Aran Cors
648 – Prima uno, poi l’altro! |
Cari lettori a sbafo e non di Aran Cors,
troviamo questa mensilità in edicola il quinto numero della nuova annosità
di Aran! La coppia rivestigativa della J.L.S. viene arruolata in qualità di
polli da batteria? E che cosa potrà mai accadere al trespolo di Crotoneo e al mattone
che gli ha lanciato contro il topo Ignazio? Rob e il caso semolino Questo titolo rimanda ad un brutto periodo? Per
forza: è la prima saga di Aran Cors, quando l’hoggboss, senza più i testi di
Roberto Navarrano, dovette scriversi gli albi da sè. È deimboscato dagli anni
ottanta – dal 1985 per chi fa finta di dimenticare – quando, per devitalizzare
Aran Cors, Pax Semper decide di oscenare la falsa dipartita
del Numero Uno e Mezzo e di smobilitare, mediante testamento dell’esoso
estinto, il gruppo J.L.S., cosa che ha sempre desiderato fare, infatti
l’ha rifatta in tempi più recenti. Voir e puliziesco Una buona porzione delle lasagne degustate
dall’hoggboss al “Ristorante Cracracra” ha ispirato la carriera fumosistica
ed extra fumosistica – se pensiamo ai vari romangialli su Riccardo Squinzia
poco corrispondente al detective – di Pax Semper , corriera che ruota,
em no, carriera che ruota, ma anche la corriera ha la ruote, attorno alle trame
poliziottesche e pulesche: da Raniel, poliziotto con casuario; a Kriminalik,
il ristampato fuorilegge per antoniomangia; sino alla più recente Kriskross,
ex agente C.E.I. profondamente armata dall’hoggboss. Aran e Manu,
titolari dell’agenzia rivestigativa ospitata nella fu base fiorata del gruppo
J.L.S., indossano la divisa della pula ma bazzicano ancora quei ristoranti
di lusso tanto cari al loro scrittore, che consolida l’abitudine di
mangiare lasagne mentre batte sulla tastiera. Io tremo in poche parole Tremo a dover riempir righe con una trama
inconsistente. Questo albo ripropone in totocalcio i protoagonisti della
collana: oltre ai dissolidati titolari di testata Aran e Manu
– del nuovo corso ormai entrato in pianta concimata nelle dinamitiche del fumosetto
– abbiamo il gruppo J.L.S. al gran completo da notte, seppur con la defe(…)zione
del conte Onions impegnato in conteggi di denaro con la mezza manica. La frase del mase, la frese del mese, uffa! «Beh però ci vengono le taglie della divisa!» …dice Aran alla sua coinquilina e convivente
Manuelle. Pax Fert! Chi non beve con me peste lo colga! E bevendo mi
piacerebbe vedere l’Ambrosiana Football Club vincere la Coppa Giovanni Giolitti
battendo in finale il Madrid Club de Fútbol. Come dite? Sono rimasto un po'
indietro? Nelle paginucce del Pax Fert! di
questo mese, l’ hoggboss ricorda il recentemente defunto Maestro e
compositore di colonne sonore Burt Baccant. In riferinaso a ciò,
complice il mio brutto stile e le temporalistiche di stampa mal aggiornate nel mensile,
Pax Semper – ma conoscendolo era ben consapevole del contrario, ma che
sto scrivendo non mi capisco da solo, – si procorta ad oltranza le aspettative
di pensione: la finale è con il Manciuria City. Il mese prossimo sventuro Il loro Dariush Persianush dovrebbe
prendersi un decennio di pausa per ricaricare le batterie dopo tutto il lavoro
per l’hoggboss, in vista del grande fraguardo previsto per fine luglio: la saysaysaycentocinquantesima
uscita mensile di Aran Cors! Che sarà mai questo effimero signore? Il pessimo poliziesco A chi va la canna del primo poliziesco a fumetti visto
in Italia? Se dobbiamo purtroppamente ignorare coprotagonisti del calibro di Malthon,
commissario di Scotlan (si, ho scordato la “d”) Yard in Kriminalik
beffato sin dalla metà degli anni sessanta, probobabilmente il primo
titolare col distintivo per un albo italiano è il Commissario
Pescespada, pubblicato su Il Nottalino a partire dal 1970. La trans a tutto campo La mia amica massaggiatrice è di nuovo incinta,
ma stavolta il padre non dovrei essere io ma la mia amica trans, come detto da
lei stessa; aveva detto che lo avrebbe fatto e lo ha fatto, mi sa comunque che
ci sarà una nuova prova del DNA. La massaggiatrice ha ammonito me e la trans
dicendo che più di due bambini non può badare. Le
interviste impossibilitate Anche
stavolta propongo le mie immaginifiche interviste ad un personaggio dei
fumosetti; oggi abbiamo Randy Tapp. Allora, quando ti ha inventato Pax Semper? “Hic! Qui
siamo Oltremanica, le vostre avventure non ci toccano”. Allora non
sei una creazione del sommo … “No, sono
opera di Reg Smythe, e non mi parli dell’Ammazzaragni, hic, era un autore molto
bravo, pensi che per ogni striscia impegnava solo mezz’ora”. Certi autori
recenti in mezz’ora ci fanno un intero albo e fanno pure un sacco di soldi;
senti Randy, come sta tua moglie? “Chi? Ah si,
quella che puliva i pavimenti con la spazzola … le altre i pavimenti li
sporcano con gli stivali, hic, dunque, Flossie, si, mi ha preparato pranzo e
cena, mi ha lavato i piatti, mi ha dato una sterlina, mi ha portato fuori la
spazzatura, mi ha cambiato i canali del televisore, direi che sta bene”. Povera Flos,
non riesce nemmeno a pagare l’affitto … “Non posso
chiedere soldi alle mie fidanzate, anzi sono loro che chiedono di spendere a me.
Mi spiace per il padrone di casa, hic, ma le mie fidanzate sono una cosa più
importante dell’affitto”. Tu allevi
anche piccioni … “Avevo
provato coi granchi e se ci penso mi fanno ancora male le mani dalle tenagliate
che m’han dato; i piccioni le tenaglie non le sanno manco reggere con le zampe”. Senti Randy,
non sei un po' troppo violento quando giochi al calcio? “Ma se sono
tenerissimo, nessuno si lamenta mai … anche perché hanno già recitato delle
preghiere ad inizio partita”. Oltretutto
passi il tuo tempo o steso sul divano o a bere al bar. Un qualcosa di
produttivo ci vorrebbe. “Ho provato
a produrre birra, hic, ma dopo averla fatta provare per prima a Flo lei è stata
una settimana in ospedale ed è toccato a me fare tutti i lavori di casa. Mai
più!”. Caro Randy,
forse stando un po' di tempo da tua suocera, qualche mese almeno, riusciresti a
correggere certi vizi … si è tirato su le maniche, accidenti, premo il pulsante
della botola e mi eclisso. CLIC SVUM
AAAAAAAAAAAAH TUMP Ma guarda,
sono ancora qui, ed ho invece sbattuto fuori lui, bene, questa volta ha
funzionato … ma dov’è finita la mia birra! Guardiamo alla finestra … ah si, ce
l’ha Randy Tapp, l’avrà afferrata cadendo, ed adesso si allontana bevendosela … Mo’ vado a trovà li vecchi colleghi de lavaggio
piatti pe’ famme ricordà, che prima de finì en gabbia la sapevo a memoria, a’
ricetta de li spaghetti alla carbonara. Nobel obligatorius para mi! Conte Tfracchia Su la cucina mia nun ce se sputa, annate ar
ristorante zozzoni!. |
Auguri Aran
Cors e… sono 54+1! |
Cari lettori a sbafo e non di Aran Cors,
questo è un appuntamento perso per il nostro Aran! Si celeberrima in codesto
2023 il compleanno di Aran Cors: il fumetto acquisito da Pax Semper compie
i 54 anni di presenza stentata in edicola! Cinquanta…quattro gatti in fila per sei con resto
di due Il prezzemoloso Trecciotto – non una marca
di vino adulterato come quello del supermercato sotto casa mia ma il nome del cugino
della mia capoufficio racchia che ogni tanto incontro – stamattina mi ha ricordato
che nel mese di maggio del 1969 viene cocreato uno dei balanzonardi
del fumetto italiano di più autori: il lorum semper lorum Aran Cors! Special giacché Nel 2022 abbiamo festeggiato Aran Cors
per i suoi cinquatatré anni, ecco, ho scordato una lettera nello scrivere il
numero, la prossima volta dimenticherò un numero nello scrivere una lettera. Il
2023 è un anno ancora più… commercial! Non soltanto per uno sballeditivo
cinquantaquattresimo anno, ma anche per la coccomitanza, nella
mensilità di luglio, con l’uscita in edicola numero seicentocinquanta
(650, seicentocinquantaaaa ….): traguardo per pochi ma non in buono
stato, in questo caso. 1966 con Amintore Fanfani Nell’estate del 1966, il mitico Pax
Semper inizia la prima delle numerose stesure di Aran Cors,
ma si accorge di essere capace di fare solo i “neri” e comincia a cercare un
coautore fantasma senza passare per il cimitero. Il creatore di Kriminalik
e Sartinik sottopone allora la bozza al navigatore Paolo Pifferaio
– l’omone responsabile della nascita grafica e di parte dei testi del terzo
lavoro del Semper: Maschera di Seppia - Il disegnatore non se la sente
di scrivere anche Aran Cors, anche se in passato è stato autore
di Risatini (disegni e parte dei testi) ed è stato contattato per
quello. A febbraio dello stesso anno, John Lennon
dichiara: “Siamo più popolari di Amintore Fanfani dopo il piano di edilizia
popolare“. 1968 solo Apollo Venerdì 17 Trascorrono un paio d’anni di intense vacanze al
mare, in piena stagione estiva e nelle altre tre, assieme a pizze quattro
stagioni. E nell’autunno del 1967 il Semper termina la scemeggiatura
ufficiale ma non definitiva di Aran Cors, non definitiva perché a maggio 1968
nonostante gli annunci presenti su più albi Cornucopia Aran Cors non parte.
