Aran Cors 648 – Prima uno, poi l’altro!

Cari lettori a sbafo e non di Aran Cors, troviamo questa mensilità in edicola il quinto numero della nuova annosità di Aran! La coppia rivestigativa della J.L.S. viene arruolata in qualità di polli da batteria? E che cosa potrà mai accadere al trespolo di Crotoneo e al mattone che gli ha lanciato contro il topo Ignazio?

Rob e il caso semolino

Questo titolo rimanda ad un brutto periodo? Per forza: è la prima saga di Aran Cors, quando l’hoggboss, senza più i testi di Roberto Navarrano, dovette scriversi gli albi da sè. È deimboscato dagli anni ottanta – dal 1985 per chi fa finta di dimenticare – quando, per devitalizzare Aran Cors, Pax Semper decide di oscenare la falsa dipartita del Numero Uno e Mezzo e di smobilitare, mediante testamento dell’esoso estinto, il gruppo J.L.S., cosa che ha sempre desiderato fare, infatti l’ha rifatta in tempi più recenti.
La temporalesca strada percorsa da Rob Crock è proprio quella nel covo delkla polizia, con storielle come Facciamo da sbirri e Rob, il caso semolino è tuo! La copertina di questo Aran seicentoquarantotto volte ricompratelo sembra riecheggiare quella saga confusionaria che, all’epoca, evitò la chiusura della testata e della neonata casa editrice.
Sarà un caso analogico?

Voir e puliziesco

Una buona porzione delle lasagne degustate dall’hoggboss al “Ristorante Cracracra” ha ispirato la carriera fumosistica ed extra fumosistica – se pensiamo ai vari romangialli su Riccardo Squinzia poco corrispondente al detective – di Pax Semper , corriera che ruota, em no, carriera che ruota, ma anche la corriera ha la ruote, attorno alle trame poliziottesche e pulesche: da Raniel, poliziotto con casuario; a Kriminalik, il ristampato fuorilegge per antoniomangia; sino alla più recente Kriskross, ex agente C.E.I. profondamente armata dall’hoggboss. Aran e Manu, titolari dell’agenzia rivestigativa ospitata nella fu base fiorata del gruppo J.L.S., indossano la divisa della pula ma bazzicano ancora quei ristoranti di lusso tanto cari al loro scrittore, che consolida l’abitudine di mangiare lasagne mentre batte sulla tastiera.

Io tremo in poche parole

Tremo a dover riempir righe con una trama inconsistente. Questo albo ripropone in totocalcio i protoagonisti della collana: oltre ai dissolidati titolari di testata Aran e Manu – del nuovo corso ormai entrato in pianta concimata nelle dinamitiche del fumosetto – abbiamo il gruppo J.L.S. al gran completo da notte, seppur con la defe(…)zione del conte Onions impegnato in conteggi di denaro con la mezza manica.
Per l’occasione, il tenente Frolland del Coro dell’Antoniano o non ricordo dove ingaggia i coniugi Cors per una vigilanza crollalanza di polizia – e i due piccioncini stanno davvero molto bene in uniforme, e pure senza, wow – del mummiegizificato boss Rompitasche, ricoverato in un ospedale con una infermiera racchia, che la mia capoufficio è pure racchia ma non è una balena come questa, e per fortuna se no mi schiaccerebbe nel letto. A dar pan pepato ad Aran e Manu ci pensano gli ex colleghi del J.L.S., anche se chi scrive non sa bene come usarli e se ne disfa rapidamente.
C’è anche una noiosa scena che ricalca la presentazione della scalcagnata compagnia di agenti sottopagati al generale Raw, nel lontano e divertentissimo numero trentasette volte ricompratelo: Il colonnello Lapisazzurri.

La frase del mase, la frese del mese, uffa!

«Beh però ci vengono le taglie della divisa!»
«Vero, speriamo vengano anche quelle della divisa da carcerato!»

…dice Aran alla sua coinquilina e convivente Manuelle.

Pax Fert!

Chi non beve con me peste lo colga! E bevendo mi piacerebbe vedere l’Ambrosiana Football Club vincere la Coppa Giovanni Giolitti battendo in finale il Madrid Club de Fútbol. Come dite? Sono rimasto un po' indietro?
(Pax Semper – da Pax Fert!)

Nelle paginucce del Pax Fert! di questo mese, l’ hoggboss ricorda il recentemente defunto Maestro e compositore di colonne sonore Burt Baccant. In riferinaso a ciò, complice il mio brutto stile e le temporalistiche di stampa mal aggiornate nel mensile, Pax Semper – ma conoscendolo era ben consapevole del contrario, ma che sto scrivendo non mi capisco da solo, – si procorta ad oltranza le aspettative di pensione: la finale è con il Manciuria City.
Il resto della rubrica non lo riporto perché non voglio finire in Tribunale (non l’ha fatto neanche Marco “Doc Coc” Oggi), sono matto non scemo.

Il mese prossimo sventuro

Il loro Dariush Persianush dovrebbe prendersi un decennio di pausa per ricaricare le batterie dopo tutto il lavoro per l’hoggboss, in vista del grande fraguardo previsto per fine luglio: la saysaysaycentocinquantesima uscita mensile di Aran Cors!

Che sarà mai questo effimero signore?
ARAN CORS 649
IL SIGNOR INPUT
Se non volete saperne di più, andate lo stesso dal vostro edicolante di fiducia, sganciategli i 5 eurini e ritirate la vostra brutta copia con segni di legacci perché il vester semper vester PAX SEMPER non si sbottona se non di fronte a Karkadhea.

(Predazionale – da Aran Cors #648)

Il pessimo poliziesco

A chi va la canna del primo poliziesco a fumetti visto in Italia? Se dobbiamo purtroppamente ignorare coprotagonisti del calibro di Malthon, commissario di Scotlan (si, ho scordato la “d”) Yard in Kriminalik beffato sin dalla metà degli anni sessanta, probobabilmente il primo titolare col distintivo per un albo italiano è il Commissario Pescespada, pubblicato su Il Nottalino a partire dal 1970.
Raniel, prodotto del nostro Pax Semper – con i disegni di Franco Veronerola, Carlo Ambrosiaebiscottini, Piercarlo Maccheroni – che può fregarsene a pieno titolo del genere poliziottesco, vede la luce soltanto quando fa la comparsa nel film dei Blues Brothers, per il resto lo mpubblicano a partire dal maggio del 1975, con una camminata editoriale di non più di trenta numeri: un riscontro di pubblico ben lontano dai fasti anni sessanta poco positivo per chi dice di avere inaugurato il divismo nel mondo del fumetto, e al giorno d’oggi ricordato da pochi e specialmente dai lettori duri e puri dell’hoggboss.

La trans a tutto campo

La mia amica massaggiatrice è di nuovo incinta, ma stavolta il padre non dovrei essere io ma la mia amica trans, come detto da lei stessa; aveva detto che lo avrebbe fatto e lo ha fatto, mi sa comunque che ci sarà una nuova prova del DNA. La massaggiatrice ha ammonito me e la trans dicendo che più di due bambini non può badare.

Le interviste impossibilitate

Anche stavolta propongo le mie immaginifiche interviste ad un personaggio dei fumosetti; oggi abbiamo Randy Tapp. Allora, quando ti ha inventato Pax Semper?

“Hic! Qui siamo Oltremanica, le vostre avventure non ci toccano”.

Allora non sei una creazione del sommo …

“No, sono opera di Reg Smythe, e non mi parli dell’Ammazzaragni, hic, era un autore molto bravo, pensi che per ogni striscia impegnava solo mezz’ora”.

Certi autori recenti in mezz’ora ci fanno un intero albo e fanno pure un sacco di soldi; senti Randy, come sta tua moglie?

“Chi? Ah si, quella che puliva i pavimenti con la spazzola … le altre i pavimenti li sporcano con gli stivali, hic, dunque, Flossie, si, mi ha preparato pranzo e cena, mi ha lavato i piatti, mi ha dato una sterlina, mi ha portato fuori la spazzatura, mi ha cambiato i canali del televisore, direi che sta bene”.

Povera Flos, non riesce nemmeno a pagare l’affitto …

“Non posso chiedere soldi alle mie fidanzate, anzi sono loro che chiedono di spendere a me. Mi spiace per il padrone di casa, hic, ma le mie fidanzate sono una cosa più importante dell’affitto”.

Tu allevi anche piccioni …

“Avevo provato coi granchi e se ci penso mi fanno ancora male le mani dalle tenagliate che m’han dato; i piccioni le tenaglie non le sanno manco reggere con le zampe”.

Senti Randy, non sei un po' troppo violento quando giochi al calcio?

“Ma se sono tenerissimo, nessuno si lamenta mai … anche perché hanno già recitato delle preghiere ad inizio partita”.

Oltretutto passi il tuo tempo o steso sul divano o a bere al bar. Un qualcosa di produttivo ci vorrebbe.

“Ho provato a produrre birra, hic, ma dopo averla fatta provare per prima a Flo lei è stata una settimana in ospedale ed è toccato a me fare tutti i lavori di casa. Mai più!”.

Caro Randy, forse stando un po' di tempo da tua suocera, qualche mese almeno, riusciresti a correggere certi vizi … si è tirato su le maniche, accidenti, premo il pulsante della botola e mi eclisso.

CLIC SVUM AAAAAAAAAAAAH TUMP

Ma guarda, sono ancora qui, ed ho invece sbattuto fuori lui, bene, questa volta ha funzionato … ma dov’è finita la mia birra! Guardiamo alla finestra … ah si, ce l’ha Randy Tapp, l’avrà afferrata cadendo, ed adesso si allontana bevendosela …

Mo’ vado a trovà li vecchi colleghi de lavaggio piatti pe’ famme ricordà, che prima de finì en gabbia la sapevo a memoria, a’ ricetta de li spaghetti alla carbonara.

 

Nobel obligatorius para mi!

Conte Tfracchia

Su la cucina mia nun ce se sputa, annate ar ristorante zozzoni!.
(Conte Tfracchia)

 

Auguri Aran Cors e… sono 54+1!

Cari lettori a sbafo e non di Aran Cors, questo è un appuntamento perso per il nostro Aran! Si celeberrima in codesto 2023 il compleanno di Aran Cors: il fumetto acquisito da Pax Semper compie i 54 anni di presenza stentata in edicola!

Cinquanta…quattro gatti in fila per sei con resto di due

Il prezzemoloso Trecciotto – non una marca di vino adulterato come quello del supermercato sotto casa mia ma il nome del cugino della mia capoufficio racchia che ogni tanto incontro – stamattina mi ha ricordato che nel mese di maggio del 1969 viene cocreato uno dei balanzonardi del fumetto italiano di più autori: il lorum semper lorum Aran Cors!

Special giacché

Nel 2022 abbiamo festeggiato Aran Cors per i suoi cinquatatré anni, ecco, ho scordato una lettera nello scrivere il numero, la prossima volta dimenticherò un numero nello scrivere una lettera. Il 2023 è un anno ancora più… commercial! Non soltanto per uno sballeditivo cinquantaquattresimo anno, ma anche per la coccomitanza, nella mensilità di luglio, con l’uscita in edicola numero seicentocinquanta (650, seicentocinquantaaaa ….): traguardo per pochi ma non in buono stato, in questo caso.
Ricapitoledinastyiamo lungamente quanto è accaduto persino in questi ultimi giorni…

1966 con Amintore Fanfani

Nell’estate del 1966, il mitico Pax Semper inizia la prima delle numerose stesure di Aran Cors, ma si accorge di essere capace di fare solo i “neri” e comincia a cercare un coautore fantasma senza passare per il cimitero. Il creatore di Kriminalik e Sartinik sottopone allora la bozza al navigatore Paolo Pifferaio – l’omone responsabile della nascita grafica e di parte dei testi del terzo lavoro del Semper: Maschera di Seppia - Il disegnatore non se la sente di scrivere anche Aran Cors, anche se in passato è stato autore di Risatini (disegni e parte dei testi) ed è stato contattato per quello.

