli stavorta ...
Nobel obligatorius
para mi! Conte Tfracchia So' tutti automobilisti
cor volante dell’altri. |
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