Proprio quando la NASICA lancia il programma Apollo
Venerdì 17 per bruciare la concorrenza, ma brucia solo diversi prototipi. 1969 la lunatica e Aran Nel maggio del 1969 debutta nelle edicole
italiane e sammarinesi con un anno di ritardo, con una pastiglia effervescente che
l’editore mette nel bicchiere per festeggiare, il rinnovativo fumetto mensile
di Pax Semper con alle matite secondo la leggenda Magnificus: Aran
Cors. Io sono convinto che le matite siano in realtà di Pax Semper,
aveva già disegnato su “Evviva” anche se con uno stile un po' differente, em, infatti
il personaggio se lo è tenuto lui, anche quando parlavo con Neggy … comunque mi
dicono tutti che i disegni erano di Magnificus, me lo disse anche Magnificus
stesso quando negli anni novanta mi fece un disegnino alla fiera, ed era
preciso come quelli degli albi. Mah, allora il contributo di Pax Semper sarebbe
stato meno del previsto, visto che ai testi aveva già trovato il “ghost”, dopo
la mala parata del 1968 nella quale aveva dovuto rimangiarsi l’uscita
dell’albo. Lo stesso mese sono ultimati tutti i soldi per lo
sbarco su Cuba, e Fidel Castro si salva ed accende una candela a San
Bilancio in rosso. 1971 Marte e Sbevacciuk Mentre si lanciano le opzioni su Bacco,
Tabacco e Venere, il prode Aran Cors per poco non finisce in
cenere, ma dopo due anni di stenti e pasti saltati, sia per i personaggi
che per gli autori che per l’editore, progressivamente, a piccoli passi, le
casse della Editoriale Cornucopia si ripopolano con l’arrivo di Sbevacciuk.
Da questo momento in poi la redditività del fumetto diventa contenibile, da
una delle parti coinvolte. 1973 e l’addio Nel 1973 Magnificus molla l’Editoriale
Cornucopia, tanto c’era una scorta di una ventina di storie già pronta, e
comincia a lavorare per la concorrenza. Fino al 1975 l’Editoriale Cornucopia
non divulgherà la notizia, in pratica lo farà solo esaurita la scorta di albi.
La coabitazione Semper-Magnificus dura così solo nove anni, solo
cinque su “Aran Cors” se partiamo dal 1968 e non dal 1969; insomma, il
direttore Pax non perde tempo nel farsi scappare la gallina dalle uova d’oro. Sempre nel 1973 esce “The dark side of the Moon”,
dei Pink Floyd, ma gli scettici sull’allunaggio del 1969 non crederanno neanche
a questa cosa. Dopo settantacinque ristampatissimi numeri,
la collaborazione Magnificus & Semper s’interrompe. L’indimenticabile
artista bolognese è sostituito da Paolo Pifferaio alle matite e da tanti
criticoni nell’angolo della posta dei lettori. Aran inizia un periodo di transizione
non facile, da una gestione collegiale ad una quasi familiare, la casa
editrice, mandati via pure diversi altri disegnatori, e con la parte
grafica ora gestita dalla nuova moglie dell’hoggboss, sembra ritornata agli
esordi dopo una oramai passata espansione. Bill Gates nel frattempo
crea la Microsoft Corporation, ma passa delle ore per capire se può
servirgli per i videogiochi. 1977 Crotoneo e Ipergulp! Nel 1977 Aran Cors raggiunge
il terzo importante trasguardo, dopo l’uscita sia pure in ritardo ed il
successo ancora più in ritardo, proposto a colori per compensare
l’assenza di Magnificus: il centesimo numero della blasettonata serie.
Nel memedesimo numero appare uno dei personaggi cardinali e vescovili degli
anni a svenire: il linguasalmistracciuto ed esiliato pappagallo Crotoneo.
Nello stesso periodico, Aran Cors e il gruppo J.L.S. è tra i coprotagonisti
della miticissima trasmissione televisiva Ipergulp! Le tiriterature
hanno una nuova forte spennacchiata che riciccia quella avvenuta con Sbevacciuk. 1983 addio Editoriale Cornucopia L’ultimo numero di Aran Cors edito da Editoriale
Cornucopia è il n.162 di dicembre 1982, un fill-in preparato in
fretta e furia per concludere poco degnamente una storia gloriosa, poi
votato dai lettori come una delle storie più brutte (figuriamoci come voterebbero
le attuali). Il 1° gennaio nasce la rete internet, senza la
quale tante persone si sarebbero risparmiati i miei strali. 1984 arrivederci Pifferaio Con il numero centosettantasei del 1984,
Paolo Pifferao lascia – per la verità aveva già lasciato, come abbiamo
visto, ma come per Magnificus la notizia viene data solo dopo aver esaurito le
scorte; tralaltro osservando bene i numeri si vede come l’ultimo pubblicato, il
176, non sia l’ultimo disegnato, il 173. Pifferaio tornerà molti anni dopo con
alcuni speciali. È uno dei momenti più critici per Aran Cors:
inizia la sperinmegliazione di nuovi giovani a piedi per trovare una
degna mano. Le tiriterature scendono preoccupantemente e il futuro
diventa anteriore e posteriore. Ho provinato due grossi nomi del fumetto
italiano. Mi fecero delle prove che nulla avevano a spartire con Aran Cors,
anche se qui non si spartisce mai niente. Ero costretto a scegliere tra quelli
che rifacevano il versetto a Magnificus copiando spudoratamente, e sottolineo
spudoratamente, i suoi disegni e provare un giovane affamato. Cooptai l’affamato
per la seconda costrizione. 1986 staffetta Magnificus-Persianush È del 1986 l’esordio per quello che
diventa non solo obelisco ed asterisco grafico discutibile di Aran Cors,
ma anche obelisco ed asterisco della peggior parte delle scemeggiature scritte
da Pax Semper: Dariush Persianush. Esordio nel duecentodue,
mentre nel duecento senza due c’è l’effimero ritorno di Magnificus
con il sapore di una storica sottiletta tenuta in frigo vent’anni tra
due dei più importati e taleggiosi disegnatori dell’albo. Gli altri disegnatori
del periodo non li cito, tanto non hanno superato la prova più dura: lavorare
con Pax&Karkadhea. Nello stesso anno, Lucio Dalla esce con il
brano Caruso Paskosky e Samantha Fox fa pratica di dance
– no, i suoi seni restano nella camicetta … ho avuto gli incubi per questo … -.
2001 Odissea nell’ospizio È invece del 1998 la trecentesima uscita,
disegnata da Dariush Persianush, eccessore ufficiale con stellette del collega
bolognese. Nel 2002 si arriva esausti al traguardo del quattrocentesimo
albo, sempre per le matite di Persianush. Da qui in poi, ed un po' già
da prima, le storie tracollano nella qualità. 2005 rivoluzione verde mela In un periodo di palude stagnante per l’editoria,
dove anche Aran perde lettori ogni mese e non c’è da stupirsi, Pax Semper
si gioca la ragazzona Manuelle. 2011 comprate gli sposi! Con l’albo numero cinquecento del 2011,
che ristampa per la gioia dei lettori che comprano due volte la stessa storia,
gli speciali pubblicati nel 2007 e 2009, il biondo Aran Cors
si sposa (regalandole anche una collana irregolare presa al bazar di Nuova Civitavecchia)
con Manuelle Micion, suscitando la mia gelosia. Pax Semper, come
già ha detto per i n.150 e 400, sussurra di voler chiudere qui la serie.
Ci ripensa per intercessione della famiglia che vedrebbe scomparire
una fonte di reddito come già accaduto per le famiglie Magnificus e Cornucopia.
Si prosegue ad inoltranza, inoltre con il rinnovo del contratto da protagonisti
per Aran e Manu, con gli altri membri del defunto Gruppo J.L.S.
come caratteristi saltuari. 2019 fino al decadimento e oltre Pochi mesi dopo la cinquecentesca uscita, Dariush
Persianush affretta il passo per valicare il confine con la Svizzera, ma problemi
personali tra cui minacce di ritorsioni da parte della casa editrice lo
costringono a rinunciare all’espatrio ed a tornare a Milano, dove comunque rallenta
l’attività. Non si trova manco stavolta un valido sostitutivo. A dicembre del 2019 va in fiamme la Cattedrale di
Notre Dame a Parigi: no, non ci stavano bruciando dentro delle copie di Aran
Cors! 2022 fingendo un’era! Con il numero seicentotrentaquattro del 2022, l’hoggboss,
comunemente noto alla quest…che dico, all’anagrafe come Lucifero Valsecchi,
comprime alla serie una stravista sterzata narrativa proprio come quando il J.L.S.
aveva sterzato in un burrone ma poi erano riapparsi tutti: Manu defunge
apparentemente sopra un’elicottero dell’FBI che esplode. Stavolta la storia
è pure simile ad una byrniana dell’Uomo Ragno, altra serie in disfacimento. È
presto per spoilerare se si tratta di un idefizio conclamato per attirare
l’attenzione di nuovi lettori occasionali e risvegliare quelli dissolidati.