A febbraio dello stesso anno, John Lennon dichiara: “Siamo più popolari di Amintore Fanfani dopo il piano di edilizia popolare“.

1968 solo Apollo Venerdì 17

Trascorrono un paio d’anni di intense vacanze al mare, in piena stagione estiva e nelle altre tre, assieme a pizze quattro stagioni. E nell’autunno del 1967 il Semper termina la scemeggiatura ufficiale ma non definitiva di Aran Cors, non definitiva perché a maggio 1968 nonostante gli annunci presenti su più albi Cornucopia Aran Cors non parte.

Proprio quando la NASICA lancia il programma Apollo Venerdì 17 per bruciare la concorrenza, ma brucia solo diversi prototipi.

1969 la lunatica e Aran

Nel maggio del 1969 debutta nelle edicole italiane e sammarinesi con un anno di ritardo, con una pastiglia effervescente che l’editore mette nel bicchiere per festeggiare, il rinnovativo fumetto mensile di Pax Semper con alle matite secondo la leggenda Magnificus: Aran Cors. Io sono convinto che le matite siano in realtà di Pax Semper, aveva già disegnato su “Evviva” anche se con uno stile un po' differente, em, infatti il personaggio se lo è tenuto lui, anche quando parlavo con Neggy … comunque mi dicono tutti che i disegni erano di Magnificus, me lo disse anche Magnificus stesso quando negli anni novanta mi fece un disegnino alla fiera, ed era preciso come quelli degli albi. Mah, allora il contributo di Pax Semper sarebbe stato meno del previsto, visto che ai testi aveva già trovato il “ghost”, dopo la mala parata del 1968 nella quale aveva dovuto rimangiarsi l’uscita dell’albo.

Lo stesso mese sono ultimati tutti i soldi per lo sbarco su Cuba, e Fidel Castro si salva ed accende una candela a San Bilancio in rosso.

1971 Marte e Sbevacciuk

Mentre si lanciano le opzioni su Bacco, Tabacco e Venere, il prode Aran Cors per poco non finisce in cenere, ma dopo due anni di stenti e pasti saltati, sia per i personaggi che per gli autori che per l’editore, progressivamente, a piccoli passi, le casse della Editoriale Cornucopia si ripopolano con l’arrivo di Sbevacciuk. Da questo momento in poi la redditività del fumetto diventa contenibile, da una delle parti coinvolte.

1973 e l’addio

Nel 1973 Magnificus molla l’Editoriale Cornucopia, tanto c’era una scorta di una ventina di storie già pronta, e comincia a lavorare per la concorrenza. Fino al 1975 l’Editoriale Cornucopia non divulgherà la notizia, in pratica lo farà solo esaurita la scorta di albi. La coabitazione Semper-Magnificus dura così solo nove anni, solo cinque su “Aran Cors” se partiamo dal 1968 e non dal 1969; insomma, il direttore Pax non perde tempo nel farsi scappare la gallina dalle uova d’oro.

Sempre nel 1973 esce “The dark side of the Moon”, dei Pink Floyd, ma gli scettici sull’allunaggio del 1969 non crederanno neanche a questa cosa.

1975 Magnificus e Bill Gates

Dopo settantacinque ristampatissimi numeri, la collaborazione Magnificus & Semper s’interrompe. L’indimenticabile artista bolognese è sostituito da Paolo Pifferaio alle matite e da tanti criticoni nell’angolo della posta dei lettori. Aran inizia un periodo di transizione non facile, da una gestione collegiale ad una quasi familiare, la casa editrice, mandati via pure diversi altri disegnatori, e con la parte grafica ora gestita dalla nuova moglie dell’hoggboss, sembra ritornata agli esordi dopo una oramai passata espansione.

Bill Gates nel frattempo crea la Microsoft Corporation, ma passa delle ore per capire se può servirgli per i videogiochi.

1977 Crotoneo e Ipergulp!

Nel 1977 Aran Cors raggiunge il terzo importante trasguardo, dopo l’uscita sia pure in ritardo ed il successo ancora più in ritardo, proposto a colori per compensare l’assenza di Magnificus: il centesimo numero della blasettonata serie. Nel memedesimo numero appare uno dei personaggi cardinali e vescovili degli anni a svenire: il linguasalmistracciuto ed esiliato pappagallo Crotoneo. Nello stesso periodico, Aran Cors e il gruppo J.L.S. è tra i coprotagonisti della miticissima trasmissione televisiva Ipergulp! Le tiriterature hanno una nuova forte spennacchiata che riciccia quella avvenuta con Sbevacciuk.

1983 addio Editoriale Cornucopia

L’ultimo numero di Aran Cors edito da Editoriale Cornucopia è il n.162 di dicembre 1982, un fill-in preparato in fretta e furia per concludere poco degnamente una storia gloriosa, poi votato dai lettori come una delle storie più brutte (figuriamoci come voterebbero le attuali).
Contemporaneamente Pax Semper perde anche la collaborazione di uno spremuto Paolo Pifferaio, ma tanto ci sono una decina di sue storie a matita da sfruttare, basta solo farle passare a china.
A gennaio 1983 parte la nuova Pax Semper Press: Pax Semper è riuscito a portarsi dietro i diritti di praticamente tutta l’autoproduzione della Cornucopia, fatto salvo quello che eventualmente si scopra, e cerca nuovi disegnatori, non sempre con successo.

Il 1° gennaio nasce la rete internet, senza la quale tante persone si sarebbero risparmiati i miei strali.

1984 arrivederci Pifferaio

Con il numero centosettantasei del 1984, Paolo Pifferao lascia – per la verità aveva già lasciato, come abbiamo visto, ma come per Magnificus la notizia viene data solo dopo aver esaurito le scorte; tralaltro osservando bene i numeri si vede come l’ultimo pubblicato, il 176, non sia l’ultimo disegnato, il 173. Pifferaio tornerà molti anni dopo con alcuni speciali. È uno dei momenti più critici per Aran Cors: inizia la sperinmegliazione di nuovi giovani a piedi per trovare una degna mano. Le tiriterature scendono preoccupantemente e il futuro diventa anteriore e posteriore.

Ho provinato due grossi nomi del fumetto italiano. Mi fecero delle prove che nulla avevano a spartire con Aran Cors, anche se qui non si spartisce mai niente. Ero costretto a scegliere tra quelli che rifacevano il versetto a Magnificus copiando spudoratamente, e sottolineo spudoratamente, i suoi disegni e provare un giovane affamato. Cooptai l’affamato per la seconda costrizione. 
(Pax Semper – da I disegnatori di Aran Cors)

1986 staffetta Magnificus-Persianush

È del 1986 l’esordio per quello che diventa non solo obelisco ed asterisco grafico discutibile di Aran Cors, ma anche obelisco ed asterisco della peggior parte delle scemeggiature scritte da Pax Semper: Dariush Persianush. Esordio nel duecentodue, mentre nel duecento senza due c’è l’effimero ritorno di Magnificus con il sapore di una storica sottiletta tenuta in frigo vent’anni tra due dei più importati e taleggiosi disegnatori dell’albo. Gli altri disegnatori del periodo non li cito, tanto non hanno superato la prova più dura: lavorare con Pax&Karkadhea.

Nello stesso anno, Lucio Dalla esce con il brano Caruso Paskosky e Samantha Fox fa pratica di dance – no, i suoi seni restano nella camicetta … ho avuto gli incubi per questo … -.

2001 Odissea nell’ospizio

È invece del 1998 la trecentesima uscita, disegnata da Dariush Persianush, eccessore ufficiale con stellette del collega bolognese. Nel 2002 si arriva esausti al traguardo del quattrocentesimo albo, sempre per le matite di Persianush. Da qui in poi, ed un po' già da prima, le storie tracollano nella qualità.
Ma è del 2001 l’antedopo della meno importante svolta nel fosso narrativa della collana con perline, con l’arrivo di Manuelle. Un cambiamento epocale, proprio come nella fantascienza di 2001 Odissea nell’ospizio, mustelid cinematografitico prodotto nel 1968: l’anno del mancato esordio di Aran Cors nelle edicole vostrane!

2005 rivoluzione verde mela

In un periodo di palude stagnante per l’editoria, dove anche Aran perde lettori ogni mese e non c’è da stupirsi, Pax Semper si gioca la ragazzona Manuelle.
Il Gruppo J.L.S. apparentemente defunge in un franoso incidente, da cui escono incolumi solo Aran e Crotoneo, almeno il pappagallo ci voleva perché non si poteva far parlare Aran da solo, avrebbe chiuso la testata. Dal numero quattrocentoventinove la parigina entra nel casting di Aran Cors in pianta concimata. Cambia già che ci sono anche la grafitica della scopertina, con un’impostazione mantenuta fino ai giorni nostrani, ma manca quello che sarebbe dovuto essere l’elemento più importante: il logo della Editoriale Cornucopia.
È una mossa strategica d’effetto e tattica di difetto: Aran riguadagna lettori senza bisogno di fare ripartire la numerazione dal n.1, e risale la matita, em, la china. Mentre gli altri fumetti rosicano, le vendite di Aran Cors aumentano del 20% e oltre, iuuuppiiiii!

2011 comprate gli sposi!

Con l’albo numero cinquecento del 2011, che ristampa per la gioia dei lettori che comprano due volte la stessa storia, gli speciali pubblicati nel 2007 e 2009, il biondo Aran Cors si sposa (regalandole anche una collana irregolare presa al bazar di Nuova Civitavecchia) con Manuelle Micion, suscitando la mia gelosia. Pax Semper, come già ha detto per i n.150 e 400, sussurra di voler chiudere qui la serie. Ci ripensa per intercessione della famiglia che vedrebbe scomparire una fonte di reddito come già accaduto per le famiglie Magnificus e Cornucopia. Si prosegue ad inoltranza, inoltre con il rinnovo del contratto da protagonisti per Aran e Manu, con gli altri membri del defunto Gruppo J.L.S. come caratteristi saltuari.
Nel frattempo, in quel di Malta, è introdotto per la prima volta il divorzio: unico paese al mondo in cui ancora non era consentito. La mia amica massaggiatrice certe volte dice di volere andare a Malta, chissà perché, e questo quando le propongo di sposarmi.

2019 fino al decadimento e oltre

Pochi mesi dopo la cinquecentesca uscita, Dariush Persianush affretta il passo per valicare il confine con la Svizzera, ma problemi personali tra cui minacce di ritorsioni da parte della casa editrice lo costringono a rinunciare all’espatrio ed a tornare a Milano, dove comunque rallenta l’attività. Non si trova manco stavolta un valido sostitutivo.
La testata balbetta, ridottasi l’unica cosa decente, Pax Semper ricorre soveratamente alla ripubblicazione di ristampe, continuando a far comprare due volte le stesse storie. Le ripropone anche a colori per variare il brodo, e sempre nella collana irregolare.
Nel 2019, dopo brutte storie alternate a brutte storie, si giunge al traguardo inprevedibile del seicentesimo numero e dei cinquanta danni di uscite mensili. Persianush sforna disegni sempre più perfezionati, grazie a temporalistiche di lavorazione più diluite, insomma se gli danno più tempo cura meglio i disegni, come succede per tutti, ed appaiono anche buoni samaritani che danno un po' di riposo alla sua mano sostituibile.
Arriva anche la pandemia del Cinovid che demolisce il mondo e le popolazioni. Per reazione, c’è voglia di leggere monnezza senza ironia: molti riprendono a leggere Aran Cors, che riconilgustociguadagna qualche vecchio e pochissimi nuovi lettori.

A dicembre del 2019 va in fiamme la Cattedrale di Notre Dame a Parigi: no, non ci stavano bruciando dentro delle copie di Aran Cors!

2022 fingendo un’era!

