Disegnatori
Sottopagati … |
Cari lettori
a sbafo e non di Aran Cors, ogni tanto tra le pagine del nostro
fumosetto
conferito torna a depresentarsi un rinuncio poco importante,
che
potrebbe cambiare il quotidiano che legge Pax Semper, no, che
aspettavano
alcuni appassitionati e richiamare gelidi professionisti, o volenterosi
disegnatori
mendicanti, sulle paginate di Aran: la necessità disperata di disegnare
Aran
Cors! I matitatori
di una volta Blaterare
della coccomponente illustrata di Aran significa
ricordare, obbligatoriamente,
il mitico Magnificus, in arte Roberto Tortellino,
tra i
più importanti e amati disegnatori italiani, conosciuto anche a livello
internazionale. La coppiachescoppia Magnificus & Semper,
firmamenta
che troneggia nei primi settantacinque numeri di Aran Cors, ha
dato morte
a numerose testate, purtroppo non tutte ce l’hanno fatta. Così tante
pubblicazioni
che il buon Magnificus, quotidianamente, lavorava su più
albi con il
catenaccio messo da Pax Semper bello stretto alla caviglia e, per
soddisfare le ambizioni del Capo che comprendevano strillatissime
scadenze
ideò dei vignettoni pieni di grandi campiture di nero. Però
inchiostro
di china, l’inchiostro di seppia se lo mangiava. Pax Semper
campitore L’ hoggboss,
ideatore e curatore, con i suoi “ghost”, della parte
testuale
di Aran, è sempre stato saturnianamente conosciuto come il ferro
da
stiro, che livella ben bene il lavoro dei ghosts – oggi il personal
computer – responsabili di soggetti, scemeggiature
e dialoghi.
È però altreppoco ignoto, almeno ai più ferrati agli zoccoli, che scrivere
richiede una temperatura ben differente, se hai la febbre ti vengono
fuori cose
come la prima saga di Aran Cors, rispetto alla tavola Imbandita.
Alle
medie, ma pure alle superiori, in un giorno si può abbozzare di
arrivare a più
tavole, anche una sporca dozzina e inoltre, se la
documentazione richiesta è scabrosa, basta andare a visitare una
doccia.
Mentre il disegnatore, per quanto ultrarapido, sforna una
quantità di cannelloni
sufficienti a pranzare e cenare senza staccarsi dal tavolo di lavoro,
ma la
quantità di pagine rispetto alla scemeggiatura rimane nettamente inferiore.
Per dispettare le scadenti scadenze – come il mio idolo afferma in un
video-proclama
scaricabile dalla rete – talvolta Pax Semper ripassava a chinotto quanto
il buon Magnificus ideava a matita; in realtà passava solo il
nero su
alcune campiture e sgommava le tavole per eliminare le tracce di
matita, ma io
queste cose non le so. Erano tempi pioneristici, padelle forate,
pepite
d’oro subito portate al comprooro …. Era un altro modo di far fare
fumetto
agli altri e poi firmarlo. Lo stilema
di disegno di Aran in tutto il mondo ha pochi prosefessanti. Persianush
per
fare un numero decente (matite e china + copertina + lettering,
l’era in
gobbo pure quello l’era in gobbo pure quello) ha bisogno di
quaranta giorni
licenze escluse e non concesse. Quindi completamente esausto mi
consegna due
albi in tre mesi, il che significa otto numeri l’anno, sob sob! (Pax Semper
– da Chef Pax) Duecentoquaranta
in fila per sei con resto di due Do ancora i
numeri?
Ogni albo di Aran Cors è composto da una storia insulsa di ben centoventi
pagine, per un totale di duecentoquaranta singoli
quadri
da riempire. Mediaticamente, una tavolotta a fumetti ha il classico
formato
bonomelliano/eurasiatico che racconta, con sei singoli quadri per
tavolotta,
quello che la copertina promette e l’albo non mantiene. Se suddividiamo
quindi i
duecentoquaranta quadri all’interno di ogni Aran per ventisei,
che è il
numero perfetto perché è la prima apparizione di Sbevacciuk, e poi
moltiplichiamo non per il pi greco ma per il pi milanese, poi alla
somma
ottenuta aggiungiamo il riporto dei fogli mangiati dalle tarme e dai
pesciolini
d’argento, arriviamo a un conteggio di aiuto salvatemi non ci
capisco più
niente. I quaranta
giorni a Pechino, no, veramente erano cinquantacinque Se
osserviamo la dichiarazione dei redditi dell’hoggboss,
comprendiamo che Dariush
Persianush è un disegnatore sottopagato come altri prima di lui,
dalle temporalistiche
elementari di realizzazione e per completare le quaranta
tavolate di
Aran – duecentoquaranta diviso sei che poi
una storia è di
duecentoventi ma diventano duecentoquaranta con tutte le tavole che Pax
Semper
gli fa rifare, le copertine tre volte o più– mettendoci dentro anche
copertina,
china, lettering, spedizione tavole alla Karkhadea, ribbisogna di quaranta
giorni lavoralavativi: la lavorazione standard oil
rispecchia
perciò la lavoralavativazione di una tavola da sei quadri – oppure,
all’incerca,
di tre tavolotte da due quadri – di giorno e soprattutto notte.