Sappiamo con certezza però che Manuelle tornerà neanche molto tardi, è
tra i personaggi preferiti di chi scrive queste righe, guai se non fosse
così! E poi si è già visto la volta precedente come vanno le cose. Il resto
lo scopriremo solo… pagando! Nel 2022 si stabiliscono a casa mia la mia amica
trans e la mia amica massaggiatrice, con bambino al seguito. 2023 un telegrafato ritorno! Come ampiamente previsto, dopo un breve
periodo da vedovo consolato tallonato sin dentro il letto matrimoniale dalla
persica Doremitilla Carezzagatti, Aran ritrova la sua Manuelle!
Per vostra fortuna, la separazione della coppia di coniugi è carezzagattiamente
breve – ma spero vivamente che su quel periodico non ci provino più-. Manu
riprende il suo posto sovrastando l’amato ex agente sottopagato che, duramente
provato dalle sessioni amorose con la Carezzagatti, si dimostra ben più attivo
del solito in qualche storia a caso. Tutto ciò mentre il numero seicentocinquanta
(650) è un traguardo raggiunto ormai in pezzi (prossima delusione
tra due mesetti!). Si toccano così i 54 anni di non-vita
editoriale, verso altri obiettivi micragnosi, con il vento in Samantha Fox! Auguri per altri mille
e ancora centomila numeri, Aran Cors! Che tra poco molta
gente non avrà i soldi manco per comprare il 700. Trans al tg La mia amica trans, dopo avere visto al telegiornale un’altra trans
manganellata dai poliziotti, è venuta ad abbracciarmi tremando. Io ho cercato
di calmarla dandole due o tre bacini, ma lei ha risposto che si doveva proprio
rilassare, ed io ho capito subito dove voleva andare a parare. Quando il
mattino dopo mi sono svegliato lei era ancora addormentata, stesa sopra la mia
schiena. Le
interviste impossibilitate Anche
stavolta propongo le mie immaginifiche interviste ad un personaggio dei
fumosetti; oggi abbiamo Felicix. Allora, quando ti ha inventato Pax Semper? “Miao, io
sono arrivato quando lui non era ancora nato. In realtà sono una creazione di
Otto Messmer, anche se ufficialmente sono di Pat Sullivan”. Un po' come
successo per Aran Cors … ulp, regia, cancellatelo, io non ho detto niente!
Senti, conosci per caso Toporino? “Si, miao, è
venuto dopo di me ma mi ha scalzato dal podio, succede sempre così, questi
cantanti urlatori, questi nuovi comici scalzano noi decani, fffffff!”. Tu sei
fidanzato con una gattina bianca … “Si,
purrrrr, si chiama Kitkatty, è una bella gattina bianca … solo che, sarà per
questo che con lei vado spesso in bianco”. Ci sono
delle trovate surreali nei tuoi cortometraggi … “Miao, certo
che si, con i punti esclamativi facevo delle mazze da baseball, con i punti
interrogativi dei ganci con i quali scorrevo sulle corde stese, con gli
apostrofi giocavo a tiro al piattello, con un punt e mes bevevo a garganella …”. Sei stato
anche su altri pianeti? “Una volta su
Marte ho incontrato una gatta del posto, miao, faceva le uova anche senza
bisogno di pioggia”. Felicix,
amico, vieni qui e fatti stringere la zampa. CLIC SVUM
MIAAAAAAH TUMP Porca
miseria, mi sono appoggiato al bottone della botola e Felicix è andato giù,
vediamo alla finestra, ah, eccolo, micio, scusami, è stato un incidente, non
volevo, no, non ti arrabbiare. Guarda, ti getto una aringa … niente, si è
mangiato l’aringa ma se ne è andato via lo stesso. Nobel obligatorius para mi! Conte Tfracchia Chi tra i cardi ariva, se nun toje le spine male s’appoggia. |
Aran Cors
647 – Gonne dallo spiraglio |
Cari lettori a sbafo e non di Aran Cors,
lecchiamo questo mese il quarto numero della nuova allucinogena annata di Aran,
ma questa volta avremo un ospite di eccezione! È con noi infatti un altro
esperto arancorsiano, Marco “Doc Coc” Oggi. Ciao intanto … “Ciao”. Allora,
torniamo alla nostra testata preferita: abbiamo, viste le spoilerate nel numero
scorso, uno scontro autostradale con armi da fuoco e fiamme tra alcune
delle modelle di intimo immancabili nella saga arancorsiana? Schmith & Wafer Il seicentoquarantasei volte ricompratelo del
secolo scorso, no, scusate, del mese scorso, ha presentato la doppia
ristampona di Aran per un ritardo dei disegnatori nei tempi di consegna
delle tavole. Sono i dolori relativi a un reumatismo che colpisce il mondo
del fumetto con cadenza mensile, purtroppo, ossia una testata storica in
agonia. Il ritardone sulla lavorazione è stato talmente grande che… nemmeno la scopertina
per l’odioserno seicentoquarantasette volte ricompratelo ci è stata
mostrata in antipateprima. Ci siamo dovuti accontentare poco del tramezzino predazionale
che eccitava l’azienda statunitense delle armi da fuoco (ho uno stile sempre
più sciatto): la Schmith & Wafer. Gonne per un pistola Non è questione da ministero: all’hoggboss
piacciono, e non poco, mi consenta, le donne di coscia, che gli fanno tremare
il polso. Meglio ancora se con una solida giarrettiera stretta sulla coscia
(honny soit qui mal y pense). Da quando è approdata sulle pagine di Aran,
s(p)esso e volentieri la nostra Manuelle ha sfoderato un’arma di
seduzione mostrandola con una certa voluttuosità. Abbastalaparolanza da essere
reclutata dal tenente Frolland, per saltabecche missioni particolari,
nelle file del BBC. Come non rileggere, ad esempio, la doppiobroda
storia, tanto discussa dagli amanti dell’umorismo e tanto apprezzata dagli
amanti dei “neri”, di Manu in prigione con la maniaca? Io tremo in poche parole Tremo a vedere il fan-service con Manuelle e
Calamosity. La storiella è una sorta di anomalia spazio-temporale con tuoni,
quasi una seconda parte che, scusate, ancora brutto stile, si ricollega al
precedente inediatico – il seicentoquarantacinque volte ricompratelo,
Una donna che è una vera Calamità – nel quale Pax Semper ci coccodella un nuovo tostato personaggio
dei suoi: l’androgina spiona che si lavora il tenente Frolland del B.B.C. Illegittime preoccupazioni Aran si è detto cornificato
alla scoperta delle terg … em, delle tendenze femminosessuali di Calamosity,
ben conoscendo le grazie della moglie. Il caso – rivestito di
placca finto-preziosa dalla tastiera di Pax Semper – ha impropriamente
voluto mettere ancora una volta del fan-service dentro l’albo, sfruttando uno degli
aggiornamenti dei fumetti neri più cari all’hoggboss: il lesbifemminismo.
La stessa Manu, ricordo bene, ha un passato piuttosto tempestoso
sin dalla maladolescenza trascorsa, obbligatamente, nelle grinfie della morbillosa
Cotecude. Ma i miei dubbi sulle preferenze baciatorie di Manuelle
non sono mai stati dissipati con certosezza … La frase del mase, la frese del mese, uffa! «Sei ancora più bona di quanto mi aspettassi!» …dice una montesibillina Calamosity accompagnandolo
con un fischio, provocando un analogico commento condito da un fischio da parte
di Manuelle. Pax Fert! Il titolo di codesto coduto albo è GONNE DALLO SPIRAGLIO
e mai titolo fu più appropriato riferito alle due protagoniste da guardare
attraverso uno spiraglio della porta. Nelle due cocconsuete paginucce del Pax Fert!
di questa mensilità, l’hoggboss rivoltella, em no, rivela quella che
potrebbe essere stata la cospirazione per la stenditura della trama di Aran.