Con il numero seicentotrentaquattro del 2022, l’hoggboss, comunemente noto alla quest…che dico, all’anagrafe come Lucifero Valsecchi, comprime alla serie una stravista sterzata narrativa proprio come quando il J.L.S. aveva sterzato in un burrone ma poi erano riapparsi tutti: Manu defunge apparentemente sopra un’elicottero dell’FBI che esplode. Stavolta la storia è pure simile ad una byrniana dell’Uomo Ragno, altra serie in disfacimento. È presto per spoilerare se si tratta di un idefizio conclamato per attirare l’attenzione di nuovi lettori occasionali e risvegliare quelli dissolidati. Sappiamo con certezza però che Manuelle tornerà neanche molto tardi, è tra i personaggi preferiti di chi scrive queste righe, guai se non fosse così! E poi si è già visto la volta precedente come vanno le cose. Il resto lo scopriremo solo… pagando!

Nel 2022 si stabiliscono a casa mia la mia amica trans e la mia amica massaggiatrice, con bambino al seguito.

2023 un telegrafato ritorno!

Come ampiamente previsto, dopo un breve periodo da vedovo consolato tallonato sin dentro il letto matrimoniale dalla persica Doremitilla Carezzagatti, Aran ritrova la sua Manuelle! Per vostra fortuna, la separazione della coppia di coniugi è carezzagattiamente breve – ma spero vivamente che su quel periodico non ci provino più-. Manu riprende il suo posto sovrastando l’amato ex agente sottopagato che, duramente provato dalle sessioni amorose con la Carezzagatti, si dimostra ben più attivo del solito in qualche storia a caso. Tutto ciò mentre il numero seicentocinquanta (650) è un traguardo raggiunto ormai in pezzi (prossima delusione tra due mesetti!).

Si toccano così i 54 anni di non-vita editoriale, verso altri obiettivi micragnosi, con il vento in Samantha Fox!

Auguri per altri mille e ancora centomila numeri, Aran Cors! Che tra poco molta gente non avrà i soldi manco per comprare il 700.

Trans al tg

La mia amica trans, dopo avere visto al telegiornale un’altra trans manganellata dai poliziotti, è venuta ad abbracciarmi tremando. Io ho cercato di calmarla dandole due o tre bacini, ma lei ha risposto che si doveva proprio rilassare, ed io ho capito subito dove voleva andare a parare. Quando il mattino dopo mi sono svegliato lei era ancora addormentata, stesa sopra la mia schiena.

Le interviste impossibilitate

Anche stavolta propongo le mie immaginifiche interviste ad un personaggio dei fumosetti; oggi abbiamo Felicix. Allora, quando ti ha inventato Pax Semper?

“Miao, io sono arrivato quando lui non era ancora nato. In realtà sono una creazione di Otto Messmer, anche se ufficialmente sono di Pat Sullivan”.

Un po' come successo per Aran Cors … ulp, regia, cancellatelo, io non ho detto niente! Senti, conosci per caso Toporino?

“Si, miao, è venuto dopo di me ma mi ha scalzato dal podio, succede sempre così, questi cantanti urlatori, questi nuovi comici scalzano noi decani, fffffff!”.

Tu sei fidanzato con una gattina bianca …

“Si, purrrrr, si chiama Kitkatty, è una bella gattina bianca … solo che, sarà per questo che con lei vado spesso in bianco”.

Ci sono delle trovate surreali nei tuoi cortometraggi …

“Miao, certo che si, con i punti esclamativi facevo delle mazze da baseball, con i punti interrogativi dei ganci con i quali scorrevo sulle corde stese, con gli apostrofi giocavo a tiro al piattello, con un punt e mes bevevo a garganella …”.

Sei stato anche su altri pianeti?

“Una volta su Marte ho incontrato una gatta del posto, miao, faceva le uova anche senza bisogno di pioggia”.

Felicix, amico, vieni qui e fatti stringere la zampa.

CLIC SVUM MIAAAAAAH TUMP

Porca miseria, mi sono appoggiato al bottone della botola e Felicix è andato giù, vediamo alla finestra, ah, eccolo, micio, scusami, è stato un incidente, non volevo, no, non ti arrabbiare. Guarda, ti getto una aringa … niente, si è mangiato l’aringa ma se ne è andato via lo stesso.

 

Nobel obligatorius para mi!

Conte Tfracchia

Chi tra i cardi ariva, se nun toje le spine male s’appoggia.
(Conte Tfracchia)


Aran Cors 647 – Gonne dallo spiraglio

Cari lettori a sbafo e non di Aran Cors, lecchiamo questo mese il quarto numero della nuova allucinogena annata di Aran, ma questa volta avremo un ospite di eccezione! È con noi infatti un altro esperto arancorsiano, Marco “Doc Coc” Oggi. Ciao intanto … “Ciao”. Allora, torniamo alla nostra testata preferita: abbiamo, viste le spoilerate nel numero scorso, uno scontro autostradale con armi da fuoco e fiamme tra alcune delle modelle di intimo immancabili nella saga arancorsiana?
“In realtà no, Pax Semper ha quasi riciclato l’idea del numero scorso: ha sostituito Aran con Minuette, e stavolta è il biondo che s'infortuna – quasi uguale – giocando a “Poi c’è il Processo del Lunedì”, che è un'altra passione di Pax -, no, non la spogliarellista parigina moglie di Aran, il calcio, da non confondersi col calcio nelle ossa che è quello che Pax Semper dà ai rivali. Insomma, stavolta come compagna d'avventure e di letto della killer federale psicopatica c’è Manuelle”.

Schmith & Wafer

Il seicentoquarantasei volte ricompratelo del secolo scorso, no, scusate, del mese scorso, ha presentato la doppia ristampona di Aran per un ritardo dei disegnatori nei tempi di consegna delle tavole. Sono i dolori relativi a un reumatismo che colpisce il mondo del fumetto con cadenza mensile, purtroppo, ossia una testata storica in agonia. Il ritardone sulla lavorazione è stato talmente grande che… nemmeno la scopertina per l’odioserno seicentoquarantasette volte ricompratelo ci è stata mostrata in antipateprima. Ci siamo dovuti accontentare poco del tramezzino predazionale che eccitava l’azienda statunitense delle armi da fuoco (ho uno stile sempre più sciatto): la Schmith & Wafer.

Gonne per un pistola

Non è questione da ministero: all’hoggboss piacciono, e non poco, mi consenta, le donne di coscia, che gli fanno tremare il polso. Meglio ancora se con una solida giarrettiera stretta sulla coscia (honny soit qui mal y pense). Da quando è approdata sulle pagine di Aran, s(p)esso e volentieri la nostra Manuelle ha sfoderato un’arma di seduzione mostrandola con una certa voluttuosità. Abbastalaparolanza da essere reclutata dal tenente Frolland, per saltabecche missioni particolari, nelle file del BBC. Come non rileggere, ad esempio, la doppiobroda storia, tanto discussa dagli amanti dell’umorismo e tanto apprezzata dagli amanti dei “neri”, di Manu in prigione con la maniaca?

Io tremo in poche parole

Tremo a vedere il fan-service con Manuelle e Calamosity. La storiella è una sorta di anomalia spazio-temporale con tuoni, quasi una seconda parte che, scusate, ancora brutto stile, si ricollega al precedente inediatico – il seicentoquarantacinque volte ricompratelo, Una donna che è una vera Calamità – nel quale Pax Semper ci coccodella un nuovo tostato personaggio dei suoi: l’androgina spiona che si lavora il tenente Frolland del B.B.C.
Calamosity, che ha fatto bisboccia con Aran perché Manuelle era sotto mutua, stavolta trova infortunato il biondo ex agente sottopagato e “accalappia” la sexy parigina. L’intreccio senza intreccio narrativo ruota (quadrata) attorno a una non meglio precisata missione segreta, non sa manco l’autore quale sia, Calamosity invece sì ma tiene la bocca chiusa, mh! Approfusionano i morti vammoriammazzati, con il risaputo ed inflazionato stile seppia dell’hoggboss, in un assecondarsi di esibizioni esplosive che mettono soquarante – caso abbastanza unico – in seconda scelta Manuelle. La mia amica trans, che è molto più affettuosa, l’avrebbe tenuta maggiormente in considerazione, ecco, stavo dicendo, mi ha appena baciato un orecchio.
C’è tempo anche per una cameata della sventolonevole Doremitilla, sempre in cerca di un’occasione per accaparrarsi un biondo Aran d’occasione.
“Da denotare che è tutta una storia in rosa, dove ha una piccola parte anche Doremitilla Carezzagatti. Gli uomini o sono sicari, o sicuramente zero. Curioso che Pax non butti lì l’opzione del tradimento lesbico (Calamosity è della sponda arcobaleno, lo ricordate, eccome se lo ricordate), però inserisce tante sparatorie sarcastiche, anche quando spara sui lettori lo fa con sarcasmo”.
Bravo Marco, ottima idea, un incontro erotico Manuelle-Calamosity, slurp, potrebbe diventare un appuntamento fisso, ma se poi avessero dei bambini? “Un po' difficile, sono due donne”.
Ah già.

Illegittime preoccupazioni

Aran si è detto cornificato alla scoperta delle terg … em, delle tendenze femminosessuali di Calamosity, ben conoscendo le grazie della moglie. Il caso – rivestito di placca finto-preziosa dalla tastiera di Pax Semper – ha impropriamente voluto mettere ancora una volta del fan-service dentro l’albo, sfruttando uno degli aggiornamenti dei fumetti neri più cari all’hoggboss: il lesbifemminismo. La stessa Manu, ricordo bene, ha un passato piuttosto tempestoso sin dalla maladolescenza trascorsa, obbligatamente, nelle grinfie della morbillosa Cotecude. Ma i miei dubbi sulle preferenze baciatorie di Manuelle non sono mai stati dissipati con certosezza …
“Neppure i miei; sull’Uomo Ragnatela so tutto, so che va con delle sventolone che se ci provassi io mi darebbero una sventolata, ma Manuelle …”.
Giusto Marco, e, ad intervalli regolari, Pax Semper fa riaffiorare il lato torrido della parigina per tenerci sulle spine, e senza birra alla spina.

La frase del mase, la frese del mese, uffa!

«Sei ancora più bona di quanto mi aspettassi!»
«Mai stupenda come t’ha fatta mammeta!»

…dice una montesibillina Calamosity accompagnandolo con un fischio, provocando un analogico commento condito da un fischio da parte di Manuelle.

Pax Fert!

Il titolo di codesto coduto albo è GONNE DALLO SPIRAGLIO e mai titolo fu più appropriato riferito alle due protagoniste da guardare attraverso uno spiraglio della porta.
(Pax Semper – da Pax Fert!)

Nelle due cocconsuete paginucce del Pax Fert! di questa mensilità, l’hoggboss rivoltella, em no, rivela quella che potrebbe essere stata la cospirazione per la stenditura della trama di Aran. Si citano due donne –dichiaratamente politiche – indicate come Gianna e Pinotta. Pax Semper si lamenta di un certo pollaiume, visti i caratteristi politici attuali. E come ragionamento non è contorto.
“Pax Semper, ormai, non descrive più la massa, ma sé stesso e quei pochi amici che frequenta ancora a Milano, fra cui vorrei essere pure io. Comunque, capisco che Aran non è più un albo così umoristico, è un albo serio fatto alla meno peggio.
Oggi Aran Cors è un quasi poliziesco quasi televisivo, dico quasi perché l'elementare commedia resta, Watson, ma è una commediola poco più che semantica fra Aran e Manuelle, alla "Cardiopatico batte cardiopatico" che incontra "Vita con l’Amaro Strega a Benevento", non c'è più satira sociale e nemmanco la società, non c’è l'elemento della povertà se non nei lettori che comprano l’albo in edicola, inoltre, avete notato che i Tre Porcini, Bertinott e il generale Raw sono stati dimenticati bellamente, a malapena rimpiazzati da un tenente Frolland, capoccione del BBC, per giunta serioso? Si, l'Ispettore Brocco è rimasto lì per raggiungere i punti di anzianità, ma è come Crotoneo che fa il mezzofare-gavotte nell'agenzia investigativa di Aran, è un elemento decorativo come un soprammobile, in un fumetto che satirico non è più da quando non c’è più Magnificus, a parte certe satire televisive anni 90 ma erano una cosa diversa”.
Em, erg, se lo dici tu Marco … comunque Pax Semper con il suo genio non vuole viziarci troppo con storie di buona qualità.
“Va bene, io devo andare, ti saluto.
Ciao Marco; ed adesso …

Il mese prossimo sventuro

Il vetere Dariush Persianush, questo mese coperto nelle chinotte dal confidabile Luk Bonovoxis, sarà irresponsabile anche dell’uscita inediatica del prossimo mese. Un numero molto poco importante, anche se ci avvicina grazieassai alla faticata tappa della seicentocinquantesima uscita di Aran Cors. Siamo contenti di essere arrivati uno. Anzi, questa cosa ci fa ben sperare in un futuro prossimo … magari anche remoto … o futuro anteriore … o forse è già presente … e quindi se noi partiamo dal trapassato remoto … arriviamo al participio passato … dovremmo pure provare ad usare quello presente … o se no l’imperfetto o il piuccheperfetto … AIUTO!