Chiaraduovamente
le temporalistiche variano non di poco, se Persianush
è
incaricato solo delle matite e guai se non le fa bene, e caricare un’altra
manolesta del lavoro di inchiostrazione, accorgimento inventato in
America
durante la goldenage e tutti gli altri hanno poi imparato. Ma questa è
una questione
spinosa, in quanto alcuni passatori a china, su Aran,
durano poco
e alcuni matitisti pure, non ne possono più. Lo struzzo e
la tartaruga Perciò una
tavolata disegnata in una giornata è una regola di ogni disegnata? Assolutamente
forse. A quanto afferma Pax Semper, la temporalistica di una
tavola – sei quadri circa – quotidiana è la media lavorativa di
Dariush
Persianush, il veterano di Aran, ma una tavola di Aran
sono due
quadri. Forse in passato decessitava di più tempo, anche per
migliorare lo
stilema in evoluzione lamarkiana e per prendere cocconfidenza con
le
caratteristiche dei personaggi. Il disegnoide di una tavola
varia
in base alla velocità di chi smatita con la matita, certuni cercano
di non
far sapere alla casa editrice che sono così veloci. Come già
soprascritto,
alcuni impiegano anche più di una settimana perdendo
la
domenica, i più fortunati non solo ci mettono meno ma non li
accusano
neanche di tirare via: alcuni rapidi smatitatori
possono arrivare
a produrre anche una slogatura al polso o un crampo alla mano dopo due,
tre,
cinque o sei o sette tavole in una
sola sessione folle
di lavoro. Per non
ricalcare Aran ci vuole un tratto non pagato in cifra tonda e con un
alto degrado di definitura
e poi bisogna anche riconoscere l’anatomia specie nelle
scene con la
doccia, e i muscoli faccialibrali, perché c’è una recitazione
incostante,
visto qualche problemino ai testi recenti, e pochi questo lo sanno
fare:
presentarsi come disegnatori se non sanno fare il recitativo sarebbe
una perdita
di tempo. (Pax Semper
– da chef Pax) Dentro in
mezzo Sciuri e
sciure,
le deselezioni sono aperte… venghino, venghino, più gente entra e più
animali
si vedono! Niente paura, noi siamo degli sciuri; sciuri, sciuri, sciuri
di
tuttu l’annu, l’amuri ca mi dasti ti lu a tornu …”. Salvate dal
processo La
mia amica massaggiatrice e la mia amica trans erano
finite in Tribunale, con l’accusa di essersi insediate a casa di un
italiano
debole di mente, chissà chi ha fatto la denuncia, forse la vecchia
acida del
secondo piano, ma io in Tribunale ho spiegato tutto, compresa
la prova
del DNA sul bambino, ed il giudice le ha assolte. Una volta
tanto le
cose mi sono andate bene, anzi benissimo, vista la festa che mi hanno
fatto una
volta tornato a casa. Hanno anche preparato una bella cenetta,
per me e
per il bambino, e mi hanno detto che d’ora in poi mi consentiranno di
vedere la
televisione. La rubrica
sugli animali Nuova
rubrica dopo la fine delle
interviste. Allora, cominciamo col parlare dei pappagalli, che sono dei
rapaci
come aquile, falchi, gufi, civette, barbagianni e collemboli, questi
ultimi poi
quando si incrociano con le cecilie nelle grotte, no, quelli sono
anfibi, non
mammiferi come le aquile … non sono mammiferi? Le aquile non hanno il
marsupio?
Ah già, sono degli uccelli, ed hanno tutti la stessa dieta, dovreste
vedere i
falchi quando si buttano in picchiata sui semini, talvolta i pappagalli
provano
a buttarsi sui conigli ma è perché vogliono fare un incrocio … no? Non
gli
piacciono? Allora i conigli con le cecilie … neppure. Comunque,
tornando ai
collemboli, sono dei rapaci un po' diurni ed un po' notturni, è inutile
che mi
dite “sono insetti”, gli insetti mica hanno le penne, ed i collemboli
hanno le
penne, un corno come quello del rinoceronte, le cornina della giraffa …
come?
Hanno pure un colore viola? Non scherzate, adesso cerco i collemboli in
rete …
GASP … allora, gli insetti si dividono in vertebrati, invertebrati e
decerebrati, e sono usciti tutti dai vulcani per colonizzare il mondo
dopo
l’estinzione dei dinosauri, avvelenati dalla polvere di asteroide che
si era
disintegrato per lo scontro con una miniera di diamanti … ma torniamo
ai
rapaci, che spesso fanno il nido accanto ai nidi degli ippopotami e dei
rinoceronti, così certe volte gli fregano le uova. Quando si
incrociano ippopotami e
rinoceronti nascono dei gorilla sovrappeso e neanche tanto svegli, che
una
volta uno di quelli ha rapito una femmina di scimpanzé e l’ha portata
in cima
ad un palazzo di più piani, arrampicandosi balcone per balcone, e la
gente di
sotto cercava di attaccarlo con aeroplanini radiocomandati, finché la
scimpanzè
non ha dato una botta in testa al gorilla e poi se ne è scesa, è sceso
anche
lui e quelli degli aeroplanini sono scappati … Nobel
obligatorius
para mi! Conte
Tfracchia Vale ppiù la
bbona der quartiere che ttutto l’oro der monno.
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Aran
Cors
644 – In the Navyyyy …. |
Cari lettori
a sbafo e non di Aran Cors, sfogliamo questo mese il primo
dimenticabile
numero della nuova annosa di Aran! E sfinalmente, già dalla
scopertina,
protagonista dissoluta è la coppia perdente di questo stesso blog: Aran
e Manu.