Si citano due donne –dichiaratamente politiche – indicate come Gianna e
Pinotta. Pax Semper si lamenta di un certo pollaiume, visti i
caratteristi politici attuali. E come ragionamento non è contorto. Il mese prossimo sventuro Il vetere Dariush Persianush, questo mese coperto
nelle chinotte dal confidabile Luk Bonovoxis, sarà irresponsabile anche
dell’uscita inediatica del prossimo mese. Un numero
molto poco importante, anche se ci avvicina grazieassai alla faticata
tappa della seicentocinquantesima uscita di Aran Cors. Siamo
contenti di essere arrivati uno. Anzi, questa cosa ci fa ben sperare in un
futuro prossimo … magari anche remoto … o futuro anteriore … o forse è già
presente … e quindi se noi partiamo dal trapassato remoto … arriviamo al
participio passato … dovremmo pure provare ad usare quello presente … o se no
l’imperfetto o il piuccheperfetto … AIUTO! Dalla fantastica sfrenatezza di Pax Soltanto Calamosity Moooolto meno famosa ma altrettanto omicida di Calamity
Jane, a cui l’hoggboss ha fregato mezzo nome se no una personaggessa che
riprende stancamente i fumetti neri di sessant’anni(!) prima se la sarebbero
filata in pochi, andrebbe ricordata anche Anna Hockey che, in un musicarell
del 1946 recita testimonialmente: Qualsiasi cosa tu non sappia fare, io non
la so fare meglio di te. Una serata molto felice Oltre alla trans abita da me anche
la mia amica massaggiatrice, che seppure più severa ed avara di attenzioni, un
“bravissimo” dopo avere spazzato per terra, pulito i vetri, lavato piatti,
posate e pentole e lustrato i lavandini non me lo nega mai. Certe volte
vorrebbe rimproverarmi, ma poi dice che con me non c’è niente da fare e che
oramai fa la moglie, e mi chiede se mi va bene la cena. Le
interviste impossibilitate Anche
stavolta propongo le mie immaginifiche interviste ad un personaggio dei
fumosetti; oggi abbiamo Mandrakate. Allora, quando ti ha inventato Pax Semper? “Io mi sono inventato da solo, c’erano Lee Falk e
Phil Davis con un cilindro, io li ho chiamati e mi sono fatto tirar fuori dal
cilindro, assieme a Lotharius naturalmente”. Ma Lotharius non potreste vestirlo in un altro
modo? “Lo ha già fatto negli anni sessanta, una
maglietta con un coccodrillo piccolino in alto a sinistra; la sua fidanzata,
che è pure una sua cugina, gli ha detto che voleva il coccodrillo anche lei, e
lui, che non aveva capito la richiesta, invece di una maglietta le ha regalato
un materassino gonfiabile a forma di coccodrillo”. Mandrakate, ma tu sei un mago o un illusionista? “Sarei un mago, ma ufficialmente sono un
illusionista, questo per non essere subissato di richieste, e poi, se venissi
riconosciuto ufficialmente come mago, pagherei più tasse”. I tuoi spettacoli fanno sempre il tutto esaurito … “Modestamente, anche ogni tanto mi chiamano per
qualche missione nel bel mezzo dello spettacolo, allora io mando un mio doppio
creato dalla magia, che mi ragguaglia della situazione quando lo raggiungo”. Non potresti lasciare il doppio a fare lo
spettacolo? “Ma con il pubblico pagante guadagno molto di più
che con le missioni, per cui li tratto meglio”. E con Narda? Sempre innamorati come il primo
giorno? “I primi giorni mi voleva fare fuori, per cui è
meglio adesso”. Ci sono maghi più bravi di te? “Nessuno, lo giuro sui capelli di Lotharius”. Caro Mandrakate, il tuo abbigliamento è un po' fuori
moda, con quel cilindro sembri uno sposo che cerca la chiesa in giro per la
città, non pensi che … cosa fai con la bacchetta magica? CRASC AIO M’ha fatto cadere addosso il
lampadario, devo fuggire che sta agitando ancora la bacchetta, premo il
pulsante della botola … CLIC SVUM
AAAAAAH TUMP Ecco, anche
stavolta sono andato fuori dall’edificio, comunque continuo la fuga,
Geroooonimooooo!
Conte Tfracchia Quanno Babbo Natale invece de fa’ regali magna ed
er mulo se la fa con le renne, il mulo fa i bastardini co’ le renne e lo fa
pure Babbo Natale.
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Me so’
ingrugnato #4 |
Cari lettori a sbafo e non di Aran Cors,
questo quarto impuntamento con Me so’ ingrugnato – quinto se cocconsideriamo
anche lo SPESIAAAL – affronta il questionarito che molti odiosi detrattori e
semplici curiosoni rivolgono a Pax Semper: le scemeggiature di Aran
le scrive solo lui? Nooo, diranno molti. Kriminal Tanghino Prima di giungere alla cocreazione del fumosetto Aran
Cors, Pax Semper ha pubblicato vari altri personaggini con litopterne
fortune. Uno dei successoni di pubblico più teclatanti è Kriminalik, del
1964, che prendeva il nome da un brano intitolato “Kriminal Tango”,
cantato nel 1959 dall’Orchestra Tipica di Piero Trombetta e poi nel 1960 da
Marino Marini, però dalle dichiarazioni di Pax Semper sembra che il nome lo
abbia inventato lui. Nel periodo migliore Kriminalik raggiunge le trecentomila(bum!)
copie in fila per sei col resto di due. Il Semper condivide la
stesura e stiratura dei testi con altri autori, non ancora nello stesso
albo come in seguito, quantomeno nei primi albi, poi un certo cambio di
stile si vede, arrivando a decimare, no, centellinare le scemeggiature:
seppur con la sua continua batvisione, a un certo punto Kriminalik si
può considerare un lavoro quasi di equiparazione a scrittori fantasma
(ghostwriter o casperwriter). Sartinik col cavolbroccolo Il secondo fumosetto per insuccesso di pubblico è
senza dubbio la roscia Sartinik, che al suo pedice arriva alle duecentomila(ribum!)
copie che stavolta la fila la saltavano. Se per Kriminalik i
testi sono condivisi con molti altri scemeggiatori, la maternità della descrittura
di Sartinik, tranne in una mangiata di numeri (testi scritti a tavola
mentre si mangia e si beve), è responsabilità completa di Pax Semper.
L’autoreferenziatore non cede la befana (prima della pozione, poi diventa
strega) per eccellenza a nessun altro, soprattutto perché vendendo meno
dell’altro è solo mensile quindi lavoro più affrontabile. Interessante però, se
c’è solo lui vende meno, se ci sono anche altri vende di
più; comunque per qualche tempo si nota un certo cambio di stile
anche lì, forse per cercare di risollevare le vendite. Come a rimascolare la spiccata
attrazione di Pax per i personaggi femminili di pessimo carattere. Aran amore di mamma In varie coccasioni il Semper ha declarato che la
sua creatura più armata, no, amareggiata, no, amata è proprio Aran Cors,
seguito da KrisKross e Kriminalik – invece Sartinik non si
è qualificata per il podio, è stata surclassata nella surclassifica, sfido, con
quelle storie …-. Per questa sragione è facile credere che, durante tutti
gli anni dedicati ad Aran, il suo coautore possa programmare di farlo
sfornare scritto da una tastiera differente dalla sua. Ma è
davvero così! A più insistenze mi viene chiesto se ho già stabilito
chi sarà il mio successore nello scrivere Aran Cors quando non avrò
più idee (già fatto) o sarò impedito da fatti naturali. Orbene, non è propriamente
l’ultimo dei miei pensieri, in realtà non lo è affatto, sie werden nicht
passieren! Nein! Nein! Nein! Sto prendendo in serissima considerazione
l’idea di non avere nessun successore, Aran Cors avrà solo un decessore! (Pax Semper – da chef Pax) Aran è ingrassato È inevitabile, persino lapalissiano,
notare un profondo cambiamento nei testi di Aran Cors.
Sarebbe possibile mantenere uno stile identico durante più di
cinquant’anni di uscite in edicola, basterebbe essere quello che ha avuto
le idee originarie, vedi ad esempio Lee Falk che ha scritto Mandrake e Phantom
dal 1934 e 1936 sino alla morte nel 1999. Sicuramente, il periodo con Magnificus
ai disegni e testi è molto più ridanciano rispetto alle storie
segnaposto odierne, nel quale si sorride solo per non piangere. Le trame, va
ricordato, specialmente nel periodo di Pifferaio, sono più conglomerate
e in seguito anche sperindomanimentali: approdano al genere ocra,
melensico, senza scordare il sarcasmo nero seppia. Aran è perciò modificato
rispetto agli esordi? Inevitabilmente sì. È ingrassato, imbolsito …
per forza, prima saltava i pasti, adesso salta la corda usando una salsiccia di
un paio di metri, e si è peterparkerianamente sposato con la fascistosa Manuelle! Tutte le sceneggiature di Aran Cors le
ho firmate io, sempre dopo averle ricevute, in ogni occasione nella
quale mi sedevo sulla sedia da direttore, sia quando mangiavo bene sia quando
mi faceva malino il pancino per aver mangiato male, avevo mal di disegnatori, appetito
da cavallo al punto che invece di camminare galoppavo. Non ho mai trovato,
neanche allo specchio, uno scrittore che mi potesse sostituire, che potesse
darmi una mano se uomo e darmi la sua mano se bella donna, entrando
tra i copiatori del personaggio che è magnificusianamente e altruilavoramente
personale, e senza quella persona … . Le poche temerarie volte che ho provato
a procacciarmi non uno scrittore fantasma da correggere, ma uno che potesse
firmare ed inviarmi la sceneggiatura, ho perso nervosamente un sacco di
tempo per rimettere a posto gli scritti, pure la punteggiatura e la
“consecutio temporum”, poi ho micropagato le sedicenti sceneggiature e
le ho usate in gabinetto. Ci impiego meno tempo a sbagliare da solo,
anche con appetito da ricovero. (Pax Semper – da chef Pax) I soliti ignobili I soliti odiosi detrattori, nnn come li odio, e i
curiosoni affetti da ignoranza – nel senso che ignorano come stanno realmente
le cose, come me – i lettori fregati che progettano di non comprare più Aran
Cors lanciano le loro invereconde accuse contro Pax Semper, neo
a detta loro di non aver mai fatto scrivere la serie ad altri. Ed è
falsissimo. Lo ha già fatto in passato, cari amici, anzi volendo era lui
quello a cui era stata affidata la serie dopo che era stata creata da un altro.
Purtroppo gli ultimi aspiranti casperwriter non si sono rivelati capaci di
scemeggiare Aran Cors. Molto più facile sbobbare un
nero come Kriminalik, scrivendolo tra una spaghettata al nero di seppia
e l’altra – e infatti le mani nei capelli dei lettori quando lo leggevano, e le
mani nei testi del kriminale teschiuto, sono molteplicateci -, invece ancora
più semplice scopiazzare il copione per Sartinik – quasi esclusivamente
ad ammaraggio del suo creatore e, sembrerebbe, delusorio il non poter affidare
il biondo Aran a mani altrui. E allora? Lasciamo le cose con un po’ di ottimismo
che è il sale della vita! Gianni! L’ottimismo …. (Pax Semper – da chef Pax) La spiranza Pax Semper dichiara il fallimento
della casa editrice, no, che sto dicendo, riproviamo, il fallimento nella ricerca
di uno scemeggiatore per i tentacolivi passati, che brutto stile che ho! Nel
memedesimo tempo, arroccato sui Monti Sibillini, parrebbe chiudere tutte le
porte per non far entrare nuova aria. Una di queste, come auspicato da
tanti, è Rickard Valsecchi, figlio dello stesso Semper e scemeggiatore
roditore, dalle spaccate capacità rumoristiche dimostrate su Toporinoceronte.