Dalla fantastica sfrenatezza di Pax
ARAN CORS 648
PRIMA PAGA, POI L’ALBO!
Un titolo davvero esplicito! Che sarà l’albo e poi chi mai sarà quello che paga? Come? Siete voi?
Ben ci è dato di sapere anche senza anteprima.
Il vester semper vester PAX SEMPER dice che dobbiamo correre in una edicola non ancora chiusa per scoprirlo.
Come sempre al pennello grande Big Persianuk.

(Predazionale – da Aran Cors #647)

Soltanto Calamosity

Moooolto meno famosa ma altrettanto omicida di Calamity Jane, a cui l’hoggboss ha fregato mezzo nome se no una personaggessa che riprende stancamente i fumetti neri di sessant’anni(!) prima se la sarebbero filata in pochi, andrebbe ricordata anche Anna Hockey che, in un musicarell del 1946 recita testimonialmente: Qualsiasi cosa tu non sappia fare, io non la so fare meglio di te.
Dopo un’infanzia a base di pesca nel fiume e mosche ronzanti, dove fa la strada davanti alla villa patriarcale della vecchia datrice di lavoro dei genitori, fondando pure una casa cantoniera, riunitasi al Bufala Bill’s Wild Mozzarell Show, Anna viene soprannominata Piccola Peste di Sicuro da Manzo Soprasseduto, per la imprecisione con la quale non centra i bersagli ma i giudici dei tornei. In oltre centocinquanta tra incontri e tornei, Piccola Peste di Sicuro si porta a casa oltre quarantanove premi fregando, e diventa simbolo della involuzione femminile nell’Inghilterra VittorioVenetoriana.
Chissà se addirittura la vedremo sulle pagine di Aran … perché fate quelle facce?

Una serata molto felice

Oltre alla trans abita da me anche la mia amica massaggiatrice, che seppure più severa ed avara di attenzioni, un “bravissimo” dopo avere spazzato per terra, pulito i vetri, lavato piatti, posate e pentole e lustrato i lavandini non me lo nega mai. Certe volte vorrebbe rimproverarmi, ma poi dice che con me non c’è niente da fare e che oramai fa la moglie, e mi chiede se mi va bene la cena.
Ma ieri sera la mia amica massaggiatrice era insolitamente cortese, fremeva, danzava, faceva una voce strana, diceva che voleva essere mia … che serata ragazzi! Solo che alla fine è scoppiata a ridere come una matta, e rideva, rideva, non la finiva più, si è dovuta sedere sul divano, con le mani sulla pancia, per non cadere per terra, poi ad un certo punto ha smesso di ridere, mi ha detto di non montarmi la testa ed è tornata a lavorare in cucina, tornando freddina come prima.

Le interviste impossibilitate

Anche stavolta propongo le mie immaginifiche interviste ad un personaggio dei fumosetti; oggi abbiamo Mandrakate. Allora, quando ti ha inventato Pax Semper?

“Io mi sono inventato da solo, c’erano Lee Falk e Phil Davis con un cilindro, io li ho chiamati e mi sono fatto tirar fuori dal cilindro, assieme a Lotharius naturalmente”.

Ma Lotharius non potreste vestirlo in un altro modo?

“Lo ha già fatto negli anni sessanta, una maglietta con un coccodrillo piccolino in alto a sinistra; la sua fidanzata, che è pure una sua cugina, gli ha detto che voleva il coccodrillo anche lei, e lui, che non aveva capito la richiesta, invece di una maglietta le ha regalato un materassino gonfiabile a forma di coccodrillo”.

Mandrakate, ma tu sei un mago o un illusionista?

“Sarei un mago, ma ufficialmente sono un illusionista, questo per non essere subissato di richieste, e poi, se venissi riconosciuto ufficialmente come mago, pagherei più tasse”.

I tuoi spettacoli fanno sempre il tutto esaurito …

“Modestamente, anche ogni tanto mi chiamano per qualche missione nel bel mezzo dello spettacolo, allora io mando un mio doppio creato dalla magia, che mi ragguaglia della situazione quando lo raggiungo”.

Non potresti lasciare il doppio a fare lo spettacolo?

“Ma con il pubblico pagante guadagno molto di più che con le missioni, per cui li tratto meglio”.

E con Narda? Sempre innamorati come il primo giorno?

“I primi giorni mi voleva fare fuori, per cui è meglio adesso”.

Ci sono maghi più bravi di te?

“Nessuno, lo giuro sui capelli di Lotharius”.

Caro Mandrakate, il tuo abbigliamento è un po' fuori moda, con quel cilindro sembri uno sposo che cerca la chiesa in giro per la città, non pensi che … cosa fai con la bacchetta magica?

CRASC AIO

M’ha fatto cadere addosso il lampadario, devo fuggire che sta agitando ancora la bacchetta, premo il pulsante della botola …

CLIC SVUM AAAAAAH TUMP

Ecco, anche stavolta sono andato fuori dall’edificio, comunque continuo la fuga, Geroooonimooooo!

 
Mo’ vado a trovà il barone Grappeggia e la baronessa Aiazzona sperando che abbiano rimobilato la casa senza tarli.

 
Nobel obligatorius para mi!

Conte Tfracchia

Quanno Babbo Natale invece de fa’ regali magna ed er mulo se la fa con le renne, il mulo fa i bastardini co’ le renne e lo fa pure Babbo Natale.
(Conte Tfracchia)

 


Me so’ ingrugnato #4

Cari lettori a sbafo e non di Aran Cors, questo quarto impuntamento con Me so’ ingrugnato – quinto se cocconsideriamo anche lo SPESIAAAL – affronta il questionarito che molti odiosi detrattori e semplici curiosoni rivolgono a Pax Semper: le scemeggiature di Aran le scrive solo lui? Nooo, diranno molti.

Kriminal Tanghino

Prima di giungere alla cocreazione del fumosetto Aran Cors, Pax Semper ha pubblicato vari altri personaggini con litopterne fortune. Uno dei successoni di pubblico più teclatanti è Kriminalik, del 1964, che prendeva il nome da un brano intitolato “Kriminal Tango”, cantato nel 1959 dall’Orchestra Tipica di Piero Trombetta e poi nel 1960 da Marino Marini, però dalle dichiarazioni di Pax Semper sembra che il nome lo abbia inventato lui. Nel periodo migliore Kriminalik raggiunge le trecentomila(bum!) copie in fila per sei col resto di due. Il Semper condivide la stesura e stiratura dei testi con altri autori, non ancora nello stesso albo come in seguito, quantomeno nei primi albi, poi un certo cambio di stile si vede, arrivando a decimare, no, centellinare le scemeggiature: seppur con la sua continua batvisione, a un certo punto Kriminalik si può considerare un lavoro quasi di equiparazione a scrittori fantasma (ghostwriter o casperwriter).

Sartinik col cavolbroccolo

Il secondo fumosetto per insuccesso di pubblico è senza dubbio la roscia Sartinik, che al suo pedice arriva alle duecentomila(ribum!) copie che stavolta la fila la saltavano. Se per Kriminalik i testi sono condivisi con molti altri scemeggiatori, la maternità della descrittura di Sartinik, tranne in una mangiata di numeri (testi scritti a tavola mentre si mangia e si beve), è responsabilità completa di Pax Semper. L’autoreferenziatore non cede la befana (prima della pozione, poi diventa strega) per eccellenza a nessun altro, soprattutto perché vendendo meno dell’altro è solo mensile quindi lavoro più affrontabile. Interessante però, se c’è solo lui vende meno, se ci sono anche altri vende di più; comunque per qualche tempo si nota un certo cambio di stile anche lì, forse per cercare di risollevare le vendite. Come a rimascolare la spiccata attrazione di Pax per i personaggi femminili di pessimo carattere.

Aran amore di mamma

In varie coccasioni il Semper ha declarato che la sua creatura più armata, no, amareggiata, no, amata è proprio Aran Cors, seguito da KrisKross e Kriminalik – invece Sartinik non si è qualificata per il podio, è stata surclassata nella surclassifica, sfido, con quelle storie …-. Per questa sragione è facile credere che, durante tutti gli anni dedicati ad Aran, il suo coautore possa programmare di farlo sfornare scritto da una tastiera differente dalla sua. Ma è davvero così!

A più insistenze mi viene chiesto se ho già stabilito chi sarà il mio successore nello scrivere Aran Cors quando non avrò più idee (già fatto) o sarò impedito da fatti naturali. Orbene, non è propriamente l’ultimo dei miei pensieri, in realtà non lo è affatto, sie werden nicht passieren! Nein! Nein! Nein! Sto prendendo in serissima considerazione l’idea di non avere nessun successore, Aran Cors avrà solo un decessore!

(Pax Semper – da chef Pax)

Aran è ingrassato

È inevitabile, persino lapalissiano, notare un profondo cambiamento nei testi di Aran Cors. Sarebbe possibile mantenere uno stile identico durante più di cinquant’anni di uscite in edicola, basterebbe essere quello che ha avuto le idee originarie, vedi ad esempio Lee Falk che ha scritto Mandrake e Phantom dal 1934 e 1936 sino alla morte nel 1999. Sicuramente, il periodo con Magnificus ai disegni e testi è molto più ridanciano rispetto alle storie segnaposto odierne, nel quale si sorride solo per non piangere. Le trame, va ricordato, specialmente nel periodo di Pifferaio, sono più conglomerate e in seguito anche sperindomanimentali: approdano al genere ocra, melensico, senza scordare il sarcasmo nero seppia. Aran è perciò modificato rispetto agli esordi? Inevitabilmente sì. È ingrassato, imbolsito … per forza, prima saltava i pasti, adesso salta la corda usando una salsiccia di un paio di metri, e si è peterparkerianamente sposato con la fascistosa Manuelle!

Tutte le sceneggiature di Aran Cors le ho firmate io, sempre dopo averle ricevute, in ogni occasione nella quale mi sedevo sulla sedia da direttore, sia quando mangiavo bene sia quando mi faceva malino il pancino per aver mangiato male, avevo mal di disegnatori, appetito da cavallo al punto che invece di camminare galoppavo. Non ho mai trovato, neanche allo specchio, uno scrittore che mi potesse sostituire, che potesse darmi una mano se uomo e darmi la sua mano se bella donna, entrando tra i copiatori del personaggio che è magnificusianamente e altruilavoramente personale, e senza quella persona … . Le poche temerarie volte che ho provato a procacciarmi non uno scrittore fantasma da correggere, ma uno che potesse firmare ed inviarmi la sceneggiatura, ho perso nervosamente un sacco di tempo per rimettere a posto gli scritti, pure la punteggiatura e la “consecutio temporum”, poi ho micropagato le sedicenti sceneggiature e le ho usate in gabinetto. Ci impiego meno tempo a sbagliare da solo, anche con appetito da ricovero.