Le attimosfere di giallo e viola, mescolate ai loro consueti
superalcolici, promettono molto male! Pronti …
retromarcia Cosa ci
venderà
a caro prezzo il 2023 arancorsiano? Saranno sedici i mesi
dell’anno che
raggeleranno chi ricorda il miglior passato recente, prossimo, remoto,
anteriore, posteriore e chi più ne ha più ci rimetta, per Aran e Manu,
quei
noiosi numeri pseudoironici e pseudosatirici, avvolti
nell’arancione
di qualche diletto, con una aerografatona sexy, ium,
offerta
dall’arridente parigina? Ho scritto all’editore proponendogli di concedere
i
diritti per bambole gonfiabili di Manuelle, e magari anche degli
altri ma
soprattutto di lei, così uno si rifà l’albo dal vero a casa …
ma non mi hanno
risposto, chissà perché. Soltanto il vester semper vester Pax
Semper può
dirlo. Ma il sottodescritto e scribacchiante Conte Tfracchia,
che
sarebbe me medesimo … vede già l’ora di poterlo leggere sul posto
di lavoro!
Tanto sorvegliano solo verso l’ora di pranzo … E respirare,
in alto mare Non penso a
voi, ma a me coccopertina e titolo dell’Aran di gennaio 2023
mi
ritornano in mente, chiara come è, la meno famosa e più
impopolare
pellicola acidlatticon di un attore poco di lusso, tuttastrada
riconosciuto
come tra i caprostipiti della degenerazione Titti Stallino-Bruce
Perso-Arnold
Schweppesegger e altri per nulla celebri volti ignoti del cinema di
inazione e sbattimento:
Stephen Segaral. Il suo E respirare, in alto mare (e
poi lasciarsi
andare) ha spoliopolato negli anni novanta e questo In
the Navyyyy,
con Aran e Manu in divisa da pelapatate, suggerisce
un’ambientazione copiata
dal celebirrimo film di Segaral. Sarà così? Io tremo in
poche parole Tremo dal
piacere della lettura. E le promesse non sono mantenute:
coinvolti dal tenente Frolland del F.E.B.O.C.O.N.T.I. –
con il
quale Aran ha, a sragione, il fungo velenoso – i nostri
antieroi sono
imbarcati su un bastimento carico di …, no, un bastimento militare per
scoprire
la causa delle ripetute disparizioni delle navi a strisce e con tante
stelle.
L’intrigantigo è risolto dalla giovane coppiachenonscoppia dell’agenzia
investimentiva J.L.S., che scopre che la marina militare degli
Stati Uniti
è tanto scema da costruire navi e sottomarini che non resistono alla
pressione
dell’acqua: come vedete una trama molto verosimile e
professionale.
La qualità della serie non salva la pelle portando rottura al lettore
in più
occasioni; quando si sanno scrivere solo fumetti neri l’imitazione del
fumetto
d’avventura riesce male, e di quello umoristico non viene. Balle di
cotone Affreschiamoci la memoria.
Doremitilla
Carezzagatti arriva a dragare (?) le tasche di Aran
per ottenere
la scatola di preservativi che lui teneva nascosta, preludio alle sessioni
lussuriose
tra lui e lei con lui narcotizzato. Doremitilla non
confessa soprasseduta
stante a Manuelle la completa infedeltà del marito,
nonostante i
tentativi di Manuelle di fare luce sul caso. Se ad Aran
dobbiamo
concedere che non sappiamo se dormisse o stesse facendo finta di
dormire,
siamo ancora in dubbio – sappiamo che dimostra una virusilità maschile
sia pure
durante il sonno, alla Cav. Berluskaiser, che se nel gruppo J.L.S.
ci
fossero state più donne, ma solo il concorrente dell’altra casa
editrice
prevedeva fidanzate regolari per i protagonisti, qui più misoginamente
di
solito o non ci sono o defungono, eccetto, per qualche miracoloso
stupefacente
incremento di vendite, Manuelle, dicevo che se nel Gruppo J.L.S. ci
fossero
state più donne con l’Aran Viril in circolazione i personaggi si
sarebbero
moltiplicati. -, i dubbi non ci sono invece per la bionda arpagonica
che
si è invece approfittavolata… viagranamente di lui. La frese del
mese, la frase del mase, uffa! – Oh
Aran,
clamore, sai sparare così male? Ma me lo aspettavo. …risponde Aran
a Manuelle, sorpresa per la imprecisione del colpo del suo
pistola. Pax Fert! La
paginuccia
di Pax Fert! del mese concorrente raddoppia la
fumosità
anche in codest’occasione e non soddisfa nessuna ricorrente domanda
timidamente
mossa dai lettori. L’hoggboss rivela di non
leggere i
fumetti dei concorrenti, che gli offendono la
vista per il solo
fatto di esistere, ma solo sagginistica riguardante i fumetti.
I lettori
irresponsabili delle domande fatte ad editore collerico con moglie
velenosa
scelte da Pax Semper non sono manco pa’ capa citati
nell’editoriale: per
vedere i propri 14,3 minuti di celebrità dovete depositare in calce il
vostro nome,
e, se misericordiosamente scelti, coccorre la postilla “autorizzo la
fustigazione”
in calce viva alla propria lettiera o f-mail spedita.