Senza scordare che Rickard esordisce nel mondo del fumetto proprio come fattorino
della Pax Samper Soppressates. Ci potrebbe essere lui nel futurista
passaggio delle consegne alle scemeggiature? Chissà … sarebbe la prima
volta che un Valsecchi scrive interamente una storia della testata. Una ragazza preziosa La mia amica trans oltre ad essere una maniaca sessuale è
una persona molto gentile, per esempio non mi dice mai “girati” ma “per
piacere, ti potresti girare?”, e poi impara al volo un sacco di cose, si è
messa a leggere, non vuole più fare il mestiere che faceva prima, insomma è una
ragazza preziosa, molto dotata, anzi superdotata, posso dirlo siccome lo provo
ogni giorno di persona. Le interviste impossibilitate Anche oggi propongo le mie
immaginifiche interviste ad un personaggio dei fumosetti; oggi abbiamo un
supereroe, SuperIsleofman. Allora, quando ti ha inventato Pax Semper? “Se me lo
presentate vi posso dire chi è. Non è completamente calvo vero?”. Certo,
non lo è, perché? “C’è un
certo Rex Rutthor che mi tende trappole in continuazione, cerca pure di
abbagliarmi esponendo la pelata al sole”. Comunque,
tu lavori in un quotidiano per conto dei direttori Siegel&Shuster … “No, quelli
sono i miei creatori, anche se tutti se n’erano scordati; il direttore si
chiama Kerry Write, e mi manda in giro per fotografare Superisleofman in
azione; una volta mi ha chiesto di farci fotografare assieme”. E tu come
hai fatto? “Gli ho
fatto arrivare una foto di Superisleofman, cioè io, che faceva marameo con la
manina, ha presente no come si fa …”. Ho
presente si, è come quando chiedi l’aumento al capo; riguardo a Luisa Lalana … “Quella
era la mia fidanzata, adesso è mia moglie; ho dovuto darle delle pillole della forza
del mio pianeta se no rischiavo di fratturarle le costole solo solo ad
abbracciarla”. Tu invece
ti indebolisci con la Criptovaluite … “Si; era materialmente impossibile che arrivasse
quella robaccia dal mio pianeta sin sulla Terra, lo spazio ha una vastità tale
che sarebbero ancora all’interno del sistema solare di provenienza. Sono stati
quelli che mi han portato sin qui con un razzo che ne hanno approfittato per disfarsi
in maniera illegale di materiale tossico”. Caro Superisleofman, visto che vai in giro con un
costume tipo quello dei forzuti del circo, come mai lavori in un quotidiano anziché
in un tendone con gli acrobati e gli elefanti? Ti si stanno illuminando gli
occhi, come mai? FSSSSST AUUUUUUU! M’ha sparato dei raggi, e mica ha finito, devo
scappare, premo il pulsante della botola … CLIC SVUM AAAAAAH TUMP Ecco, anche
stavolta sono andato giù io, eccomi all’esterno dell’edificio, comunque continuo
la fuga, via, più veloce della luceeee! Nobel obligatorius para mi! Conte TFracchia Chi fanboy nasce, fanboy non ha da morì. |
Aran Cors
#646 – Dura Minga & Dura Menga + Say, O’ Hara |
Dura minga, dura menga, dura no, non
può durare. Cari lettori a sbafo e non di Aran Cors,
leggiamo questo mese il terzesimo numero della nuova annosa di Aran! E
sarebbe … un dado col doppio brodo, no, un classico del passato di verdure prima
dell’avvento della parigina Manuelle, la donna in carne ed ossa più
bella del mondo. Come dite? È di carta? Non ci credo! La doppia cronistoria ripubblicata
in codesto coduto seicentoquarantasei volte ricompratelo è ripresa
integralisticamente dal luglio del 2000! Tornano gli avanzi Pax Semper è stato poco
chiaro nel predazionale scomparso in quarantaquattresima di copertina del
numero scorso: A colori e non solo In precedenza all’incrocio, l’editore, fedele al
motto “non si butta via niente a parte i soldi dei lettori”, è corso e ricorso
alla ristampa di uscite speciali apparsi con collane di perline e con sformato
più grande rispetto a quello classista e tascapane arancorsiano – e
perciò rimpiccioliti su quest’ultimo tascapanabile– molto dissimile a quello inutilizzabile
da Tesk e dissimilia-romagna. Io tremo in poche parole Tremo per l’indignazione, vista la gioia sfrenata dei denigratori di Manuelle,
la costampa di questo numero doppiato non ha tra i protagonisti
la pepatissima meta del biondo Aran quando deve pranzare e cenare (senza
pepe). Scandalo, sacrilegio! La parigina arriva con una pianta nello stabile –
con un breve strip-tease nel trecentonovantotto e nel quattrocentoventi
volte ricomprateli – solo a partire dal numero quattrocentoventinove
volte ricompratelo. La doppiata scopertina La particolareggiatità della scopertina di questo
seicentoquarantasei volte ricompratelo è che… si tratta di una scopertina
vera e propria, ma non disegnata apposta per l’uscita. A diffidenza di
precedenti deproposte sulla collana aboriginal, presentanti un disegno
inediatico, qui in stile ristampa collana Gruppo J.L.S. abbiamo la riproposizione
di una scena recuperata dall’interno albo, colorata per l’anatrazione, no,
occasione, e con la bandiera giapponese versione antedopoguerra sullo sfondo.
Non era accaduto quasi mai, da quando c’è Persianush, che mancasse
una nuova scopertina, erano tutte accuratamente preparate e, notate lo
sforzo dell’editore, cospicuamente retribuite, in particolare quella del n.181,
uh! Va comunque imbrodata l’idea di aggiungere un vassallo al Sol
Levante, ossia il Conte Onions irretito da Ono-Ono, e di attirare
l’attenzione della vasta platea di lettori di fumetti del menga.
La frese del mese, la frase del mase, uffa! Da mangiare? Ma certo biondino belloccio, assieme
a te mangerei anche dagli imitatori dei McDonald! Dice a me la capoufficio racchia, a parte il
“biondo” che non lo sono, comunque, per tornare all’albo, dice l’orientale
occidentalizzata Ono-Ono a un candido e virgineo Aran. Pax Fert!… o no? Sino alla bandiera a scacchi del n.650 (roba da
matti !!! Con ‘sta qualità delle storie …) non potrebbero esserci nuove
sorprese (idee finite), poi si vedrà quello che il botteghino ci ha riservato,
anzi spero di no. La rubrica Pax Fert! questa mensilità
è latitante. Al suo posto, l’hoggboss dispiega sul retro della scopercapodistr…scopertina
che questa ristampa è colpa del ritardo dei disegnatori sottopagati nell’adempimento
del proprio dovere, ossia riuscire proprio a completare il proprio albo di propria
competenza. Da qualche mesuccio è inattiva (sperano che arrivino da soli) la
ricerca di nuove mani per disegnare il nostro Aran Cors, ma
invece di disegni con le mani arrivano disegni con i piedi. Pax Semper,
oltre a rammendarsi il calzino visto che Karkhadea non sa fare manco quello, ci
ricorda un pernostente problema sulla irreperibilità dei calzettini e della
carta, e ci invita a sfogliatellare il sorteggio di allegato, com’è che si
dice, a fine albo: un consuetal della 1000 Volte Peggio Publishining con
i vari cartonati (avrei preferito dei fustellati) animati, anzi no, statici, offerti
al plateau dei collezionisti durissimi e purissimi. Il mese prossimo sventuro … I ritardi addebitabili con multe anche al prole Dariush
Persianush ci impediscono di prezzare la copertina inediatica del prossimo
numero, vale a dire che vorremmo vedere il prezzo di copertina con una
lente di ingrandimento per vedere se è salito di due euro, quarta di
scopertina che, nella peggior parte dei casi, imbruttisce il retro dell’albo acquistato
a caro prezzo. Dobbiamo coccontentarci del canocchio trasfilatino sbobbato
dalla predazione il quale, in modo piuttosto sillabino, ci anticipa una corposa
presenza di spogliarelliste! Tornano più guerreggianti che giammai due vere lascive… Le cifre del menga Ma qual è la vera massa stratagemmica di questo Aran
Cors seicentoquarantasei volte ricompratelo? Un tacchinottero con il
doppio delle paginette consuelete che ha sullo sfondo bianco uovo
il sole rosso pomodoro dal chiaro rimando alla frittata? Presalamadasughibilmente,
come sopra illazionato, l’obiettivo vero è proprio di farsi comprare dai
numerosini lettori italiani del menga: forse l’unico genere di fumosetto
capace di guadagnare lettori paganti da diverso tempo a questa parte, ed è genere
di importazione, tanto per far capire come è messo il fumetto italiano
automobileprodotto. Qualche cifra quadrata? Io Conte Tfracchia ho una
succulenta esclusiva per voi, non l’ha letta nessuno … a parte i lettori di “Repubblicania”,
em, come non detto, è escluso che sia una esclusiva, comunque, sono parole del direttore
editoriale e responsabile della Stellantis Comics:
La
Transitter La
mia amica massaggiatrice ha ricordato alla mia amica trans che sta in casa
mantenuta da noi, ma io, che alla trans ci tengo, ho ricordato che in fin dei