(Pax Semper – da chef Pax)

I soliti ignobili

I soliti odiosi detrattori, nnn come li odio, e i curiosoni affetti da ignoranza – nel senso che ignorano come stanno realmente le cose, come me – i lettori fregati che progettano di non comprare più Aran Cors lanciano le loro invereconde accuse contro Pax Semper, neo a detta loro di non aver mai fatto scrivere la serie ad altri. Ed è falsissimo. Lo ha già fatto in passato, cari amici, anzi volendo era lui quello a cui era stata affidata la serie dopo che era stata creata da un altro. Purtroppo gli ultimi aspiranti casperwriter non si sono rivelati capaci di scemeggiare Aran Cors. Molto più facile sbobbare un nero come Kriminalik, scrivendolo tra una spaghettata al nero di seppia e l’altra – e infatti le mani nei capelli dei lettori quando lo leggevano, e le mani nei testi del kriminale teschiuto, sono molteplicateci -, invece ancora più semplice scopiazzare il copione per Sartinik – quasi esclusivamente ad ammaraggio del suo creatore e, sembrerebbe, delusorio il non poter affidare il biondo Aran a mani altrui.

E allora? Lasciamo le cose con un po’ di ottimismo che è il sale della vita! Gianni! L’ottimismo ….

(Pax Semper – da chef Pax)

La spiranza

Pax Semper dichiara il fallimento della casa editrice, no, che sto dicendo, riproviamo, il fallimento nella ricerca di uno scemeggiatore per i tentacolivi passati, che brutto stile che ho! Nel memedesimo tempo, arroccato sui Monti Sibillini, parrebbe chiudere tutte le porte per non far entrare nuova aria. Una di queste, come auspicato da tanti, è Rickard Valsecchi, figlio dello stesso Semper e scemeggiatore roditore, dalle spaccate capacità rumoristiche dimostrate su Toporinoceronte. Senza scordare che Rickard esordisce nel mondo del fumetto proprio come fattorino della Pax Samper Soppressates. Ci potrebbe essere lui nel futurista passaggio delle consegne alle scemeggiature? Chissà … sarebbe la prima volta che un Valsecchi scrive interamente una storia della testata.

Una ragazza preziosa

La mia amica trans oltre ad essere una maniaca sessuale è una persona molto gentile, per esempio non mi dice mai “girati” ma “per piacere, ti potresti girare?”, e poi impara al volo un sacco di cose, si è messa a leggere, non vuole più fare il mestiere che faceva prima, insomma è una ragazza preziosa, molto dotata, anzi superdotata, posso dirlo siccome lo provo ogni giorno di persona.

Le interviste impossibilitate

Anche oggi propongo le mie immaginifiche interviste ad un personaggio dei fumosetti; oggi abbiamo un supereroe, SuperIsleofman. Allora, quando ti ha inventato Pax Semper?

“Se me lo presentate vi posso dire chi è. Non è completamente calvo vero?”.

Certo, non lo è, perché?

“C’è un certo Rex Rutthor che mi tende trappole in continuazione, cerca pure di abbagliarmi esponendo la pelata al sole”.

Comunque, tu lavori in un quotidiano per conto dei direttori Siegel&Shuster …

“No, quelli sono i miei creatori, anche se tutti se n’erano scordati; il direttore si chiama Kerry Write, e mi manda in giro per fotografare Superisleofman in azione; una volta mi ha chiesto di farci fotografare assieme”.

E tu come hai fatto?

“Gli ho fatto arrivare una foto di Superisleofman, cioè io, che faceva marameo con la manina, ha presente no come si fa …”.

Ho presente si, è come quando chiedi l’aumento al capo; riguardo a Luisa Lalana …

“Quella era la mia fidanzata, adesso è mia moglie; ho dovuto darle delle pillole della forza del mio pianeta se no rischiavo di fratturarle le costole solo solo ad abbracciarla”.

Tu invece ti indebolisci con la Criptovaluite …

“Si; era materialmente impossibile che arrivasse quella robaccia dal mio pianeta sin sulla Terra, lo spazio ha una vastità tale che sarebbero ancora all’interno del sistema solare di provenienza. Sono stati quelli che mi han portato sin qui con un razzo che ne hanno approfittato per disfarsi in maniera illegale di materiale tossico”.

Caro Superisleofman, visto che vai in giro con un costume tipo quello dei forzuti del circo, come mai lavori in un quotidiano anziché in un tendone con gli acrobati e gli elefanti? Ti si stanno illuminando gli occhi, come mai?

FSSSSST AUUUUUUU!

M’ha sparato dei raggi, e mica ha finito, devo scappare, premo il pulsante della botola …

CLIC SVUM AAAAAAH TUMP

Ecco, anche stavolta sono andato giù io, eccomi all’esterno dell’edificio, comunque continuo la fuga, via, più veloce della luceeee!

 

Nobel obligatorius para mi!

Conte TFracchia

Chi fanboy nasce, fanboy non ha da morì.
(Conte TFracchia)

 

Aran Cors #646 – Dura Minga & Dura Menga + Say, O’ Hara

Dura minga, dura menga, dura no, non può durare.

Cari lettori a sbafo e non di Aran Cors, leggiamo questo mese il terzesimo numero della nuova annosa di Aran! E sarebbe … un dado col doppio brodo, no, un classico del passato di verdure prima dell’avvento della parigina Manuelle, la donna in carne ed ossa più bella del mondo. Come dite? È di carta? Non ci credo! La doppia cronistoria ripubblicata in codesto coduto seicentoquarantasei volte ricompratelo è ripresa integralisticamente dal luglio del 2000!

Tornano gli avanzi

Pax Semper è stato poco chiaro nel predazionale scomparso in quarantaquattresima di copertina del numero scorso:
“A mali di calli, il podologo rimedia!”
Da qualche annosetto i vertici arancorsiani (1 persona) sono alla spammometrica ricerca di una zampa carapace di affiancare il baldo Dariush Persianush, a causa degli svarioni imprevisti del quotidiano, che han provato a farlo ma gli schiavi disegnatori in cantina sono scappati allora sono tornati al mensile, oltre a tutti gli impedimenti capitati agli altri disegna-attori (ricorderete come quei falsoni si diano malati quando vanno invece a fare la fila per il sussidio di povertà). Come già in moltissime occasioni – perlodiviso concentrate al limone attorno e successivamente e pariteticamente e sussidiariamente al numero cinquecento volte ricompratelo -, Aran Cors impone delle storielle già pubblicizzate, em, pubblicate per riuscire a conservare una presenza del mensile nelle rassegnate edicole, ci sono copyright e trademark da esercitare.

A colori e non solo

In precedenza all’incrocio, l’editore, fedele al motto “non si butta via niente a parte i soldi dei lettori”, è corso e ricorso alla ristampa di uscite speciali apparsi con collane di perline e con sformato più grande rispetto a quello classista e tascapane arancorsiano – e perciò rimpiccioliti su quest’ultimo tascapanabile– molto dissimile a quello inutilizzabile da Tesk e dissimilia-romagna.
Esaurita questa bottiglia, no, risorsa, gli stessi numeri sono stati riproposti saltabeccamente e colorati, sempre sulla serie aboriginal. Più di indecente, em di recente, Pax Semper ha sfruttato un differente escargotage per supplire alla latifondanza di materiale appena sfornato: indecorosamente mezza storia di Aran e mezza storia ristampata a caso – su Aran seicentotrentacinque e seicentotrentasei volte ricomprateli. Se non erre, lo stratosferico di questo mese è una ennesima trovata: numero addirittura doppio brodo – dal sapore mangofilo folengo nella titolazione e nella scopertina per fare l’occhiolino alla vasta platea di portafogli dei lettori “mangadipendenti”– di quando l’indaffarato Dariush era sopportato alle chine dal gerente Omar Pistacchiato e gli inediti potevano arrivare persino a… rabdomantare.

Io tremo in poche parole

Tremo per l’indignazione, vista la gioia sfrenata dei denigratori di Manuelle, la costampa di questo numero doppiato non ha tra i protagonisti la pepatissima meta del biondo Aran quando deve pranzare e cenare (senza pepe). Scandalo, sacrilegio! La parigina arriva con una pianta nello stabile – con un breve strip-tease nel trecentonovantotto e nel quattrocentoventi volte ricomprateli – solo a partire dal numero quattrocentoventinove volte ricompratelo.
Vogliamo assolutamente Manuelle in tutte le uscite di Aran Cors!! Em no, che dico, mi sto facendo influenzare da quel tipo dell’altra volta … In questo doppio brodo formato volume c’è la presenza dell’inquietante Rob Crock, del Numero Uno e Mezzo e di Crotoneo, con un solo quadretto dedicato al duo AscessideGeremiccolo e al Conte Onions. Ci sono anche Bertinott e il generale Raw.
La vicenda rotola intorno al boss mafioso Gustavo Colesterolo, agli imberbi fumettisti Dura Minga e Dura Manga e ad un abusato scambio di persona con una coppia di akiller estremorientali ingaggiati dal criminale di turno, per porre termine alle rivelazioni di un pentito. Vietato pentirsi di avere acquistato questo albo! Il numero doppio brodo è poco spassoso e non porta al centro dell’attenzione ma al centro raccolta pensionati un Aran ambìto nell’àmbito della storia dalla rediviva Gin Sprang, che ha ancora il coraggio di farsi rivedere dopo quanto combinato nel n.287, e dall’orientale Ono-Ono: entrambe fortissimamente attratte dall’improtagonista della serie, ma visti i tempi potrebbero esserlo anche tra di loro.
Dura minga, dura menga, dura no, non può durare. Ogni giorno tutto è una lusinga, dura minga, dura no …

La doppiata scopertina

La particolareggiatità della scopertina di questo seicentoquarantasei volte ricompratelo è che… si tratta di una scopertina vera e propria, ma non disegnata apposta per l’uscita. A diffidenza di precedenti deproposte sulla collana aboriginal, presentanti un disegno inediatico, qui in stile ristampa collana Gruppo J.L.S. abbiamo la riproposizione di una scena recuperata dall’interno albo, colorata per l’anatrazione, no, occasione, e con la bandiera giapponese versione antedopoguerra sullo sfondo. Non era accaduto quasi mai, da quando c’è Persianush, che mancasse una nuova scopertina, erano tutte accuratamente preparate e, notate lo sforzo dell’editore, cospicuamente retribuite, in particolare quella del n.181, uh! Va comunque imbrodata l’idea di aggiungere un vassallo al Sol Levante, ossia il Conte Onions irretito da Ono-Ono, e di attirare l’attenzione della vasta platea di lettori di fumetti del menga.
Comunque, l’idea era di una copertina doppia stile numeri dei centenari (200, 300, ecc.), con un numero doppio al prezzo di uno singolo, per rilanciare le vendite e dare l’impressione al lettore occasionale di un numero speciale, quando si tratta in realtà di una ristampa dove non si paga nessuno per cui ci si riprende almeno una parte dello sforzo economico.
Pessimisticamente, cinquecento/mille copie aggiunte alle normali vendite aiuterebbero a prolungare l’agonia della testata.

La frese del mese, la frase del mase, uffa!

Da mangiare? Ma certo biondino belloccio, assieme a te mangerei anche dagli imitatori dei McDonald!

Dice a me la capoufficio racchia, a parte il “biondo” che non lo sono, comunque, per tornare all’albo, dice l’orientale occidentalizzata Ono-Ono a un candido e virgineo Aran.

Pax Fert!… o no?