Forse con
una valigetta piena di banconote fareste prima, ma a parte i limiti
all’uso
del contante, che oramai uno apre la valigetta ed al posto delle
banconote
trova una carta di credito, non vale la pena di spendere tutti quei
soldi:
infatti nelle risposte l’hoggboss è più sintetico di una
pelliccia
ecologista. Il mese
prossimo sventuro … La predazione
ha volutamente giocato un bello scherzotto allo scribacchiante
di questo
frog. Errolflinneamente ho ritenuto procortata l’assenza, dopo
lo scorso
numero, della matita di Dariush
Persianush, anche per
questo In the Navyyyy ….. Dissolutamente,
senza la concitazione,
incitazione, com’era, citazione del buon Dariush in seconda di
scopertina, in
questo caso Aran è scarabocchiato da altri piedi:
così cosà non è stato, evidentemente. Ovviamente con mia sommaria
goduria:
oggi nessuno ti giuro nessuno, nemmeno il destino è in grado
d’ottenere
una fresa grafologica pari a quella del disegna-attore titolato
della serie. Già il suo
nome ha una garanzia scaduta … ARAN CORS 645: UNA RACCHIA DI NOME
CALAMARITY …
e il vester semper vester PAX SEMPER non si smentisce mai, cioè sempre,
e
intreccia un canestro di vimini con dentro una storia piena di colpi
apoplettici
e di proiettili per tutti! Ai disegni un full cip Persianuk! (Predazionale
– da Aran Cors #644) Nuove
manacce
rinfresconanti Nell’ultimo
numericchio uscito nel 2022 e in questo malocchiante primo del 2023,
dalla predazione di Aran è stato lanciato un
disperato appello
per la ricerca di nuovi incapaci disegnatori in grado di affiancare
la quinta
colonna Dariush Persianush nella realizzazione inedita delle
avventure mensili.
I vari vice scappano a gambe levate, e Persianush, che vorrebbe fare solo
otto numeri l’anno, adesso ne faceva dieci-undici. Che non sia in
realtà
già passato ad un altro editore? È un rinuncio che ogni tanto scompare,
no, è
una annunciazione che ogni tanto riappare, vabbé, poicome a parte il
buon Dariush
che a fatica regge le sorti grafitiche di Aran Cors sin
dal
lontano 1986 con l’uscita duecentodue volte ricompratelo,
c’è
stato un Carosello con Cimabue, l’Olandesina, la Mucca Carolina, il
Merendero e
poi tanti nomi arrivati e spariti nello spazio di pochi numeri o di
alcuni
anni. Il Merendeeeeeroooooo …… Lezioni di
italiano Quando sono
venute ad abitare in casa mia la trans e la massaggiatrice, delle due
solo la
seconda sapeva leggere e scrivere, la trans solo leggere, ma adesso io
e la
massaggiatrice abbiamo insegnato a scrivere pure a lei. Dopodiché si
sono messe
a leggere tutte e due qualche libro che avevo in casa, nascosto dalle
copie di
“Aran Cors” che anzi mi hanno fatto rivendere tutti i doppioni. E
adesso mi
ritrovo con loro due, che sono straniere, che vogliono darmi qualche
ripetizione di italiano, questo dopo avere letto i miei articoli e
qualche mio
scritto, comprese le liste della spesa. L’ospite di
oggi Anche oggi
l’ospite proviene da un forum televisivo, si chiama Quinto Alessandria.
Allora,
cosa ci puoi dire? “Vogliamo
assolutamente BTX sul digitale terrestre!” Bravo,
qualche puntata l’ho vista anche io, c’era il cavallo robotico … “Macché
cavallo robotico, era un canale
televisivo adrenalinico fino all'eccesso,
divertente fino all’eccesso …”. Quello si
chiamava GXT, ti sei confuso; parliamo di fumetti e cartoni animati
invece … “Dai! Ti
prego! Compra il marchio GXT e dedicalo agli sport estremi! Fammi
questo
piacere!”. Comprare
che? Gli unici marchi che compro sono quelli del supermercato, ma che
cosa stai
dicendo! “Per favore
qualche d'uno di te che mi stai davanti mi sa dire se gxt tornerà si o
no o
forse o semmai al posto come massimo di Rai Uno e come minimo di Italia
2 entro
la fine della settimana o sono tutte bufalate e bisontate quelle che
dicono o
addirittura booh non mi ricordo più nemmeno quel che ho mangiato
stamattina
perchè ne sono passati così tanti di anni che la mia mente non se lo
ricorda
più eh beh eh ok???” Va bene,
detto questo c’è qualche fumetto che leggi? “Se rivolete
rivedere il rigrandissimo canale gxt mettete un lime, che sarebbe un agrume
asiatico, sulla mia pagina eh che io ho addirittura pianto un pó
quando quel
giorno per sbaglio sul lime ho messo il pepe, ma se riusciamo a mettere
tanti e
tanti e tanti like sulla mia pagina questa potrebbe resuscitare, la mia
pagina
non GXT, ed io non spero altro eh ok amici e parenti e conoscenti ed
impiegati
agli sportelli e venditori ambulanti eh per favore vi chiedo dopo di
mettere un
lime non già affettato, lo faccio io, e basta eh non credo che un lime
sia
tanto un like eh ok??????”. CLIC
SVUM AAAAAAAAH TUMP Andato,
guardiamo alla finestra … si, si sta allontanando, adesso basta, tutti
a me, ma
cosa ho fatto di male, l’avevo detto che avrei chiuso la rubrica, dalla