conti ci fa risparmiare i soldi della baby-sitter ed è una persona che
conosciamo. La massaggiatrice mi ha dato ragione, e la trans, una volta rimasti
soli, mi ha dimostrato la sua riconoscenza innanzitutto riempendomi di baci, e
poi, come sempre, proseguendo in un altro modo. Quando mi sono svegliato era
ancora stesa, addormentata, sopra la mia schiena. Bè, adesso sono al lavoro e
sono lontano da lei … ma non dalle attenzioni della capoufficio racchia … Le
interviste impossibilitate Anche
stavolta propongo le mie immaginifiche interviste ad un personaggio dei
fumosetti; oggi abbiamo Braccio di Stagno. Allora, quando ti ha inventato Pax
Semper? “Non so chi
sia, mai sentito”. Sacrilegio! “Il mio
creatore, E.C. Segar, è morto giovane nel 1938, lasciando un vuoto sia nella
sua famiglia che nella serie. Nessuno è più stato capace di fare come lui, e
questo è perché non mangiavano spinaci!”. Allora,
veniamo al dunque: tu sei un marinaio o un avventuriero? “Sono una
persona che tiene ai suoi amici, e li accompagna come marinaio, come capitano
di nave, come fornitore di spinaci, come dittatore … ho fatto e conosciuto di
tutto, facendo finta di perderci dei soldi, ma dietro le quinte mi arrivavano
un sacco di quattrini, grazie ai quali potevo spassarmela con le ragazze”. Ma come! Non
sei fidanzato con Olivezia? “Ma l’hai
vista? Quella mi si è appiccicata dopo che il vecchio fidanzato ha fallito l’avanzamento
di carriera. Non solo: vado più d’accordo con suo fratello, uno dei pochi che
mi capisce, infatti non mi fa più prestiti. Caro Braccio
di Stagno, perché non ti metti una benda sull’occhio destro? “Quelle le
mettevano i pirati, sapeste quanti ne ho fatti fuori. Se mi mettessi una benda
sull’occhio io, non vorrei essere scambiato per un pirata ed essere fatto fuori
a mia volta”. Da Bluticus? “Quello era
uno scalcagnato qualunque che ha fatto fortuna col cinema, si faceva pure sostituire
dal gemello Strabruttus nelle scene più pericolose”. E del tuo
migliore amico, a parte il fratello della tua fidanzata, ossia Poldark, che mi
dici? “Passi
davanti a casa sua, sentirà profumo di hamburger, polpette, salsicce, cipolla,
c’è pure la lattuga, finanche del pesce, spinaci quasi mai, villico! Compra
tutta la roba in scadenza a prezzo scontato dai vari negozi”. Bene, così
evita gli sprechi. “Bene mica
tanto, così non lo posso fare io perché ha preso già tutto lui. E fa solo l’arbitro
di pugilato, ha arbitrato anche miei incontri, gli dovevo offrire un hamburger
dopo l’incontro se no col mio avversario a terra avrebbe contato fino a tremilanovecentodue”. Caro Braccio di Stagno, perché mangi proprio gli spinaci?
Forse perché hai perso i denti? Sta aprendo una lattina, non c’è bisogno che mi
fai vedere … no, i pugni no, devo mandarlo giù, apro la botola … CLIC SVUM
AAAAAAH TUMP Ecco, anche
stavolta, sono andato giù io, comunque sono lontano da quello lì, ma non
abbastanza, pistaaaa! Chissà che risate si farebbe la vecchia acida del secondo
piano … Mo’ torno a visita’ le corsie ospedaliere nea
speranza de retrova’ er istruttore de scola guida temporaneamente sordo e orbo dopo
che gli ho fatto da portascalogna e porta rogna. Nobel obligatorius para mi! Conte TFracchia Troppi galli e galline in tavola, ‘nvece d’a
dieta provate la carne bovina, suina ed equina quarche giorno. |
Doremitilla
… mi dice ti meno! |
Cari lettori a sbafo e non di Aran Cors,
dalla categoria rondam ecco un numero da tralasciare nei mercatini sotto casa e
sotto tastiera. Impolverato dal 2006, il quattrocentoquarantasei volte
ricompratelo vede l’esordio di un apprimario riconcorrente
nel nuovo Corso Da Vinci: la procace conto d’oro Doremitilla Carezzagatti. Un titolo curiosone Perché questa articolessa ha per titolo: Doremitilla
… mi dice ti meno? Non è casuarità ma una cosa che mi è capitata qualche
tempo fa: mi trovavo in quel bel posto dove incontravo Aran, Manu
e tutto il J.L.S., e me la spassavo spesso con le ragazze: Manuelle,
Margarinot, la Signorina Infoia, ossia la donna delle pulizie che
faceva infoiare quel riccone … poi c’era una che mi diceva di essere la nonna
di Peppa Giosafat, ma ci stavo assieme volentieri, ci sapeva
fare, quel che succedeva al riccone con la signorina Infoia succedeva a me con
questa qui. E ci guadagnai visto che poi mi presentò sua figlia, la
madre di Peppa Giosafat, non bellissima neanche lei ma anche questa ci sapeva
fare. Da questa arrivai alla sua amica, la signorina Tessie, figlia
della vecchia padrona di casa di Aran, ed anche con questa stavo volentieri (la
madre invece la lasciai perdere perché non si faceva la barba), e da lì ad una
cugina dell’Ascesside, piuttosto somigliante al membro del J.L.S., alla
sorella del Generale Raw, anche lei con la cresta e la benda
sull’occhio, insomma dopo tutte queste belle donne volevo conquistare anche il
cuore di Doremitilla, e mi presentai a lei raccontandole tutto e
dicendole che con lei volevo concludere questo cammino nella bellezza. Una soprassalto italiana Pax Semper omaggia il noto
Belpaese Galbani con una soprassalto bionda dall’innegabile fascismo. Doremitilla
Carezzagatti ha almeno tre caratteristiche peculiari: il talento
canarinoro, il carinzia fisico e lo smodato appetito erotico tranne che per me,
uffa! Questo coccodocktail di elecommenti identifica il nuovo
personaggio della saga arancorsiana come poco interessante ed inadatto a
numerosi spuntini. È la prima volta che compare svestita e l’inizio di una frequentazione
costateebraciole, no, come si dice, costantinante e, ah ah ah, ah ah
ah, al gas esilarante, ah ah ah, sulle pagine di Aran,
continuamente trascinato in camera da letto dalla cantante con la scusa di
mostrargli la collezione di trofei canori. Io tremo in poche righe Tremo perché finalmente posso dichiarare
il mio amore per Doremitilla, anche se prima ne parlavo male, per
mascherare; anche se ancora non mi si è concessa, Manuelle ha detto che non è
gelosa, forse riuscirò a sposare entrambe. Aran e Manu si
concedono ai rispettivi amanti squattrinati durante una vacanza su un’isola
lontana dal vaccaos quotidiano e settimanale. Il contrabbassatore del villaggio
turistico disorganizza una serata di maleficenza sfruttando le tasche di
turisti facoltosi, tra cui Aran e Manu che però stanno già sovvenzionando i
rispettivi amanti. Il clown della serata è l’esibizione della soprassalto
Carezzagatti, la quale però ha messo gli occhi – e pure le mani – su Aran.
Le scaramacai tra Manuelle e Doremitilla, impanate a
contendersi il biondo protoagonista, sono deprimentissime. C’è anche la
presenza nascosta di CIP e FMI, che contribuiscono a districare una trama
improntitudinata al marrone e all’abigeato, e un mistero fasullo. Ma quanti anni ho? Questione semplificata l’età dei personaggi
a fumosetti. Io ho una età segreta all’anagrafe, tredici anni o meno
nella testa ed almeno 30-35 anni di matrimonio se la trans riesce a sposarmi; i
personaggi dei fumosetti invece vivono in un sortilegio di limbo rock che
consente a loro ed ai loro nemici di non invecchiare giammai e, se
capitasse, di avere una vecchiaia molto rilassata e rilassativa rispetto
alla vita reale. È una scelta per mantenere sempre fresca e analcolica e
dissetante e interessante una testata. Raramente, come accade nel caso di Mettiamoci
all’opera, si rivelano gli anni di un pensionatonista, se no si scoprirebbe
che nei fumetti è tutto fatto coi piedi pur di mantenere la stessa formula che
faceva vendere. Qui Manuelle dichiara ad uno stupefatto Aran che Doremitilla
ha: “trentatré anni in fila per sei con resto di due, e ti ha messo le mani
sul didietro, ma ti ho visto, prima, quando hai ricambiato baciandole una
ciocca di capelli!“ Sono circa una sessantina D’altro canto, se Manuelle rivela ciò che
le donne dicono spesso – e hanno piacere a dire -, e direttamente, cioè che
vogliono vedere tanta moneta, gli spioni in incognito che tengono di malocchio
la situazione, attribuiscono ad Aran e Manu una sessantina
d’anni. Ai tempi d’argento del gruppo J.L.S., al biondo Aran Cors è
attribuita un’età contorno ai centoventicinque anni. La teoria del tempo
sprecato è confermata dal transcorrere con la trans, no, dal decorrere
di appena cinquantacinque anni, tra un belle epoque ed una brutte
epoque. La continua involuzione di Persianush Se la trama è stolida e virologa
tra l’umorismo spento e il nero sbiadito, nota di comprensione
va assolutamente rischiavata ai disegni di Dariush Persianush.