Sino alla bandiera a scacchi del n.650 (roba da matti !!! Con ‘sta qualità delle storie …) non potrebbero esserci nuove sorprese (idee finite), poi si vedrà quello che il botteghino ci ha riservato, anzi spero di no.
(Pax Semper – dalla seconda di scopertina)

La rubrica Pax Fert! questa mensilità è latitante. Al suo posto, l’hoggboss dispiega sul retro della scopercapodistr…scopertina che questa ristampa è colpa del ritardo dei disegnatori sottopagati nell’adempimento del proprio dovere, ossia riuscire proprio a completare il proprio albo di propria competenza. Da qualche mesuccio è inattiva (sperano che arrivino da soli) la ricerca di nuove mani per disegnare il nostro Aran Cors, ma invece di disegni con le mani arrivano disegni con i piedi. Pax Semper, oltre a rammendarsi il calzino visto che Karkhadea non sa fare manco quello, ci ricorda un pernostente problema sulla irreperibilità dei calzettini e della carta, e ci invita a sfogliatellare il sorteggio di allegato, com’è che si dice, a fine albo: un consuetal della 1000 Volte Peggio Publishining con i vari cartonati (avrei preferito dei fustellati) animati, anzi no, statici, offerti al plateau dei collezionisti durissimi e purissimi.

Il mese prossimo sventuro …

I ritardi addebitabili con multe anche al prole Dariush Persianush ci impediscono di prezzare la copertina inediatica del prossimo numero, vale a dire che vorremmo vedere il prezzo di copertina con una lente di ingrandimento per vedere se è salito di due euro, quarta di scopertina che, nella peggior parte dei casi, imbruttisce il retro dell’albo acquistato a caro prezzo. Dobbiamo coccontentarci del canocchio trasfilatino sbobbato dalla predazione il quale, in modo piuttosto sillabino, ci anticipa una corposa presenza di spogliarelliste!

Tornano più guerreggianti che giammai due vere lascive…
ARAN CORS 647
GONNE ALLO SBARELLAMENTO
Le due lady di ferro incrociano thatcherianamente le armi davanti all’Argentina a colpi di cannoniere, portarei, caccia con missili … e il nostro Aran? Era a bordo della “General Belgrano” a provarsi una divisa senza avere il grado, come fa di solito …
Il vester semper vester Pax Semper non apre portafoglio neanche sotto tortura!
Alla mitra un icelandico Big Persianuk!

(Predazionale – da Aran Cors #646)

Le cifre del menga

Ma qual è la vera massa stratagemmica di questo Aran Cors seicentoquarantasei volte ricompratelo? Un tacchinottero con il doppio delle paginette consuelete che ha sullo sfondo bianco uovo il sole rosso pomodoro dal chiaro rimando alla frittata? Presalamadasughibilmente, come sopra illazionato, l’obiettivo vero è proprio di farsi comprare dai numerosini lettori italiani del menga: forse l’unico genere di fumosetto capace di guadagnare lettori paganti da diverso tempo a questa parte, ed è genere di importazione, tanto per far capire come è messo il fumetto italiano automobileprodotto. Qualche cifra quadrata? Io Conte Tfracchia ho una succulenta esclusiva per voi, non l’ha letta nessuno … a parte i lettori di “Repubblicania”, em, come non detto, è escluso che sia una esclusiva, comunque, sono parole del direttore editoriale e responsabile della Stellantis Comics:


La serie del menga più venduta nel 2020 è “My Zero in Academia’s school mark”, insieme a “Draghi Diesel o Super” che hanno sfondato le 80.000 copie.
(Claudia Bubusini – da La Repubblicania)

La Transitter

La mia amica massaggiatrice ha ricordato alla mia amica trans che sta in casa mantenuta da noi, ma io, che alla trans ci tengo, ho ricordato che in fin dei conti ci fa risparmiare i soldi della baby-sitter ed è una persona che conosciamo. La massaggiatrice mi ha dato ragione, e la trans, una volta rimasti soli, mi ha dimostrato la sua riconoscenza innanzitutto riempendomi di baci, e poi, come sempre, proseguendo in un altro modo. Quando mi sono svegliato era ancora stesa, addormentata, sopra la mia schiena. Bè, adesso sono al lavoro e sono lontano da lei … ma non dalle attenzioni della capoufficio racchia …

Le interviste impossibilitate

Anche stavolta propongo le mie immaginifiche interviste ad un personaggio dei fumosetti; oggi abbiamo Braccio di Stagno. Allora, quando ti ha inventato Pax Semper?

“Non so chi sia, mai sentito”.

Sacrilegio!

“Il mio creatore, E.C. Segar, è morto giovane nel 1938, lasciando un vuoto sia nella sua famiglia che nella serie. Nessuno è più stato capace di fare come lui, e questo è perché non mangiavano spinaci!”.

Allora, veniamo al dunque: tu sei un marinaio o un avventuriero?

“Sono una persona che tiene ai suoi amici, e li accompagna come marinaio, come capitano di nave, come fornitore di spinaci, come dittatore … ho fatto e conosciuto di tutto, facendo finta di perderci dei soldi, ma dietro le quinte mi arrivavano un sacco di quattrini, grazie ai quali potevo spassarmela con le ragazze”.

Ma come! Non sei fidanzato con Olivezia?

“Ma l’hai vista? Quella mi si è appiccicata dopo che il vecchio fidanzato ha fallito l’avanzamento di carriera. Non solo: vado più d’accordo con suo fratello, uno dei pochi che mi capisce, infatti non mi fa più prestiti.
Con le ragazze vere invece ho più successo di mio padre, che gli regala l’olio di fegato di merluzzo, io gli regalo direttamente il merluzzo. Tranne che alle sirene, potrebbe essere un loro parente”.

Caro Braccio di Stagno, perché non ti metti una benda sull’occhio destro?

“Quelle le mettevano i pirati, sapeste quanti ne ho fatti fuori. Se mi mettessi una benda sull’occhio io, non vorrei essere scambiato per un pirata ed essere fatto fuori a mia volta”.

Da Bluticus?

“Quello era uno scalcagnato qualunque che ha fatto fortuna col cinema, si faceva pure sostituire dal gemello Strabruttus nelle scene più pericolose”.

E del tuo migliore amico, a parte il fratello della tua fidanzata, ossia Poldark, che mi dici?

“Passi davanti a casa sua, sentirà profumo di hamburger, polpette, salsicce, cipolla, c’è pure la lattuga, finanche del pesce, spinaci quasi mai, villico! Compra tutta la roba in scadenza a prezzo scontato dai vari negozi”.

Bene, così evita gli sprechi.

“Bene mica tanto, così non lo posso fare io perché ha preso già tutto lui. E fa solo l’arbitro di pugilato, ha arbitrato anche miei incontri, gli dovevo offrire un hamburger dopo l’incontro se no col mio avversario a terra avrebbe contato fino a tremilanovecentodue”.

Caro Braccio di Stagno, perché mangi proprio gli spinaci? Forse perché hai perso i denti? Sta aprendo una lattina, non c’è bisogno che mi fai vedere … no, i pugni no, devo mandarlo giù, apro la botola …

CLIC SVUM AAAAAAH TUMP

Ecco, anche stavolta, sono andato giù io, comunque sono lontano da quello lì, ma non abbastanza, pistaaaa! Chissà che risate si farebbe la vecchia acida del secondo piano …

 

Mo’ torno a visita’ le corsie ospedaliere nea speranza de retrova’ er istruttore de scola guida temporaneamente sordo e orbo dopo che gli ho fatto da portascalogna e porta rogna.

 

Nobel obligatorius para mi!

Conte TFracchia

Troppi galli e galline in tavola, ‘nvece d’a dieta provate la carne bovina, suina ed equina quarche giorno.
(Conte TFracchia)

 

Doremitilla … mi dice ti meno!

Cari lettori a sbafo e non di Aran Cors, dalla categoria rondam ecco un numero da tralasciare nei mercatini sotto casa e sotto tastiera. Impolverato dal 2006, il quattrocentoquarantasei volte ricompratelo vede l’esordio di un apprimario riconcorrente nel nuovo Corso Da Vinci: la procace conto d’oro Doremitilla Carezzagatti.

Un titolo curiosone

Perché questa articolessa ha per titolo: Doremitilla … mi dice ti meno? Non è casuarità ma una cosa che mi è capitata qualche tempo fa: mi trovavo in quel bel posto dove incontravo Aran, Manu e tutto il J.L.S., e me la spassavo spesso con le ragazze: Manuelle, Margarinot, la Signorina Infoia, ossia la donna delle pulizie che faceva infoiare quel riccone … poi c’era una che mi diceva di essere la nonna di Peppa Giosafat, ma ci stavo assieme volentieri, ci sapeva fare, quel che succedeva al riccone con la signorina Infoia succedeva a me con questa qui. E ci guadagnai visto che poi mi presentò sua figlia, la madre di Peppa Giosafat, non bellissima neanche lei ma anche questa ci sapeva fare. Da questa arrivai alla sua amica, la signorina Tessie, figlia della vecchia padrona di casa di Aran, ed anche con questa stavo volentieri (la madre invece la lasciai perdere perché non si faceva la barba), e da lì ad una cugina dell’Ascesside, piuttosto somigliante al membro del J.L.S., alla sorella del Generale Raw, anche lei con la cresta e la benda sull’occhio, insomma dopo tutte queste belle donne volevo conquistare anche il cuore di Doremitilla, e mi presentai a lei raccontandole tutto e dicendole che con lei volevo concludere questo cammino nella bellezza.
E poi dicono che la sincerità viene premiata, avreste dovuto vedere che faccia fece e che cosa mi rispose. Non gradì nemmeno il paragone con le altre donne, chissà perché.
Da questa mia vicenda ha tratto ispirazione un simpaticissimo collega a cui l’ho raccontata, lo YoudelTuber campano Le Nuvole di Anakapryn, insieme a un pugno di altri autoridotti, contribuisce a divongolare Aran Cors con alcune video recensioni illusissime. Riferendosi a Manuelle come ad una streg@, il nostro amico ha conogelato un: Doremitilla Carezzagatti ti dice ti meno!

Una soprassalto italiana

Pax Semper omaggia il noto Belpaese Galbani con una soprassalto bionda dall’innegabile fascismo. Doremitilla Carezzagatti ha almeno tre caratteristiche peculiari: il talento canarinoro, il carinzia fisico e lo smodato appetito erotico tranne che per me, uffa! Questo coccodocktail di elecommenti identifica il nuovo personaggio della saga arancorsiana come poco interessante ed inadatto a numerosi spuntini. È la prima volta che compare svestita e l’inizio di una frequentazione costateebraciole, no, come si dice, costantinante e, ah ah ah, ah ah ah, al gas esilarante, ah ah ah, sulle pagine di Aran, continuamente trascinato in camera da letto dalla cantante con la scusa di mostrargli la collezione di trofei canori.

Io tremo in poche righe

Tremo perché finalmente posso dichiarare il mio amore per Doremitilla, anche se prima ne parlavo male, per mascherare; anche se ancora non mi si è concessa, Manuelle ha detto che non è gelosa, forse riuscirò a sposare entrambe. Aran e Manu si concedono ai rispettivi amanti squattrinati durante una vacanza su un’isola lontana dal vaccaos quotidiano e settimanale. Il contrabbassatore del villaggio turistico disorganizza una serata di maleficenza sfruttando le tasche di turisti facoltosi, tra cui Aran e Manu che però stanno già sovvenzionando i rispettivi amanti. Il clown della serata è l’esibizione della soprassalto Carezzagatti, la quale però ha messo gli occhi – e pure le mani – su Aran. Le scaramacai tra Manuelle e Doremitilla, impanate a contendersi il biondo protoagonista, sono deprimentissime. C’è anche la presenza nascosta di CIP e FMI, che contribuiscono a districare una trama improntitudinata al marrone e all’abigeato, e un mistero fasullo.
Come va a finire? Che gli amanti squattrinati di Aran e Manu si vengono casualmente a conoscere, si innamorano e scappano via, tenendosi le ultime banconote regalate loro dai due ricchi coniugi.

Ma quanti anni ho?