prossima volta ne propongo un’altra! Mo’ vado a
trovà Steven Seagaral e jè chiedo dove posso anna’ a magnà bbene senza
mette’
su altra panza. Nobel
obligatorius
para mi! Conte
Tfracchia Moje e moje
pure li mariti han le doje. |
La
classifica di Aran 2022 |
Cari lettori
a sbafo e non di Aran Cors, anno nuovo e solita
classifioronica con er
mejo del 2022 per l’annata appena catastroficamente conclusa di Aran
Cors
Aboriginal. In questo Me so’ ingrugnato vi rivelerò
quelli
che, per lo scribacchiante, sono stati i peggiori numeri usciti per
l’anno
lasciato alle spalle da pochi giorni infausti! La
classifica in braille Come ho
dispiegato
nell’articolessa dello scorso anno, una classifioronica
per i peggiori
numeri di Aran Cors dell’anno veniva pubblicata,
solitariamente nel
mese di gennaio, proprio sulle pagine del nostro fumosetto
preferito che se
la cantava e se la suonava e surrogava i lettori con delle votazioni
affidate al postino dove i lettori potevano dire solamente ciò che era
stampato
sul modulo. Ormai da diversissimi anni la redazione di Aran non propone
più
questa stuzzicadentica iniziativa. Perciò il sottodescritto Conte
Tfracchia
si assume l’onore di strapremiare quelli che, a detta dello
scribacchiante,
sono stati i peggiori numeri dell’annata 2022. Un anno di
bravate Va ricordato
sabato che domenica bisogna ricordarsi che lunedì non ci si deve
dimenticare
che martedì … che giorno è oggi? Ah si, siamo già nel 2023, allora,
l’anno 2022
è stato povero di sorprese ma con capogiri per i lettori, sia
inalanti
al tessuto narrativo sfilacciato sia per la confezione editoriale vera
e purtroppo
vera. C’è stata la conpartita, forse definitiva e forse no, di Nara
Dorfuss
e Connie– i corrispondenti malvagi dei nostri Aran
e Manu
– e la separazione da me, cosa molto più gravosa e
gravame
e più indigeribile di quello che cucinavo (adesso per fortuna
le mie due
amiche lo fanno per me), ma separazione fortunatamentissimamente
temporanea,
della stessa Manuelle, pilastro indiscusso di Aran del
nuovo sardo,
em, corso, dico, me la sognavo a notti alterne (le altre notti la trans
e la
massaggiatrice). Per la controparte editoriale abbiamo dovuto
ingollarci
– in due fregature ravvicinate – un doppio brodo di banconote
mediante aumento
di prezzo, dovuto alla situazione drammatica della tragica
irreperibilità
della carta: dopo non moltissimi anni – soltanto da luglio 2011,
appena
dieci anni, del resto il prezzo si era già
alzato molto prima,
costava molto più di Diabolikus, ci hanno messo un po' a rialzarlo col
margine
che si erano garantiti – Aran cresce dai canonizzati 4,00
euro,
ai 4,50 e 5,00 euro poi, hanno alzato di un euro in
due fasi
per cercare di perdere il meno lettori possibile. Un anno che
ci fa? Per l’annosa
2021 la protoagonista
discussa è stata la doppiobroda storia impernacchiata su
un’insolita Manuelle,
“Processate
Manuelle”
e “Eva Sinuosona”, nr. 627/628, in missione
sotto storia seria in albo umoristico, al
fresco e impergolesata in una vicenda fangosa dal sapore sadomaso
(ne so
qualcosa, la mia amica massaggiatrice ha il frustino) di Sartinika
memoria – imperfettamente
e pessimamente nelle cordate dell’arteria paxsemperiana – con
l’aggiunta
di scene in cascabité e accenni di erotismo sfrenato di
stampo lesbo,
dando
l’impressione d’essere sul punto di trasformare un tascabile che
era
umoristico, ora riconvertito in hard-boiled, direttamente in hard-core.
Nel
2022 la serie ha continuato
a cercare lettori differenti? (Ma io non vado mai a capo?) La risposta
è: non
lo so, ma se vado a rileggermi l’annata di fill-in trovo qualcosa di … parzialmente
deludente. Il terzo
difficile
grado Scommetto di
non aver trovato nessuna difficoltà, come per l’annosa
2021, a scegliere
la storia perdente del 2022. Trovata, scommessa vinta,
mi ci
vorrebbe il premio … grazie del bacino … niente, era la mia amica
trans. Il greenarrowello
si è presentato nel decrepitare curiosamente la terza posizione del
poldio.
E in questo senso mi ha fornito, in un certo caso, aiuto proprio la
citata
doppiobroda storia di Manuelle vincitrice dello sproloquio di
un anno fa.
Pax Semper è uno scemeggiatore che non sa cosa mettere dentro le
righe,
con una lussuossima carriera dietro le spalle, collaboratori sminuiti,
attribuzione unica del successo, cognato che gli ha consentito almeno
23 anni
di successi e popolarità, capace di infischiettarsene senza
problematiche
varie del cesaresco politically correct che sta assogliolando
e trigliando
la produzione fumettosistica contrattemporanea e mettendo
d’accordo
buona parte della popolazione sulla sua nocività: l’ hoggboss è
uno dei
pochissimi autori in pseudoattività incapace da tempo di
stupire.