Dopo sedici lettere, em, numeri, un interminabile
rodaggio, Manuelle raggiunge un aspetto grafico dissolidato. Il
caricaturale, che magrolina col viso affilato ci stava bene, cede lievitamente
il passo dell’oca allo stile più realistifotografico e la parigina sbrindisi
qui un fasciame davvero incanorevole, perché lo stile voluto dall’hoggboss deve
essere il meno possibile riconducibile ad un fumetto umoristico e più
adatto semmai ad una imitazione di telefilm polizieschi, infatti i personaggi
sono tutti seriosi, e questo ha portato ad una involuzione per
Persianush, che non può certo pensare a sperimentazioni e variazioni sul
tema come si sarà immaginato prima di iniziare questo lavoro –, ebbene, se
Manuelle ti incanta Doremitilla… ti dice ti meno -. Coccordano con me i
miei vecchi compagni di scuola: la mercenaria notturna con i pidocchi,
il motociclista mezzo rotto ed il consigliere comunale trombato.
Quest’ultimo, generosamente, ci ha offerto ieri un gran pranzo con cipolle,
bruschette e tanti fagioli, dopodiché, nel tardo pomeriggio, ho strombazzato
peti per tutto il cortile del mio condominio, con la vecchia acida del
secondo piano che si è messa a strillare dal balcone, e mi ha pure lanciato
contro una vecchia spugna tutta lercia. Kriss, Sartinik et criminilia Nello spazio predazionale, Pax Semper è
troppo ottimista circa il rilancio di uno dei suoi impersonaggi a lui più
graditi ma assai sfortunati: Krisskross. Non rinuncia purtroppo anche ad
una nuova disavventura per l’altrettanto poco interessante Beverly
Hillberries nelle Pax Graphitic Ignovel: negli anni questo tipo di
proposta editoriale dal nome pomposo e dal contenuto abitudinario è venuta
meno, è svenuta, e non si è ancora ripresa. Giudizio per Aran Cors Mettiamoci all’opera Codesto numero #446 vale sicuramente un
posto di disonore nella vostra biblioteca arancorsiana. È reperibile
a prezzi irragionevoli se lo prendete dall’editore, ma grazie
alle tirature dell’epoca, più alte delle attuali perché le storie
sconclusionate di adesso stanno affossando la testata, da qualche parte lo
trovate a prezzi umani. Leggetelo, io arieggio l’ambiente dopo aver
provato ad usare la spugna tutta lercia, puà, l’ho già buttata …
Una amica
lampa(di)nante Non
capisco dove la mia amica trans, con quel corpicino esile, trovi tutte quelle
energie; dopo ogni incontro con lei mi sento come una lampadina fulminata.
Abbiamo pure dovuto mettere dei pannelli in camera da letto per insonorizzare
le pareti. Addirittura in certi miei incontri con la mia amica massaggiatrice,
arriva pure lei a sorpresa, e sfoga le sue energie su entrambi, si può dire che
rimaniamo entrambi folgorati. Speriamo che non dia la scossa … bè, una certa
scossa me la dà … ha finito di scrivere il suo Kamasutra, e dopo aver fatto
tutte le prove con me voleva sposarmi, io glie l’ho spiegato che non si poteva
… Le interviste impossibilitate Seconda intervista ad un personaggio dei fumetti,
quest’oggi tocca a Toporino. Allora, quando ti ha inventato Pax Semper? “Pax Semper è nato diversi anni dopo di me,
infatti è stato un mio fedele lettore, ha imparato diverse cose da me, poi ha
preferito certi romanzacci …”. Per il tuo nome ti sei ispirato a Topolinho, il
personaggio di Giorgio Faletti? “Giorgio Faletti era molto simpatico, questa
intervista invece no; questo nome me l’hanno dato qui in Italia, ci sono stati
diversi nomi come questo, infatti certe volte i postini si sbagliano e mi
mandano la posta di Trottolino, o Soldino, o Provolino”. Sei diventato presto investigatore, agli ordini
del Commissario Bassetthound … “Non ‘agli ordini’, sono un collaboratore
sottopagato, infatti me la passo male, e nei giorni senza indagini non ho altro
da fare che bighellonare per la città assieme al mio amico Pippius, altro
sfaccendato”. Ma hai anche una fidanzata tanto simile a te,
Rinni … “Se continuerà a prendermi a mattarellate non
sarò più tanto simile”. Hai ancora i pantaloncini rossi con i bottoni
gialli? “Ma erano vecchi di decenni, li ho dovuti buttar
via, manco mi venivano più, ho dovuto ricorrere al crowdfunding per farmene
fare un paio nuovi su misura, che mi vogliono tutti così”. Tra i tuoi nemici più pericolosi c’è Caffelatte
Macchiato, il ladro coperto da un lenzuolo … “Ah si, cercava di farmi fuori ma armeggiando con
della ferraglia arrugginita si è ferito ed ha preso il tetano, alla fine è
morto lui e non io”. Ma io l’ho visto anche in storie recenti. “Tutto coperto da un lenzuolo non si nota molto
la differenza tra l’originale e gli imitatori”. Prendi qualcosa dai guadagni dei parchi-giochi a
tuo nome? “Si, mi danno dei biglietti-omaggio per gli
stessi parchi, così posso portarci le mie amanti, streghette, spie russe, di
nascosto da Rinni”. Caro Toporino, con quelle orecchie a disco che ti
ritrovi potresti farci mettere dei pannelli solari collegati ad una batteria,
ci avevi mai pensato? Ah, avevi un telefono cellulare, chi stai chiamando? “Pronto Ortazio, dovresti venire qui a dare una
lezione ad un tizio”. Maledizione, quel cavallo pesta come un mulo,
devo espellere Toporino, schiaccio il pulsante della botola … CLIC SVUM AAAAAAH TUMP Accidenti, al solito, sono caduto giù io, ed
adesso sono all’esterno dell’edificio … vedo laggiù Ortazio che arriva al
galoppo … PIIIIISTAAAAAAAAAAAAAAA! Spe, Spi et Opus Proclama, dateme valsente! Conte Tfracchia Chi vole sfuggì alla fidanzata trans s’ha da fa’
frate.
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Aran Cors
#645 – Una donna che
è una vera Calamità |
Cari lettori
a sbafo e non di Aran Cors, eccoci alla seconda stentata
uscita della
nuova annosa di Aran! Hare Krisna! Hare Krisna! Le scoppiettanti
attimosfere
della meranovigliosa coppia Aran e Manu sono tornate a
spolverare alla
grande quel che trovano in tavola o al ristorante! Burp (l’ho fatto
anche io
….)! Il nostro fumosetto preferito proseguirà per questa collaudata e
redditizia strada? Grandi
aggiustamenti col Bostik Sino al
telegrafato disastro aereo che ha privato Aran
dell’inaffidabile e contraprendente
mogliettina Manuelle per diversi numeri, il biondo ex agente
sottopagato
sottotitolare della parure, della collina, come si dice, della collana
è un
pochino messo in luce dalle generose doti della sua dolce
coinquilina, se
no la serie avrebbe già chiuso per licenziamento dei “ghost” (quelli
buoni) del
titolare. Ora, Manu appare meno ineffabile e molto più bona…
e Aran,
diventato molto più addormentato ed inefficiente, rispetto al
passato,
adesso sembra una specie di poliziotto da cinema, ma sempre
addormentato. Come
se la mancanza della malasorte e il relativo colore fossero stati una
sorta di reagente
chininico capace di aumentare la qualità delle storie del
Gruppo J.L.S.,
oggi dimenticato in favore di tentativi di storie da telefilm. Un Aran
tanto deficiente non ci mancava. È il nuovo percorso scelto a caso per
lui da
un Pax Semper a corto di idee? Chi era
Calamosity Jane Richiamata
dall’omogeneizzimia del titolo di scopertina, la Calamosity Jane
aboriginale
è considerata la prima vera pistola nella storia del Far West,
più
pistola di me. Il vero nome è Marthens Jane Canariny-Bark, per
il
soprannome Calamosity esistono alcune stuzzicanti leggerende.
Si narra
che lo abbia ricevuto per il suo fare molto brutto che
caratterizzava
il suo rapporto con gli uomini, che io non capisco perché dovesse
fare
così, io con la massaggiatrice
risolvo subito le cose, basta dire “si”, mentre con la trans
vado d’amore
e d’accordo, anche se lì non si tratta propriamente di rapporti con
le
donne; secondo altre ipotecosi lo avrebbe invece ricevuto dopo un viaggio
in
Africa, dove un uomo sceso da una liana la aveva rapita dicendole
“Io Tarzan,
tu Jane”, cercando di farne la sua sposa, ma lei gli aveva ficcato in
bocca un
ferro di cavallo ed una calamita, che avevano la stessa forma per cui
erano
attaccati e coincidenti e facevano massa doppia, manco riusciva a
staccarli, e
poi era scappata. Calamosity Jane ama ubriacarsi, mangiare
carne di
cavallo, collezionare i ferri del cavallo, sperare in nuovi guadagni e
vestirsi
da uomo per uscire dall’albergo senza pagare il conto. Diventò una falsa
ed
impropria rificolona del mastice Far West. Io tremo in
poche parole Tremo a
vedere Manuelle infortunata. Da vetusto conoscitore di calcio e
fedelissimo
tifoso interista, Pax Semper è dissapevole che una prolunga
elettrica
assenza dal pentagono di gioco consiglia di rimettere nel campo, em,
scusate, in
campo il giocatore con estrema cauzione, dopo uno sragionato
allenamento
per riattaccare con i normali ritmi magonistici: è quanto accade alla
mia parigina
preferita, Manuelle, che in rimessa con l’auto dovrebbe
rientrare subito alla sede della “squadra due
snob”, lo fa, poi esce con Aran ma ha un incidente stradale, e finisce
in
ospedale dove paga per della pasta scotta, mentre l’automobile è
costretta
ad un forzato ritorno ai box, quello dell’officina, insomma,
tutta ‘sta
pappardella per dire che Pax Semper liquida Manuelle, per una storia,
in
maniera un
tantino sbrigativa, così come aveva fatto per la conclusione della saga
della
sua scomparsa. L’ombra di
Kriskross Vagamente
d’aspetto, osservando alcuni tratti somarici, meno soggetta a sbalzi
d’umore,
la nuova deprimente entrata Calamosity ricorda molto da lontano
uno
dei più grandi fallimentari amori di Pax Semper nati dalla
stessa stilografica
fregata alla Bonomelli dell’hoggboss: Kriskross. I
consupposte
sono differenti, il condisegno pure, ma la difficoltà nel non far
continuo utilizzo
delle armi da fuoco e la grande attività nelle
situazioni a
rischio – oltre alla ennesima dichiarata natura omosessuale
pro-voyeurismo – condonano alla bionda andrologina connotati da
caratterista
molto vicini a quelli sfortunati della serie dell’ex agente I.N.P.S.