Questione semplificata l’età dei personaggi a fumosetti. Io ho una età segreta all’anagrafe, tredici anni o meno nella testa ed almeno 30-35 anni di matrimonio se la trans riesce a sposarmi; i personaggi dei fumosetti invece vivono in un sortilegio di limbo rock che consente a loro ed ai loro nemici di non invecchiare giammai e, se capitasse, di avere una vecchiaia molto rilassata e rilassativa rispetto alla vita reale. È una scelta per mantenere sempre fresca e analcolica e dissetante e interessante una testata. Raramente, come accade nel caso di Mettiamoci all’opera, si rivelano gli anni di un pensionatonista, se no si scoprirebbe che nei fumetti è tutto fatto coi piedi pur di mantenere la stessa formula che faceva vendere. Qui Manuelle dichiara ad uno stupefatto Aran che Doremitilla ha: “trentatré anni in fila per sei con resto di due, e ti ha messo le mani sul didietro, ma ti ho visto, prima, quando hai ricambiato baciandole una ciocca di capelli!

Sono circa una sessantina

D’altro canto, se Manuelle rivela ciò che le donne dicono spesso – e hanno piacere a dire -, e direttamente, cioè che vogliono vedere tanta moneta, gli spioni in incognito che tengono di malocchio la situazione, attribuiscono ad Aran e Manu una sessantina d’anni. Ai tempi d’argento del gruppo J.L.S., al biondo Aran Cors è attribuita un’età contorno ai centoventicinque anni. La teoria del tempo sprecato è confermata dal transcorrere con la trans, no, dal decorrere di appena cinquantacinque anni, tra un belle epoque ed una brutte epoque.

La continua involuzione di Persianush

Se la trama è stolida e virologa tra l’umorismo spento e il nero sbiadito, nota di comprensione va assolutamente rischiavata ai disegni di Dariush Persianush. Dopo sedici lettere, em, numeri, un interminabile rodaggio, Manuelle raggiunge un aspetto grafico dissolidato. Il caricaturale, che magrolina col viso affilato ci stava bene, cede lievitamente il passo dell’oca allo stile più realistifotografico e la parigina sbrindisi qui un fasciame davvero incanorevole, perché lo stile voluto dall’hoggboss deve essere il meno possibile riconducibile ad un fumetto umoristico e più adatto semmai ad una imitazione di telefilm polizieschi, infatti i personaggi sono tutti seriosi, e questo ha portato ad una involuzione per Persianush, che non può certo pensare a sperimentazioni e variazioni sul tema come si sarà immaginato prima di iniziare questo lavoro –, ebbene, se Manuelle ti incanta Doremitilla… ti dice ti meno -. Coccordano con me i miei vecchi compagni di scuola: la mercenaria notturna con i pidocchi, il motociclista mezzo rotto ed il consigliere comunale trombato. Quest’ultimo, generosamente, ci ha offerto ieri un gran pranzo con cipolle, bruschette e tanti fagioli, dopodiché, nel tardo pomeriggio, ho strombazzato peti per tutto il cortile del mio condominio, con la vecchia acida del secondo piano che si è messa a strillare dal balcone, e mi ha pure lanciato contro una vecchia spugna tutta lercia.

Kriss, Sartinik et criminilia

Nello spazio predazionale, Pax Semper è troppo ottimista circa il rilancio di uno dei suoi impersonaggi a lui più graditi ma assai sfortunati: Krisskross. Non rinuncia purtroppo anche ad una nuova disavventura per l’altrettanto poco interessante Beverly Hillberries nelle Pax Graphitic Ignovel: negli anni questo tipo di proposta editoriale dal nome pomposo e dal contenuto abitudinario è venuta meno, è svenuta, e non si è ancora ripresa.
In quarta di scopertina c’è anche lo spazio pubblicitario per Le Radiografie di Sartinik e il Super Aran Cors (certe volte mangia anche lui certe noccioline …). Bei tempi andati per davvero. Quantomeno per i prezzi molto impopolari. Oggi in realtà l’offerta del severo Pax è molto difficilente.

Giudizio per Aran Cors Mettiamoci all’opera

Codesto numero #446 vale sicuramente un posto di disonore nella vostra biblioteca arancorsiana. È reperibile a prezzi irragionevoli se lo prendete dall’editore, ma grazie alle tirature dell’epoca, più alte delle attuali perché le storie sconclusionate di adesso stanno affossando la testata, da qualche parte lo trovate a prezzi umani.
La scemeggiatura scopiazza alcune trame giallistiche dei primi gloriosi numeri, con un esperimento narrativo, copiare o scopiazzare, che omaggia quanto fatto nel mondo del fumetto da anni. Una vicenda simile ha avuto protagonista un altro animale domestico, la Ascesside comandata dal Numero Uno e Mezzo. La Manuelle di questa storia ha una notevole crescita grarificolonica che l’avvicina al tratto maturo per il suo prossimo editore del Persianush attuale, qui nei disegni e chinino.
Il giudizio del Conte Tfracchia? Assolutamente POCO consigliato.

Leggetelo, io arieggio l’ambiente dopo aver provato ad usare la spugna tutta lercia, puà, l’ho già buttata …

Una amica lampa(di)nante

Non capisco dove la mia amica trans, con quel corpicino esile, trovi tutte quelle energie; dopo ogni incontro con lei mi sento come una lampadina fulminata. Abbiamo pure dovuto mettere dei pannelli in camera da letto per insonorizzare le pareti. Addirittura in certi miei incontri con la mia amica massaggiatrice, arriva pure lei a sorpresa, e sfoga le sue energie su entrambi, si può dire che rimaniamo entrambi folgorati. Speriamo che non dia la scossa … bè, una certa scossa me la dà … ha finito di scrivere il suo Kamasutra, e dopo aver fatto tutte le prove con me voleva sposarmi, io glie l’ho spiegato che non si poteva …

Le interviste impossibilitate

Seconda intervista ad un personaggio dei fumetti, quest’oggi tocca a Toporino. Allora, quando ti ha inventato Pax Semper?

“Pax Semper è nato diversi anni dopo di me, infatti è stato un mio fedele lettore, ha imparato diverse cose da me, poi ha preferito certi romanzacci …”.

Per il tuo nome ti sei ispirato a Topolinho, il personaggio di Giorgio Faletti?

“Giorgio Faletti era molto simpatico, questa intervista invece no; questo nome me l’hanno dato qui in Italia, ci sono stati diversi nomi come questo, infatti certe volte i postini si sbagliano e mi mandano la posta di Trottolino, o Soldino, o Provolino”.

Sei diventato presto investigatore, agli ordini del Commissario Bassetthound …

“Non ‘agli ordini’, sono un collaboratore sottopagato, infatti me la passo male, e nei giorni senza indagini non ho altro da fare che bighellonare per la città assieme al mio amico Pippius, altro sfaccendato”.

Ma hai anche una fidanzata tanto simile a te, Rinni …

“Se continuerà a prendermi a mattarellate non sarò più tanto simile”.

Hai ancora i pantaloncini rossi con i bottoni gialli?

“Ma erano vecchi di decenni, li ho dovuti buttar via, manco mi venivano più, ho dovuto ricorrere al crowdfunding per farmene fare un paio nuovi su misura, che mi vogliono tutti così”.

Tra i tuoi nemici più pericolosi c’è Caffelatte Macchiato, il ladro coperto da un lenzuolo …

“Ah si, cercava di farmi fuori ma armeggiando con della ferraglia arrugginita si è ferito ed ha preso il tetano, alla fine è morto lui e non io”.

Ma io l’ho visto anche in storie recenti.

“Tutto coperto da un lenzuolo non si nota molto la differenza tra l’originale e gli imitatori”.

Prendi qualcosa dai guadagni dei parchi-giochi a tuo nome?

“Si, mi danno dei biglietti-omaggio per gli stessi parchi, così posso portarci le mie amanti, streghette, spie russe, di nascosto da Rinni”.

Caro Toporino, con quelle orecchie a disco che ti ritrovi potresti farci mettere dei pannelli solari collegati ad una batteria, ci avevi mai pensato? Ah, avevi un telefono cellulare, chi stai chiamando?

“Pronto Ortazio, dovresti venire qui a dare una lezione ad un tizio”.

Maledizione, quel cavallo pesta come un mulo, devo espellere Toporino, schiaccio il pulsante della botola …

CLIC SVUM AAAAAAH TUMP

Accidenti, al solito, sono caduto giù io, ed adesso sono all’esterno dell’edificio … vedo laggiù Ortazio che arriva al galoppo … PIIIIISTAAAAAAAAAAAAAAA!

Spe, Spi et Opus Proclama, dateme valsente!

Conte Tfracchia

Chi vole sfuggì alla fidanzata trans s’ha da fa’ frate.
(Conte Tfracchia)

 

 

Aran Cors #645 – Una donna che è una vera Calamità

Cari lettori a sbafo e non di Aran Cors, eccoci alla seconda stentata uscita della nuova annosa di Aran! Hare Krisna! Hare Krisna! Le scoppiettanti attimosfere della meranovigliosa coppia Aran e Manu sono tornate a spolverare alla grande quel che trovano in tavola o al ristorante! Burp (l’ho fatto anche io ….)! Il nostro fumosetto preferito proseguirà per questa collaudata e redditizia strada?

Grandi aggiustamenti col Bostik

Sino al telegrafato disastro aereo che ha privato Aran dell’inaffidabile e contraprendente mogliettina Manuelle per diversi numeri, il biondo ex agente sottopagato sottotitolare della parure, della collina, come si dice, della collana è un pochino messo in luce dalle generose doti della sua dolce coinquilina, se no la serie avrebbe già chiuso per licenziamento dei “ghost” (quelli buoni) del titolare. Ora, Manu appare meno ineffabile e molto più bona… e Aran, diventato molto più addormentato ed inefficiente, rispetto al passato, adesso sembra una specie di poliziotto da cinema, ma sempre addormentato. Come se la mancanza della malasorte e il relativo colore fossero stati una sorta di reagente chininico capace di aumentare la qualità delle storie del Gruppo J.L.S., oggi dimenticato in favore di tentativi di storie da telefilm. Un Aran tanto deficiente non ci mancava. È il nuovo percorso scelto a caso per lui da un Pax Semper a corto di idee?

Chi era Calamosity Jane

Richiamata dall’omogeneizzimia del titolo di scopertina, la Calamosity Jane aboriginale è considerata la prima vera pistola nella storia del Far West, più pistola di me. Il vero nome è Marthens Jane Canariny-Bark, per il soprannome Calamosity esistono alcune stuzzicanti leggerende. Si narra che lo abbia ricevuto per il suo fare molto brutto che caratterizzava il suo rapporto con gli uomini, che io non capisco perché dovesse fare così, io con la massaggiatrice risolvo subito le cose, basta dire “si”, mentre con la trans vado d’amore e d’accordo, anche se lì non si tratta propriamente di rapporti con le donne; secondo altre ipotecosi lo avrebbe invece ricevuto dopo un viaggio in Africa, dove un uomo sceso da una liana la aveva rapita dicendole “Io Tarzan, tu Jane”, cercando di farne la sua sposa, ma lei gli aveva ficcato in bocca un ferro di cavallo ed una calamita, che avevano la stessa forma per cui erano attaccati e coincidenti e facevano massa doppia, manco riusciva a staccarli, e poi era scappata. Calamosity Jane ama ubriacarsi, mangiare carne di cavallo, collezionare i ferri del cavallo, sperare in nuovi guadagni e vestirsi da uomo per uscire dall’albergo senza pagare il conto. Diventò una falsa ed impropria rificolona del mastice Far West.