Ed è proprio tutto ciò che ha fatto si che il numero seicentotrentasette
volte ricompratelo, “Così così è
se ve ne accorgete”, di
coccaparrarsi la medaglia di
bronzo. La illogica
motivazione Sin dal
titolo Così
così è se ve ne accorgete, Pax
Semper riassume il suo autoriale pensiero: nessuno, ti
giuro nessuno, nemmeno il destino, al di fuori dello stesso ideatore
della
storia, può mettersi in bocca considerazioni sulle scelte narrative, e
l’ideatore delle storie lo ha già pagato! È una pecuniarità
che
accompagna l’hoggboss da tutta la corriera, em, carriera – anche
perché,
come per il ristorante di Krakken, slurp, può permetterselo – e
che
contrarimpingue l’Aran di ieri e di oggi, se mai ci sarà un domani,
oltre alle altre straviste produzioni paxsemperiane. In questo
dimenticabile
numero, volenti o dolenti, ui ui, (forse volevo dire “volenti o
nolenti” ma io
l’italiano lo conosco solo per sentito dire, altra figura dopo
la storia
del pappagallo) respiriamo smog, tabacco, polveri, coff, ragazze, non
fumate in
casa che poi per cambiar l’aria devo aprire le finestre e far entrare
l’inquinamento, dicevo, troviamo un’atmosfera completamente
iperbarica,
dove la matronale e sventolonevole Doremitilla Carezzagatti
tiene in mano
il flacone pieno di pillole afrodisiache da far inghiottire allo stesso
Aran
Cors. Non ci sono trucchi né inganni, la mano è più
veloce
dell’occhio, l’illusionismo della copertina, che promette senza
che
l’albo mantenga, porta ad un semplice ed eterno acquisto fatale
ogni mese in
edicola. La
classifica di Ovidio La terza
posizione è stata, come scribacchiato sopra, la più adua e sofficerta
da decidere. Discorso completamente indifferente
per il poldio
della medaglia di burro e per quella di margarina. E
facile
sarebbe il contrario. È
una puzzola? Chi ce l’ha portata? e A
carte truccate, sono
l’accoppiata di numeri che riportano Manuelle
alla collocazione che le compete: nel letto del suo amato Alan, se non
è
matrimoniale si stringono, se sono due piazze ci sta anche Doremitilla.
Sarà un caso
– ma purtroppo – che anche a livello di tessuto tarmativo il numero seicentoquarantuno
volte ricompratelo si attesta come il più frizzante, con
soda
e ricco di ciambelline dell’annosa 2022. Pax Semper
prende
tutti in fuorigioco, sottodescritto incompreso, e non rivela il
misgatto sino
al dolente numero successivo, il secondo classimelato: mescola semmai
la soda,
em, le carte – A carte truccate, titolo problematico… – lasciando
il lettore nell’attesa del finale telegrafato. ConClusone e
disperanze Cosa mi
piacerebbe leggere in Aran Cors Aboriginal nel 2023,
magari
durante una nuova vacanza a Clusone, e stavolta pagando il conto
dell’albergo
subito e non a rate? La classifica
di Ovidio torna a gennaio 2024, sperando che la testata non
abbia
chiuso, con l’annata ’23, degustata dopo avere letto le indicazioni sul
vigneto, hic! Cattivo anno e un manfredonia per il nuovo inizio! Hic! Kamatransutra La
mia amica trans mi ha detto che per migliorare il nostro
rapporto di coppia ha comprato un libro intitolato “Kamasutra”, ma dopo
averlo
letto ha dedotto che per vari motivi non faceva proprio del tutto al
caso suo,
per cui lo ha prestato alla massaggiatrice, che è rimasta a bocca
aperta ed ha
commentato che non è mai troppo tardi per rimettersi a studiare. Adesso
per un
po’ sarò piuttosto impegnato, perché la trans vuole scrivere un libro
tipo il
Kamasutra ma più adatto alle sue esigenze, e tutte le varie prove le
vuole fare
con me. Certo, dovremo prima insegnare a scrivere alla trans, la
capisco, anche
per me è stata dura. L’ospite di
oggi Quest’oggi
l’ospite proviene da un forum televisivo, si fa chiamare Antennix,
allora, che
contributo puoi dare al mondo del fumetto? “Fumetto? E
che cos’è? Io guardo la televisione, dove ci sono un sacco di LCN
rubati, ma io
adesso farò una segnalazione alla polizia, così le chiuderanno tutte e
FINE
DELL’ARTROSI DEL DITO MEDIO, che a forza di cambiar canale sul
telecomando non
mi funzionava più la mano e non mi potevo più grattare il naso;
nell’altra mano
non mollo i popcorn. Ho scritto anche a quelle tv ladre, e loro mi
hanno
risposto che sapevo cosa dovevo farci con quel dito. Come quando me lo
ha detto
una mia amica. Ciuli ciuli ciuli, fruli fruli fruli, ah ah ah ah ah!”. Si, ma
parliamo di fumetti … “Fumetti? Un
mio amico mi ha detto che esistono ancora, ma io non ci credo, sono
specialisti
della contraffazione, escono in edicola utilizzando materiali non
appartenenti
a loro ma a qualche produttore di zucchero, l’ho detto a quell’amico e
lui ha risposto
che sono contraffatto nella testa, ciuli ciuli ciuli, fruli fruli
fruli, ah ah
ah ah ah!”. “… e sono
meglio le emittenti televisive, quelle grandi e ricche, i pezzenti