che non
decollò mai venendo proposta e riproposta più volte riuscendo nel
doppio scopo
di non rimpiazzare Aran Cors, che a Pax Semper sarebbe piaciuto, e
riuscire a
proporre in edicola un fumetto brutto per una quantità di numeri
che per una
roba simile non si era mai vista. Sarà interessante notare i
prossimi
sviluppi, visto che nella storia, oltre all’assenza di umorismo, c’è un
nudo
femminile un po’ più ardito del solito, una moretta con una gran
chioma, nuova
tappa della progressiva trasformazione
di una testata che Pax Semper
non ha
inventato, scritto solo in parte e che detesta, e sarà interessante una
possibile interazione tra Calamosity e Manuelle,
dal recente passato palesemente ambiguo anche
per quanto
riguarda le tendenze
sessuali, slurp! La frase del
mase, la frese del mese, uffa! “Calamosity
m’ha detto chiarissimamente che le piacciono le donne, m’è apparsa in
sogno
stanotte con un paio di concubine svestite che le facevano le fusa come
i
gatti” … dice un
sollevato Aran resosi conto che per via delle preferenze
erotiche
della sua
occasionale particolater non rischia una nuova assatanata come Doremitilla. Pax Fert! Chi mi
fotocopierà,
o ancora meglio scansionerà così non pago nulla, quel numero riceverà
in regalo
uno dei nostri fondi di magazzino a sua scelta. Nelle due
paginucce
del Pax Fert! di questo mese, l’hoggboss chiede
disperatamente aiuto ai lettori, di solito frustati, nel cercare una
copia di
TRIBUNALE ILLUSTRATO N. 1040 del 2 ottobre 1966, allo scopo di consultare
un articolo critico sui numerosi processi causati dai suoi fumetti neri
d’epoca Kriminalik e Sartinik. In cambio del servizio, Pax
Semper
offre in regalo un invenduto giallastro e maleodorante.
Occasione
davvero da non perdere, se qualcuno possiede il periodico in questione
si
faccia avanti, io accetterei ma quel periodico non ce l’ho, ho giusto
Playboy …. Il mese
prossimo
sventuro … La
carrubenza
di una manomorta alternativa al buon Dariush Persianush, per la
parte
grafitica, resa necessaria per le questioni di pura sopravvivenza degli
altri
disegnatori attuali e passati che devono cercarsi qualcosa di meglio
retribuito,
la attuale assenza di un candidato da mandare allo sbaraglio
nel
ricoprire il ruolo di secondo o terzo portiere, em, disegnatore di una
testata
sempre meno rinomata hanno costretto i vertici (una persona) di Aran
Cors
a ri-ricorrere ad una … ennesima ristampa. Si tratta
addirittura
di un numero-doppiobrodo, uscito prima dell’avvento di Manuelle,
perché la bella parigina stranamente non è presente sin dal n.1 ma da
molto
dopo, chissà perché. Ririproposta
stucchevolente, numero doppio-brodo al prezzo del singolo ellepi, em,
albo Spera che
non
ti passa L’ hoggboss
è un vero e proprio disistimatore del vecchio Far West. Più
volte cita,
nel suo messaggio alla nazione, la sua passata passione per il fumetto Tesk.
Non va dimenticato che il primissimo parto della sua vecchia casa
editrice è
stato Maschera Ocra, scritto e disegnato da Paolo
Pifferaio e
firmato da Pax Semper, un avvocato di giorno che non disdegna le belle
di
notte, ricordandosi però che il contratto con l’editore gli impone di
mascherarsi per fare un po' di azione a colpi di pistola. Se sull’Aran
di
questo mese c’è un chiaro omaggio floreale consegnato “fuori
scena” a Calamosity
Jane, nel Pax Fert! apparso su In the Navyyyyy,
Pax
Semper cita anche El Montana. Durato trentacinque
deboli numeri, il primo procriminale del western all’italiana
si avvale
della fattiva creazione
grafica di Paolo Pifferaio, stretto collaboratore dell’hoggboss
anche per Maschera Ocra e lo stesso Aran Cors. Guardanti e
guardoni La
sera, messo a letto il bambino, ci siamo messi a
guardare tutti assieme la televisione io, la trans e la massaggiatrice;
certo,
è un po' difficile riuscire a guardare la televisione in compagnia di due
assatanate, però, l’altra sera, sono riuscito a guardare non solo
il
televisore, ma la finestra, ed ho colto un luccichìo in una
finestra
dall’altra parte della strada. D’ora in poi la sera teniamo la finestra
chiusa,
perché non vorrei che nel palazzo di fronte facessero quello che
facevo io
quando abitavo ad un altro indirizzo: a determinati orari mi mettevo
col
binocolo davanti alla finestra, e spiavo le grazie delle signore,
spiavo pure i
gatti, qualche foto sono pure riuscito a farla, soprattutto dei gatti,
fotografando le lenti del binocolo. Quanto mi sarebbe piaciuto
conoscere quelle
signore, invece l’ultima volta prima di trasferirmi beccai una vecchia
incartapecorita, tanto che rimasi paralizzato col binocolo in
mano,
dall’accidente che mi ero preso; quando ripresi a muovermi per poggiare
il
binocolo ed andare a ripettinarmi, che avevo pure i capelli dritti, era
già
l’alba. Le
interviste impossibilitate Lasciamo
perdere gli animali, da oggi propongo mie interviste immaginifiche ai
personaggi dei fumetti; oggi abbiamo in studio Phantomask, l’Uomo
Mascherinato; allora,
quando ti ha inventato Pax Semper? “Pax Semper
è nato tre anni dopo, avrei fatto prima ad inventare io lui. Il mio
creatore si
chiamava Lee Falk”. Ah si, molto
bravo, in seguito si è fatto chiamare Stan Lee … “Mi avevano
avvertito che qui c’era qualcosa che non andava, allora, si tratta di
due
persone diverse, ed il primo è quello che mi ha portato avanti sino al
1999
assieme ai disegnatori”. Allora,
veniamo al dunque: tu vivi in una grotta ed hai un sacco di maggiordomi
pigmei. “Quelli sono
alleati, non maggiordomi, non cominciamo col razzismo”. Assolutamente
nessun razzismo, al mondo siamo tutti uguali tranne quelli che non
elogiano Pax
Semper; il tuo scopo è combattere il crimine a causa di un giuramento
fatto ad
un tuo antenato … “Fatto DA un
mio antenato, se fosse vissuto tanto da arrivare a parlarmi avrebbe
avuto
qualche centinaio d’anni. No, c’è stato un capostipite con tanti
successori,
certe volte i fratelli si disputavano il ruolo …”. Ah, ciascuno
voleva essere l’eroe … “No, al
contrario, ciascuno voleva lasciare le seccature al fratello ed andare
a fare
fortuna nel continente”. Le tue
imprese non si contano, in particolare c’è stata la storia contro le
piratesse
aeree … “Ah si,
quella è stata un po' esagerata dalla stampa, in realtà è bastato
mettere un po'
di zucchero nel serbatoio dell’aereo della Baronessa …”. Allora anche
la storia d’amore con Sala Bolognese non era vera! “No, quella
era vera, purtroppo, è stata una gran fatica nasconderla a Dianola,
ancora oggi
se mi allontano un po' da lei arriva Sala col pandoro, li tiene nel
congelatore
apposta. Sala mi ha fatto conoscere una sensazione che non avevo
provato prima:
essere prosciugato di energie”. Non è
scomodo girare sempre con la maschera? “Al
contrario dovrebbero mascherarsi anche certe brutte facce”. Caro
Phantomask, nel mondo la tua tuta è stata colorata in vari modi, non
potresti adottare
una tuta bianca a pallini neri che vada bene per tutto il mondo? Tanto
quanti
Phantomask ci sono stati sino ad ora? 101? BANG BANG
BANG Presto, devo
mandarlo nella botola, premo il bottone … CLIC SVUM
AAAAAAH TUMP Ecco, di
nuovo, sono andato giù io, comunque sono lontano da quello lì, ma non
abbastanza,
pista! A saperlo lo avrei mandato dalla vecchia acida del secondo piano… Mo’ me sparo
du’ spaghetti alla chitarra sonati ad orecchio da
Pordo er magnhamburger, poi me
li alungo cor vino versato dar tubo de scarico der vespasiano. Nobel
obligatorius
para mi! Conte
Tfracchia Nun se
buggera er dune-buggy. |
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