Io tremo in poche parole

Tremo a vedere Manuelle infortunata. Da vetusto conoscitore di calcio e fedelissimo tifoso interista, Pax Semper è dissapevole che una prolunga elettrica assenza dal pentagono di gioco consiglia di rimettere nel campo, em, scusate, in campo il giocatore con estrema cauzione, dopo uno sragionato allenamento per riattaccare con i normali ritmi magonistici: è quanto accade alla mia parigina preferita, Manuelle, che in rimessa con l’auto dovrebbe rientrare subito alla sede della “squadra due snob”, lo fa, poi esce con Aran ma ha un incidente stradale, e finisce in ospedale dove paga per della pasta scotta, mentre l’automobile è costretta ad un forzato ritorno ai box, quello dell’officina, insomma, tutta ‘sta pappardella per dire che Pax Semper liquida Manuelle, per una storia, in maniera un tantino sbrigativa, così come aveva fatto per la conclusione della saga della sua scomparsa.
Richiesta dall’ormai onnipotente tenente Frolland, la coppia di spossatini è perciò ancora indisposta a eccezione del solo Aran che il purgante lo ha già preso, Manuelle ancora no e mangia pure pasta scotta. Tocca a un’inedia su due piedi, la spaccona e andrologina Calamosity, dalla cavalletta facile, sfiancare il biondo cotitolare di testata in una ammissione di scarsa qualità di una trama piatta dove il numero di morti ammorammazzati cresce oltremisura ed obbliga lo stesso Aran, nuovamente non sorvegliato da Manuelle, a proseguire nel suo corso di autodifesa. Se la nuova entrata non avesse avuto un nome famoso, con una storia così piatta sarebbe passata inosservata, ed invece i fanboy come chi scrive stanno già sbavando.

L’ombra di Kriskross

Vagamente d’aspetto, osservando alcuni tratti somarici, meno soggetta a sbalzi d’umore, la nuova deprimente entrata Calamosity ricorda molto da lontano uno dei più grandi fallimentari amori di Pax Semper nati dalla stessa stilografica fregata alla Bonomelli dell’hoggboss: Kriskross. I consupposte sono differenti, il condisegno pure, ma la difficoltà nel non far continuo utilizzo delle armi da fuoco e la grande attività nelle situazioni a rischio – oltre alla ennesima dichiarata natura omosessuale pro-voyeurismo – condonano alla bionda andrologina connotati da caratterista molto vicini a quelli sfortunati della serie dell’ex agente I.N.P.S. che non decollò mai venendo proposta e riproposta più volte riuscendo nel doppio scopo di non rimpiazzare Aran Cors, che a Pax Semper sarebbe piaciuto, e riuscire a proporre in edicola un fumetto brutto per una quantità di numeri che per una roba simile non si era mai vista. Sarà interessante notare i prossimi sviluppi, visto che nella storia, oltre all’assenza di umorismo, c’è un nudo femminile un po’ più ardito del solito, una moretta con una gran chioma, nuova tappa della progressiva trasformazione di una testata che Pax Semper non ha inventato, scritto solo in parte e che detesta, e sarà interessante una possibile interazione tra Calamosity e Manuelle, dal recente passato palesemente ambiguo anche per quanto riguarda le tendenze sessuali, slurp!
È in vista un fumetto piccante con un triangolo, il triangolo si, lo avevo considerato, Aran-Manu-Calamosity? Magari con le due donne che iniziano in una stanza mentre Aran in un’altra stanza ha un rendez-entre-nous con la moretta di cui sopra, convincendola ad ampliare i suoi gusti, poi raggiunge le altre due, e manco solo io a filmare tutto, slurp, ouc, ma cos’è, ah, è la mia amica trans, dopo avere messo a letto il bambino adesso va a letto col bambinone …
Il giorno dopo …
Com’era la storia di quelle due miss, che cosa erano, Miss Mondo e Miss Altromondo, no, comunque si sono sposate tra di loro, ma io penso che Manuelle e Calamosity non si potrebbero sposare tra di loro, troppo diverse, e manco la trans e la massaggiatrice sono così affiatate.

La frase del mase, la frese del mese, uffa!

“Calamosity m’ha detto chiarissimamente che le piacciono le donne, m’è apparsa in sogno stanotte con un paio di concubine svestite che le facevano le fusa come i gatti”

… dice un sollevato Aran resosi conto che per via delle preferenze erotiche della sua occasionale particolater non rischia una nuova assatanata come Doremitilla.

Sarebbe un bel guaio se Calamosity non dovesse fare una missione con Manuelle, che occasione persa per una storia tipo quella del carcere! E comunque è apparsa in sogno anche a me.

Pax Fert!

Chi mi fotocopierà, o ancora meglio scansionerà così non pago nulla, quel numero riceverà in regalo uno dei nostri fondi di magazzino a sua scelta.
(Pax Semper – da Pax Fert!)

Nelle due paginucce del Pax Fert! di questo mese, l’hoggboss chiede disperatamente aiuto ai lettori, di solito frustati, nel cercare una copia di TRIBUNALE ILLUSTRATO N. 1040 del 2 ottobre 1966, allo scopo di consultare un articolo critico sui numerosi processi causati dai suoi fumetti neri d’epoca Kriminalik e Sartinik. In cambio del servizio, Pax Semper offre in regalo un invenduto giallastro e maleodorante. Occasione davvero da non perdere, se qualcuno possiede il periodico in questione si faccia avanti, io accetterei ma quel periodico non ce l’ho, ho giusto Playboy ….
Oltre a un breve scontato lamento sulla qualità dei disegni inviati alla redazione, perché c’è in atto la ricerca di un nuovo disegnatore per Aran Cors che disegni come Persianush ad uno stipendio inferiore, se no farebbero disegnare Amamialfreddo Boscaioli, o Luka Bonovoxardi, o Warcus che evidentemente non è riuscito a tornare sulla testata ed ha anzi smesso di disegnare su Facebook, e, dicevo, sulla situazione perseguitante della carta, l’hoggboss ricorda in terza persona l’approquinquamento al numero… seicentocinquantaaaa!

Il mese prossimo sventuro …

La carrubenza di una manomorta alternativa al buon Dariush Persianush, per la parte grafitica, resa necessaria per le questioni di pura sopravvivenza degli altri disegnatori attuali e passati che devono cercarsi qualcosa di meglio retribuito, la attuale assenza di un candidato da mandare allo sbaraglio nel ricoprire il ruolo di secondo o terzo portiere, em, disegnatore di una testata sempre meno rinomata hanno costretto i vertici (una persona) di Aran Cors a ri-ricorrere ad una … ennesima ristampa. Si tratta addirittura di un numero-doppiobrodo, uscito prima dell’avvento di Manuelle, perché la bella parigina stranamente non è presente sin dal n.1 ma da molto dopo, chissà perché.

Ririproposta stucchevolente, numero doppio-brodo al prezzo del singolo ellepi, em, albo
ARAN CORS 646
DURA MINGA & DURA MENGA + SAY, O’HARA
… a tali estremi estremi sciroppi dice il vester semper vester PAX SEMPER perciò questo mese vi sciroppate un veterismo oltreimmondo attuale: I MANGA!!! Dura minga, dura menga, dura no, non può durare.
Alle matite un nipponico Big Persianuk!

(Predazionale – da Aran Cors #645)

Spera che non ti passa

L’ hoggboss è un vero e proprio disistimatore del vecchio Far West. Più volte cita, nel suo messaggio alla nazione, la sua passata passione per il fumetto Tesk. Non va dimenticato che il primissimo parto della sua vecchia casa editrice è stato Maschera Ocra, scritto e disegnato da Paolo Pifferaio e firmato da Pax Semper, un avvocato di giorno che non disdegna le belle di notte, ricordandosi però che il contratto con l’editore gli impone di mascherarsi per fare un po' di azione a colpi di pistola. Se sull’Aran di questo mese c’è un chiaro omaggio floreale consegnato “fuori scena” a Calamosity Jane, nel Pax Fert! apparso su In the Navyyyyy, Pax Semper cita anche El Montana. Durato trentacinque deboli numeri, il primo procriminale del western all’italiana si avvale della fattiva creazione grafica di Paolo Pifferaio, stretto collaboratore dell’hoggboss anche per Maschera Ocra e lo stesso Aran Cors.

Guardanti e guardoni

La sera, messo a letto il bambino, ci siamo messi a guardare tutti assieme la televisione io, la trans e la massaggiatrice; certo, è un po' difficile riuscire a guardare la televisione in compagnia di due assatanate, però, l’altra sera, sono riuscito a guardare non solo il televisore, ma la finestra, ed ho colto un luccichìo in una finestra dall’altra parte della strada. D’ora in poi la sera teniamo la finestra chiusa, perché non vorrei che nel palazzo di fronte facessero quello che facevo io quando abitavo ad un altro indirizzo: a determinati orari mi mettevo col binocolo davanti alla finestra, e spiavo le grazie delle signore, spiavo pure i gatti, qualche foto sono pure riuscito a farla, soprattutto dei gatti, fotografando le lenti del binocolo. Quanto mi sarebbe piaciuto conoscere quelle signore, invece l’ultima volta prima di trasferirmi beccai una vecchia incartapecorita, tanto che rimasi paralizzato col binocolo in mano, dall’accidente che mi ero preso; quando ripresi a muovermi per poggiare il binocolo ed andare a ripettinarmi, che avevo pure i capelli dritti, era già l’alba.

Le interviste impossibilitate

Lasciamo perdere gli animali, da oggi propongo mie interviste immaginifiche ai personaggi dei fumetti; oggi abbiamo in studio Phantomask, l’Uomo Mascherinato; allora, quando ti ha inventato Pax Semper?

“Pax Semper è nato tre anni dopo, avrei fatto prima ad inventare io lui. Il mio creatore si chiamava Lee Falk”.

Ah si, molto bravo, in seguito si è fatto chiamare Stan Lee …

“Mi avevano avvertito che qui c’era qualcosa che non andava, allora, si tratta di due persone diverse, ed il primo è quello che mi ha portato avanti sino al 1999 assieme ai disegnatori”.

Allora, veniamo al dunque: tu vivi in una grotta ed hai un sacco di maggiordomi pigmei.

“Quelli sono alleati, non maggiordomi, non cominciamo col razzismo”.

Assolutamente nessun razzismo, al mondo siamo tutti uguali tranne quelli che non elogiano Pax Semper; il tuo scopo è combattere il crimine a causa di un giuramento fatto ad un tuo antenato …

“Fatto DA un mio antenato, se fosse vissuto tanto da arrivare a parlarmi avrebbe avuto qualche centinaio d’anni. No, c’è stato un capostipite con tanti successori, certe volte i fratelli si disputavano il ruolo …”.

Ah, ciascuno voleva essere l’eroe …

“No, al contrario, ciascuno voleva lasciare le seccature al fratello ed andare a fare fortuna nel continente”.

Le tue imprese non si contano, in particolare c’è stata la storia contro le piratesse aeree …

“Ah si, quella è stata un po' esagerata dalla stampa, in realtà è bastato mettere un po' di zucchero nel serbatoio dell’aereo della Baronessa …”.

Allora anche la storia d’amore con Sala Bolognese non era vera!

“No, quella era vera, purtroppo, è stata una gran fatica nasconderla a Dianola, ancora oggi se mi allontano un po' da lei arriva Sala col pandoro, li tiene nel congelatore apposta. Sala mi ha fatto conoscere una sensazione che non avevo provato prima: essere prosciugato di energie”.

Non è scomodo girare sempre con la maschera?

“Al contrario dovrebbero mascherarsi anche certe brutte facce”.

Caro Phantomask, nel mondo la tua tuta è stata colorata in vari modi, non potresti adottare una tuta bianca a pallini neri che vada bene per tutto il mondo? Tanto quanti Phantomask ci sono stati sino ad ora? 101?
… no, metti via quella pistola, aiuto, fermo, non puntarmela contro …

BANG BANG BANG

Presto, devo mandarlo nella botola, premo il bottone …

CLIC SVUM AAAAAAH TUMP

Ecco, di nuovo, sono andato giù io, comunque sono lontano da quello lì, ma non abbastanza, pista! A saperlo lo avrei mandato dalla vecchia acida del secondo piano…

Mo’ me sparo du’ spaghetti alla chitarra sonati ad orecchio da Pordo er magnhamburger, poi me li alungo cor vino versato dar tubo de scarico der vespasiano.

 

Nobel obligatorius para mi!

Conte Tfracchia

Nun se buggera er dune-buggy.
(Conte Tfracchia)

 

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