invece
devono chiudere, il passatempo di cercarle sul televisore mi ha
stancato, e se
ha stancato me deve stancare anche tutti gli altri. Comunque un mio
amico mi ha
detto che faranno una tv mettendo una antenna fatta col fil di ferro ed
una
telecamera montata da vecchie macchine fotografiche. Ciuli ciuli ciuli,
fruli
fruli fruli, ah a…..”. CLIC
SVUM AAAAAAAAH TUMP Nobel
obligatorius
para mi! Conte
Tfracchia So tutti
strateghi
cor portafoglio dell’altri. |
Aran Cors
643 – Il
numero jellante |
Cari lettori
a sbafo e non di Aran Cors, siamo arrivati all’ultimissimo
numero
dell’annata! Questo Aran indigeribile arriva nelle edicole a dicembre
2022,
anche se il mentospizio indica gennaio 2023. Si conclude
l’annata con le
abbuffate natalizie e lo spumante di Capodanno, oltre ai fremiti e
vibrazioni
per l’inequivocabile ritorno di Manuelle! Attaccare un volto
di Manuelle
disegnato a grandezza naturale sulla bambola gonfiabile non era la
stessa cosa! Prosegue il
taleggio Ci
avviciniamo di un altro zoppicamento all’importante risultato del seicentocinquantesimo
numero! Salvo discesa dagli alberi di nostri lontani antenati tornati
in vita
che possano convertire il calendario di Frate Indovino voluto
da papa
Francesco I che, persino al giorno d’oggi, contende muri e pareti
in camere
ed officine ai più stimolanti calendari con donnine svestite, l’uscita
numero seicentocinquanta
di Aran è prevedibile per il mese di luglio 2023, se sarà
ancora in
edicola. Ma il solito mentospizio lo segnalerà come agosto 2023:
in coccomitanza con l’ottantaquattresimo candelotto del vester
semper vester
Pax Semper. La lotteria
vincente Vi piace la
menta, em, la storia? Allo scribacchiante di questo frog senza
dubbio sì. E
piace, cosa non importante, anche all’hoggboss che, nella più
che cinquantennale
maratona di Aran Cors, non ci ha mai provato a privarci
di
qualche lezioncina perentoriale. Ogni seduta in gabinetto, no, com’era,
in
aula, lì i fumetti non li leggi, al gabinetto si, dicevo, ovviamente, è
sempre
stata disastrosamente coccompagnata dalle fole di Sua Eccedenza,
il
Numero Uno e mezzo. Unico essere vivente presente dai tempi di
Assurdbanipal,
Tottinkamen, Maggiolonellano e compagnia brutta. Chi, peggio di lui,
potrebbe
pescare il numero arricchente della lotteria? Translimousine Anche la mia
amica trans ha conosciuto l’autista Ambrogio: erano nella limousine
della signora a cui Ambrogio fa da autista, e la trans aveva detto:
“Ambrogio,
sento un leggero languorino … avrei voglia di qualcosa di buono”, e lui
“Purtroppo ho finito i cioccolatini”, e lei: “Vabbè, allora sarò io a
dare
qualcosa di dolce a te”, e lo aveva baciato, poi avrebbe voluto passare
al
resto, ma era arrivata la signora furente e la trans era dovuta
scappare
via. Quello che ha scampato Ambrogio quella volta me lo sono preso io,
me lo ha
detto la stessa trans. Io tremo in
poche parole Per la mia
gioia
di fanboy più accanito e legato alla formattazione originale del Trap,
no, del gruppo
J.L.S., Sua Eccedenza il Numero Uno e mezzo decide
di
organizzare una riunione immediata senza computer degli ex
agenti sottopagati,
con l’aggiunta della redimicia Manuelle, oh se tremo! Manca il conte
Onions, ma in verità la sua indeterminativa presenza è solo
posticipata
alle ultime pagine dell’albo traballante. C’è anche Sbevacciuk,
ultimamente gracidante personaggio coccorrente che ha da poco festeggiato il suo
ritorno su “Aran Cors”
dopo una ventina d’anni
di assenza. La vicenda orbita attorno al biglietto jellante
della
lotteria e offre degli spenti siparietti, prima che cali il sipario
sulla serie,
che coinvolgono tutti gli straccioni del J.L.S. Giuseppe
Conte
sommo imposseta Ne Il
numero jellante, l’hoggboss Pax Semper cita la poesia Il
brindisi
della Girella e del Golosastro, opera del sommo imposseta
Giuseppe Conte,
del cotale è uno dei papelli più ignoti. Si tratta di un discomponimento
saturatico – quindi imperfetto per il nostro Aran –
dedicato a DeGaulle-Ravel
de Tagliagrand-Périzom y Azevedo, tra i peggiori esponenti
impolitici ai
tempi di Luigi Zerocalcarimo° e della Reinvoltina francese.
Ne
Il brindisi della Girella e del Golosastro, Conte
si diverte a soprallineare
con le matite blu e rossa i confetti della classe
scolastico-politica
di ieri e di oggi, dimenticandosi però sé stesso. Qualcosa che oggi è abbastanza
scontato per i comiconici ed i distrattenitori televisivi ma che,
forse, malasortisce
nessun effetto. La frase del
mase, la frese del mese, uffa! Devi
riabituarti al Viagra! Ti sei imbolsito durante la mia forzata assenza? …dice Manuelle,
a un Aran rintronato dalle richieste passionali urlate dalla
consorte. Pax Fert! La
paginuccia
di Pax Fert! anche questo mese dimezza.
L’hoggboss elegia
la degressiva involuzione di Amamialfreddo Boscaioli,
illustreattore che
affianca la colonnata Dariush Persianush e che festeggia qui la
sua
quarta prova discreta, chine e disegni. L’involuzione del Boscaioli
si nota, soprattutto negli scarsi personaggi principali, e porta di
certo a un sicuro
novimismo per il futuro. Il Semper torna di nuovo
sul gravamoso
problema della irreperitabilità della carta e su come, circa
centoquarant’anni
e 6 giorni fa, la situazione sia stata salvata dalla Casetta in
Canadà
e dal Frost Europa con fornitura di scarsa qualità. Avvenirà
qualcos’altro
di simile anche ai nostri infausti giorni? Disperiamo… senza carta
i fumosetti
non possono essere stampati, e, ahinoi, per uscire dal
bagno bisogna
aver fatto prima scorta di carta igienica fino a riempire una stanza. Il mese
prossimo
sventuro … Dopo qualche
decennio compare su Aran un nuovo annuncio per la ricerca di altre
matite
in grado di affiancare Persianush, in barba e capelli ai
melagrani che
volevano il nostro albo vicino alla chiusura. Gli interessati, con
curriduium
alla mano, alla buona, alla cacciatora, possono non contattare
la
redazione, visto che la persona di Karkadhea Valsente
proprio non vi
sopporta. Non telefonate, seguite pena querele le seguenti istruzioni:
spedire disegni
aboriginali e giammai ricalcati o copiati, se ne
accorgono – in
grado di mostrodifrankenstare il proprio stile – che però vi
saranno
restituiti pieni di improperi. Arancorsissimi
una crociera? Manco pa’ capa! E qui il vester semper vester Pax
Semper inizia
l’anno su una bagnarola piena
di roditori, che forse affonderà o forse no! Leggete arancorsisti
arancorsicchioni
leggete!!! Meditate gente, meditate, io non lo faccio mai … (Predazionale
– da Aran Cors #643) Aran Cors…
al cinema parrocchiale Nello scorso
Pax Fert! l’hoggboss ritornava per l’ennesima volta
a dire la sua
sulla richiesta dei diritti cinematografici di Aran Cors
da parte
di svariati studi illegali. Rimarchianare il rifiuto di cedere i
maledetti
diritti sembra un discorso rivolto ai sordomuti, che alla casa
editrice
piacciono tanto … forse perché, in pochi lo sanno, mi aggrappo a qualsiasi
cosa per mettere dei contenuti in questo frog, con a disposizione
una materia
prima fatta di storie-riempitivo, guardate cosa mi invento oggi: Aran
Cors
al cinema c’è e c’è sempre stato! Ed è pure in carne ed
ossa, quindi è
già pronto! Ha l’età quasi paguronabile – un anno in più –
dell’hoggboss, è
inglese come il conte Onions, ed è conosciuto per olfattive opere come Un
gatto
idrofobo cingalese a Madrid e The Snorkel – Il
subacquaevineo,
spessosissimamente commedia irrealistica alla Tino Scotti che non
ricorda proprio
per niente il mondo del gruppo J.L.S. L’ospite di
oggi “Si, esatto,
io lavoro al supermercato ma sono anche pittrice; un giorno ho provato
a
dipingere un nudo, per approfondire il significato intrinseco della
rappresentazione, poi sono andata al supermercato a proporre di
appendere il
quadro da qualche parte, ma loro mi hanno risposto che il suo posto era
una
esposizione di pittori”. E lì ti
hanno accolta a braccia aperte. “Macché: gli
ipocriti stramoralisti, che hanno pure le modelle svestite nello
studio, sono
rimasti scandalizzati. Per fortuna ho trovato chi mi ha sostenuta,
qualcuno mi
ha anche chiesto il numero di telefono, ed alla fine ho trovato il mio
spazio.
Gli altri, se ne faranno una ragione”. Quindi hai
avuto un certo spirito di iniziativa. “Io ce l’ho
sempre avuto, me ne sono andata di casa a 17 anni, poi scesa
dall’autobus mi
sono ricordata che la maggiore età era l’anno successivo, e sono
tornata a casa
a piedi, tanto ero arrivata solo al mercato. L’anno dopo sono andata
via sul
serio, cantando “Io vagabondo” dei Nomadi, e mi sono costruita la mia
vita
senza mai deludere me stessa. Nessuno ha mai deciso per me, nemmeno le
mie zie,
che volevano che prendessi il the alle 17 con loro, infatti adesso il
the non
lo bevo mica, solo karkadé”. Il pubblico
apprezza
i tuoi lavori. “Si, ma non
mi interessa che provino una libido libidinosa, la cosa interessante è
la
sensazione che l’opera innesca nello spettatore, insomma, è
interessante vedere
le facce che fanno, se non sbavano”. Sei anche
moderatrice di un gruppo di disegnatrici … “Si,
modestamente stiamo producendo delle opere interessanti, e stiamo
tentando
anche col cartaceo; no, non appariamo noi autrici sulla copertina,
anche se, lo
ammetto, non siamo male. Invece ci sono opere che esplorano il mondo
delle
sensazioni che abbiamo dentro e che, insomma, io ho studiato psicologia
ed arti
marziali, così se avessi fatto la psicologa avrei potuto convincere i
pazienti
più recalcitranti con qualche colpo di karatè, invece lavoro
egregiamente tra
merci e banconi, e quando torno a casa tiro fuori quel che ho dentro,
ed
auspico che anche la stessa cosa accada con i lettori”. I maschi che
commenti fanno? “I soliti,
perché sono dei maschilisti. Secondo voi ragazzi, noi ragazze non
abbiamo
nessun bisogno, non andiamo mai in bagno, abbiamo sempre tutte le
risposte e
soprattutto, abbiamo sempre delle giornate splendide e solari che
esistono soltanto
nelle vostre menti …”. CLIC
SVUM AAAAAAAAH TUMP Mo’ vado a cercà Aran Cors a Londra e je mostro una valigetta zeppa de banconote, solo che lui me dirà di non esse’ eletto ar Parlamento Europeo …
Nobel
obligatorius
para mi! Stai a portà
er cappotto, fa ‘na sudata da fontanaro. |
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